Iga Swiatek, dopo il titolo ottenuto nel 2020, sabato andrà alla ricerca del secondo trionfo al Roland Garros nella sua giovane (ma già brillantissima) carriera. Nella semifinale odierna, infatti, Daria Kasatkina non l’ha minimamente impensierita, con la polacca che continua ad impressionare con la sua clamorosa striscia di 34 vittorie consecutive. La classe 2001 di Varsavia è poi intervenuta in conferenza stampa dopo il suo ennesimo successo, dicendo di sentirsi “sempre più solida e di giocare sempre meglio ogni match che passa”. In bocca al lupo a Cori Gauff…
D: Parlami dei Led Zeppelin. Come ti sei imbattuta in loro e come ti caricano prima di una partita?
Iga Swiatek: “Ci sono alcune band che ascolto sempre prima di una partita, tra cui i Led Zeppelin ma anche gli AC/DC e i Guns N’ Roses, sono i tre gruppi perfetti per queste situazioni. Uso la musica come uno strumento utile a tenere occupato e rilassato il mio cervello prima di una partita”.
D: In campo hai detto che per te è stata una vittoria molto emozionante, puoi approfondire questo discorso?
Iga Swiatek: “Il solo fatto di essere riuscita a tornare in finale è grandioso, soprattutto perché non sapevo come avrei giocato qui dopo così tanti tornei disputati. D’altro canto, mi pare ovvio che la mia serie (di vittorie consecutive, ndr) possa finire presto, quindi a maggior ragione voglio affrontare un match alla volta. Non sono arrivata a questo torneo con obiettivi precisi. Sono semplicemente orgogliosa di me stessa, anche perché nei Grandi Slam c’è un’atmosfera diversa e a volte anche i favoriti escono presto. Cerco di tenere le mie aspettative piuttosto basse“.
D: Dopo la tua vittoria si è verificata una situazione piuttosto unica, ossia il tributo a Billie Jean King per il 50° anniversario della sua vittoria a Parigi. Hai fatto un foto con lei, che cosa hai pensato di quel momento e cosa pensi di lei?
Iga Swiatek: “È incredibile che sia ancora in questi tornei, mostrando il suo grande coinvolgimento: Billie Jean King è la persona che ha decisamente avvicinato il tennis femminile a quello maschile, le dobbiamo molto. È stato davvero bello poter partecipare alla sua celebrazione, anche se in realtà non sapevo bene che cosa fare esattamente, non volevo rovinarle il momento. So che tutti lo dicono, ma senza di lei il tennis non sarebbe lo stesso“.
D: Hai un record incredibile nelle finali. Credo tu ne abbia persa solo una tre o quattro anni fa e poi hai vinto tutte le altre. Come riesci ad essere così efficiente? È grazie alla tua mentalità, ci sono degli schemi particolari?
Iga Swiatek: “È difficile da dire, semplicemente cerco di trattare queste partite come tutte le altre. So che alcune volte anche le mie avversarie sono tese, quindi cerco di rendermi conto di questo quando accade, tentando di tenere a bada la mia agitazione. Credo stia tutto nel tipo di mentalità e nella preparazione dell’incontro. Il match contro Zheng è stato il più duro mentalmente, ne sono uscita rafforzata cercando di raccoglierne gli aspetti positivi”.
D. Vorrei chiederti qualcosa su CoCo che cosa ti colpisce di più di lei?
Iga Swiatek: “Sono innanzitutto molto felice che lei stia facendo bene, perché anche lei credo abbia avuto una quantità enorme di pressione. Sono sicura che le ci sono volute molte energie per riuscire a gestire tutto al meglio, però non posso giudicarla, non lo so che cosa accada nella sua testa. Da quello che vedo in campo, fondamentalmente sta migliorando anno dopo anno: tendo a dimenticare che ha 18 anni quando la vedo giocare“.
D: Ci sono tante cose belle nel nostro sport: se dovessi sceglierne una in particolare, quale sarebbe?
Iga Swiatek: “È difficile da dire, sicuramente mi piace vincere! Mi piace quella sensazione che provo dopo aver vinto uno scambio prolungato, che magari sono riuscita a vincere con un bel colpo. Oppure quando mi rendevo conto che le mie gambe non ne avevano più ed ero sicura che fosse così anche per la mia avversaria. Senti che tutti gli allenamenti che hai fatto alla fine sono serviti”.