Marin Cilic a 33 anni è andato vicinissimo ad entrare ancor di più nel gotha dei più forti tennisti del ventunesimo secolo; sfiorando la qualificazione a quella che sarebbe stata la quarta finale in tornei dello Slam e la prima al Roland Garros. Ciò gli avrebbe permesso di completare il personale bottino di ultimi atti nei Major, dopo la storica vittoria allo Us Open 2014 e le due sconfitte contro Federer a Wimbledon 2017 e in Australia un anno dopo. Ma l’ex n. 3 può comunque consolarsi con la semifinale raggiunta, seppur persa in quattro set per mano di Casper Ruud, che gli consente di essere l’unico giocatore ancora in attività insieme agli intramontabili ed inarrivabili Fab Four ad aver centrato il penultimo atto in tutti e quattro i tornei del Grande Slam. Nella conferenza stampa conclusiva del suo torneo a margine della semifinale persa, il ragazzone croato ha toccato numerosi temi; dalla ritrovata fiducia nel proprio gioco, nuovamente espresso ad alti livelli; alla sua previsione per la finale con il confronto delle caratteristiche tecniche e psicologiche dei protagonisti che la disputeranno; passando anche per una riflessione valutativa della sua carriera in relazione agli altri grandi campioni che ha dovuto affrontare in tutti questi anni; fino ad arrivare al sogno conclusivo della sua esperienza di tennista professionista, che Marin vorrebbe corrispondesse ad un ultimo grande acuto così come fu straordinario l’ultimo saluto di Elvis Presley ai suoi fans nel suo tour d’addio.
D: Che sfortuna stasera. Cosa ti porti via da queste due settimane? Questo torneo, quanta speranza ti dà per la stagione sull’erba, dove il tuo gioco si adatta molto bene?
Marin Cilic: “Devo dire che il mio stato di forma ora non è dei migliori, dopo due settimane molto faticose appena passate. Durante il torneo, però, mi sono sentito alla grande in campo. Ho giocato sei partite veramente di alto livello. Oggi, parte della partita è stata sicuramente anche abbastanza buona. Dunque, alla fine, posso essere decisamente felice. Ora la sfida per me è continuare così, cercare di andare avanti in questo modo per mantenere il livello espresso in queste due settimane, anche nelle prossime che verranno. Se riuscirò a fare questo, sono sicuro che arriveranno anche buone vittorie”
D: Mi è sembrato che tu abbia detto qualcosa a Casper a rete dopo la conclusione del match. Hai voglia di condividere cosa vi siete detti? Cosa ne pensi del suo livello e del fatto che affronterà un avversario come Nadal in finale?
Marin Cilic: “Sì abbiamo scambiato qualche parola a rete. Mi sono semplicemente congratulato con lui e gli ho detto che aveva giocato una grande partita. Ha giocato davvero bene, esprimendosi al meglio per raggiungere la finale. Ha sicuramente giocato benissimo gli ultimi tre set e ha mantenuto sempre costante e alto il suo livello di gioco. E’ stato veramente fantastico per tutta la partita e ha meritato di vincere”.
D: Incontrerà in finale Nadal, cosa pensi della partita e delle sue chance di poter vincere?
Marin Cilic: “E’ una finale e in una finale può succedere assolutamente qualsiasi cosa. Poi Casper sta giocando davvero bene. Sicuramente un aspetto della partita, che potrebbe essere per lui sia un fattore positivo che negativo, è il fatto che non si sono mai affrontati. Quindi sarà ovviamente una chiave psicologica determinante per l’esito dell’incontro e probabilmente potrà essere un vantaggio per Rafa [Nadal] poiché per lui qui a l Roland Garros è come essere a casa; mentre per Casper sarà la prima volta. Ma penso che stia giocando così bene, che riuscirà a mantenere il suo livello”.
D: Se avessi raggiunto questa finale del Roland Garros, avresti potuto vantare nella tua carriera la finale in tutti i tornei del Grande Slam. Nonostante tu non l’abbia raggiunta, in base a quello che hai ottenuto in carriera, volevo chiederti dove ti collochi nella classifica dei migliori giocatori di quest’epoca? Ovviamente dopo i Fab 4, ma invece rispetto a Wawrinka e Del Potro come ti raffronti
Marin Cilic: “Non ne ho idea. Ovviamente Wawrinka e Del Potro hanno avuto una carriera straordinaria. Stan ha vinto tre Slam. Ma per quanto mi riguarda, guardo semplicemente me stesso e cerco di raggiungere i miei obiettivi, facendo il meglio che posso. Sono quindi felice del fantastico torneo che ho disputato, dopo che per molto tempo non era stato capace di giocare così bene e soprattutto di esprimere questo livello. E questo per me è davvero incoraggiante per il futuro, poiché mi dà ancora più motivazioni per andare avanti”.
