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Ultima giornata a Bois de Boulogne che come sempre sarà animata dall’atto finale del torneo maschile. Con Djokovic, Nadal, Alcaraz e Zverev nella stessa metà di tabellone era difficile pronosticare chi sarebbe stato il protagonista della finale del Roland Garros. Ma se Nadal ha confermato che la terra parigina è la sua seconda casa, dalla parte bassa è emerso a sorpresa il norvegese Casper Ruud, che ha beneficiato delle uscite di Medvedev, mai completamente a suo agio sul rosso, e di Tsitsipas per raggiungere la prima finale Slam della sua giovane carriera.
Una finale che è uno grande sponsor all’accademia di Rafa Nadal. Ruud si allena dal 2018 nell’accademia di Manacor fondata dal campione spagnolo, sotto la guida del padre Christian e dello spagnolo Pedro Clar. Anche se Nadal e Ruud si siano allenati spesso insieme, la finale odierna sarà il primo incontro tra il giovane norvegese e il suo idolo, dopo tanti set di allenamento come ha ricordato Casper in conferenza stampa.
Per trovare una finale Slam tra due tennisti che non si erano mai incontrati bisogna riavvolgere il nastro fino al 2008 quando in Australia Djokovic affrontò Jo-Wilfred Tsonga. Sui campi di Parigi bisogna andare ancora più indietro fino a Kuerten-Bruguera del 1997.
Nadal ha compiuto 36 anni due giorni fa, ma niente sembra poterlo firmare. Quando in palio c’è la Coupe des Mousquetaires non vi è ostacolo che non si riuscito ad abbattere. 13 finali vinte su altrettante disputate e nelle sfide con in palio il titolo a Parigi, Nadal non ha mai portato una sfida al quinto e decisivo set. In caso di successo Nadal diventerebbe il tennista più anziano ad aggiudicarsi il titolo in singolo al Roland Garros superando il record del connazionale Andres Gimeno, che cinquant’anni fa vinse all’età di 34 anni e 10 mesi.
Nonostante i 21 slam in bacheca, con una vittoria in finale Nadal conquisterebbe per la prima volta nello stesso anno l’Australian Open e il Roland Garros, trovandosi a metà strada nella caccia al Grande Slam. Successo che gli permetterebbe di prendere ancora di più il largo come il tennista con più slam in bacheca e potrebbe vincere entrambi i titoli del 2022 con il ranking più basso della sua lunghissima carriera, quella posizione numero 5 nel ranking con la quale conquistò anche il Roland Garros del 2005. Inoltre, in caso di successo diventerebbe il terzo tennista a conquistare il titolo sconfiggendo ben 4 top 10 da quando è stato introdotto il ranking nel 1973. Prima di lui ci sono riusciti solo Mats Wilander nel 1982, sempre a Parigi e più recentemente Roger Federer in Australia nel 2017.
Il ventitreenne Ruud è il primo uomo scandinavo in una finale del Grande Slam dai tempi di Robin Soderling al Roland Garros del 2010. In caso di successo per Ruud ci sarebbe la possibilità di diventare il più giovane campione del Grande Slam maschile da Juan Martin del Potro, che nel 2009 a soli 20 anni conquistò lo US Open.
La strada per Ruud però non sarà facile. Entrambi i tennisti hanno speso 18 ore in campo (18:02 Ruud, 18:08 Nadal) con soli 3 set persi da Nadal mentre 6 sono quelli lasciati per strada da Ruud. Il norvegese in questa campagna parigina ha messo a segno ben 52 aces (contro i 13 di Rafa), portando a casa l’89% dei suoi turni di servizio (80% per lo spagnolo). Ruud, inoltre, ha messo a referto un maggior numero di vincenti (259 a 204) e un minor numero di errori non forzati (138 a 166). Numeri che sembrano propendere per il norvegese che, tuttavia, ha affrontare un solo top 20 ( Hurkacz) contro i tre top 10 affrontati da Nadal.
In quel di Parigi Nadal ha vinto 111 incontri su 114 disputati, con sole 3 sconfitte subite, due contro Djokovic e una proprio con un tennista scandinavo, quel Robert Soderling che mandò a casa lo spagnolo nel lontano 2009. Ruud dal canto suo si presenta a questo sfida come colui che negli ultimi 3 anni ha vinto di più sul rosso. 9 finali disputate sulla terra battuta, 7 titoli in bacheca (l’ottavo è arrivato sul duro a San Diego) e ben 66 match vinti. In un torneo del Grande Slam però ancora non ha battuto un top-10 e prima di quest’anno a Parigi non si era mai spinto oltre il terzo turno.
Maestro contro Allievo, che però sembra avere poche chance di fare il colpaccio come dimostrato anche dalle quote assegnate dai bookmakers. Ciò che è certo che da lunedì Nadal tornerà al numero 4 del ranking ATP, prendendo sempre più il largo nella Race verso le finali di Torino, mentre Ruud si isserà al numero 6 registrando il suo best ranking.