Prosegue il dibattito sul tema caldo del momento, questioni di campo a parte, s’intende. Discussa, chiacchierata, oggetto di opinioni divergenti nei convegni tra tifosi, addetti ai lavori e giocatori stessi, la questione è stata recentemente presa di petto da Amelie Mauresmo, la neo-presidentessa del Roland Garros, nel corso della conferenza stampa andata in scena ieri l’altro. Il nocciolo del disquisire è noto: “Perché nelle sessioni serali dello Slam parigino giocano sempre e solo gli uomini?“. Mauresmo ne fa una questione mediatica, e più precisamente di appeal. Il tennis maschile ‘tira’ più di quello femminile – ha in sintesi detto Amelie -, e le tv, che pagano fior di soldoni per le esclusive, pretendono il prodotto più vendibile in una fascia per giunta ambitissima dagli sponsor. Che poi sono quelli che permettono ai media di accaparrarsi i diritti. Comprensibile, almeno a livello di marketing.
Sì, ma i pari diritti? La disputa ha coinvolto due che dovrebbero intendersene, i superanalisti di Eurosport/Discovery Plus Mats Wilander e Tim Henman, i quali, chiamati a illustrare la propria opinione sul tema, hanno risposto pressoché all’unisono. Il tre volte campione del Roland Garros ne fa una questione di tempo. “Il problema principale sta nel fatto che le donne giocano al meglio dei tre set – ha detto Wilander -, ed esiste il concreto pericolo che la sessione serale possa durare troppo poco. Se mi mettessi nei panni degli organizzatori penserei che mettere solo un match femminile a partire dalle nove sia troppo rischioso, perché potrebbe anche succedere che la sessione serale duri solo un’ora. Non è un discorso di uomini o di donne, è un discorso di durata degli incontri. Penso che una soluzione potrebbe questa: inaugurare la sessione con un incontro femminile e abbinarci a seguire un doppio, o un doppio misto. Il tutto durerebbe non meno di tre ore e anche chi paga il biglietto sarebbe soddisfatto“.
“Capisco la posizione di Amelie – ha proseguito Wilander -, quasi sempre le partite maschili negli ultimi anni attirano più spettatori, ma immaginate, per esempio, quanta gente in Polonia stia guardando i match di Iga Swiatek in questo momento. Ripeto: sfida femminile e doppio un giorno, sfida maschile il giorno successivo. Problema risolto“.
Molto simile il pensiero di Tim Henman. “Tutti dovrebbero avere pari diritti e pari opportunità – ha dichiarato Timbledon – ma capisco che l’organizzazione debba tener conto delle preferenze di sponsor e pubblico. Sono un grande fan del tennis in notturna perché genera un’atmosfera incredibile, ma al momento non mi pare le cose stiano funzionando al meglio delle loro possibilità. Secondo il mio punto di vista si potrebbe iniziare la sessione serale un po’ in anticipo, programmare un incontro femminile e subito dopo un doppio, per far sì che i biglietti acquistati dagli spettatori abbiano il giusto valore“. Henman non intende però essere troppo duro con Mauresmo, alla prima esperienza da gran capo del torneo. “Alla fine dei conti – ha concluso Tim -, dal punto di vista di Amelie e del torneo non puoi accontentare tutti. Per fare un esempio, forse Rafa ti dirà che preferisce giocare di giorno mentre Nole prediligerebbe la sera: è impossibile accontentare tutti. Mauresmo si trova in una posizione scomoda; è pagata per prendere delle decisioni e sta cercando di scegliere al meglio nell’interesse di tutti. Datele tempo, anche perché le sessioni serali al Roland Garros rappresentano uno scenario nuovo e sicuramente ci saranno miglioramenti con l’andare del tempo“.