D: Ha vinto uno Slam come Del Potro, sei stato un giocatore migliore di lui?
Marin Cilic: “Difficile dare una risposta, perché comunque penso che lui sia stato molto più continuo di me ad alti livelli. Io, a differenza sua, ho avuto la possibilità di giocare un po’ più a lungo perché non ho avuto tutti gli infortuni che ha avuto lui. E proprio tenendo presente dei problemi fisici che ha dovuto affrontare in carriera, la sua continuità è stata sicuramente fantastica”.
D: Hai affrontato sia Rafa che Casper un paio di volte. Pensi che ci siano degli aspetti in cui sono simili?
Marin Cilic: “Sì, direi che Casper sia un po’ Rafa in un certo senso. Sta molto indietro in risposta, colpisce molte palle con tanta rotazione, ha un dritto incredibile e anche abbastanza bello da vedere, gioca delle ottime palle corte. Per cui penso che abbiano molte caratteristiche tecniche in comune. Quindi credo che sarà una partita molto interessante, ancora di più rispetto a quello che potrebbe avvenire normalmente visto che si tratta di una finale”.
D: Una domanda su quello che è accaduto in merito all’interruzione del match. Ha influito, dal punto di vista del gioco sulla partita? Sono stati 15 minuti di pausa, complessivamente.
Marin Cilic: “In realtà, no. Siamo rientrati negli spogliatoi e abbiamo aspettato. Quando siamo tornati, ho avvertito che il livello fosse abbastanza simile rispetto a quando ci siamo fermati.”
D: Hai avuto la sensazione che le condizioni di gioco abbiano influenzato il rendimento del tuo servizio, quest’oggi; perché al contrario in risposta sei sembrato piuttosto in palla?
Marin Cilic: “Direi che la partita si possa dividere in due parti. Nella prima era più fresco ed ho fatto molto bene in ribattuta, mentre nella seconda parte sentendomi più pesante sul piano fisico e dunque più lento, ha sbagliato parecchie risposte. Ma direi, che a livello generale, oggi rispetto alle altre partite del torneo mi sia mancato il diritto, con il quale infatti ho commesso diversi errori”.
D: Sembrava che la prima semifinale tra Rafa [Nadal, ndr] e Sascha [Zverev, ndr] sarebbe durata ancora molte ore, visto che erano stati in campo già più di tre ore e non era ancora terminato il secondo set. Come hai vissuto il momento dell’infortunio? Hai incontrato Sascha in seguito?
Marin Cilic: “Purtroppo no, non sono riuscito ad incontrarlo perché siccome il match si era concluso prima del previsto, dovevamo andarci a riscaldare immediatamente. Per quanto riguarda il momento dell’infortunio, mi stavo rilassando nello spogliatoio, per cui non ho visto quando è accaduto caduto. L’ho rivisto in seguito, grazie ad un replay. Inizialmente non volevo guardare, perché quel tipo di cadute sono molto terribile da vedere. Che posso dire, è stato incredibile quello che è successo, soprattutto nel frangente della sfida in cui è accaduto”.
D: L’altra sera, si era detto che il modo in cui stavi giocando in questo momento poteva essere paragonato al grande ritorno di Elvis Presley. Quindi ho cercato l’ultima canzone che ha cantato nel suo tourn di ritorno del 1968. In quello suo ritorno speciale, l’ultima canzone di ogni serata era “If I Can Dream”. Riesci ancora a sognare quale potrebbe essere la tua terra promessa, nella fase conclusiva della tua carriera?
Marin Cilic: “Assolutamente (ridendo). Sto giocando bene, mi sento bene in campo. Oggi sono stato ovviamente più sfortunato del solito e dunque sono un pò triste e delulo per come si sia chiuso il torneo. Però sono certo che il mio viaggio continuerà nel migliore dei modi, sperano in un altro grande momento”.