Con la finale tra Rafa Nadal e Casper Ruud si chiude il Roland Garros 2022, secondo Slam del calendario. Prima che lo spagnolo e il norvegese scendano in campo per giocarsi la ‘Coppa dei Moschettieri’, si è tenuta la consueta conferenza stampa di fine torneo, con protagonisti Amelie Mauresmo, tournament director, e il presidente della Federtennis francese, Gilles Moretton. Quello che si concluderà in serata è stato il primo Roland Garros diretto da Mauresmo (anche prima donna della storia ad assumere tale ruolo), nominata nel dicembre 2021. Per Moretton era invece il secondo Slam a Parigi da presidente della FFT.
Entrambi, nel loro discorso prima di rispondere alle domande dei giornalisti, si sono detti soddisfatti del lavoro svolto nel corso di quest’edizione, dove l’aspetto centrale è stato l’entusiasmo degli appassionati. Mauresmo in questo senso ha detto di essere stata sorpresa dal pubblico in questo primo Roland Garros “post-Covid”. Ci sono comunque delle correzioni da apportare e ne ha parlato la stessa direttrice del torneo. La prima a cui ha accennato riguarda l’accessibilità e il difficile controllo del flusso di spettatori nel percorso tra Chatrier e Lenglen.
C’è poi il tema delle sessioni serali, sulle quali “verranno fatti dei ragionamenti dopo il torneo”. Tante le critiche portate a questa scelta, dagli orari troppo scomodi, con match conclusi ben oltre l’una di notte, alle temperature serali/notturne poco invitanti sia per i giocatori che per gli spettatori. Mauresmo ha comunque parlato in maniera positiva di questa scelta, definendola un successo per quanto riguarda l’atmosfera e l’aver dato l’opportunità di vedere il tennis dal vivo anche a chi durante il giorno non può recarsi ai campi di Bois de Boulogne. Secondo Mauresmo, l’identità dello Slam Roland Garros si incastra a metà tra l’innovazione e la tradizione e questo è rappresentato dalla scelta degli intervistatori a fine match, sul campo: si è optato per un mix di francesi (Bartoli e Santoro) e due volti internazionali, quelli di Corretja e Wilander
Passando invece ai dati, Moretton ha annunciato un incasso da record per questa edizione: si è sfondato il muro dei 300 milioni di euro, superato ampiamente il precedente primato di 262 milioni del 2019 (ultimo torneo con piena capienza e senza restrizioni Covid). Ovviamente in questo dato hanno un ruolo molto importante i biglietti venduti per le sessioni serali, non organizzate prima del 2021. Anche il numero di appassionati che hanno varcato i cancelli è aumentato (e di tanto) rispetto al 2019: nel 2022 se ne contano 613.500, quasi 100.000 in più rispetto a 3 anni fa (519.000). Numeri record anche per la visione dei match in TV. 699 milioni di ore, 38 milioni di spettatori, senza contare quelli della finale: il picco si è raggiunto domenica 29 maggio per Auger-Aliassime contro Nadal (5 milioni di spettatori su France 2, la televisione di stato francese).
Poi Mauresmo ha iniziato a rispondere alle domande dei giornalisti. Prima di tutto, non è prevista la consegna del trofeo da parte di Roger Federer al vincitore della finale maschile: “A priori non è previsto, ma non si sa mai. Forse all’ultimo momento potrebbe essere organizzato”. Si è parlato nelle ultime ore dell’arrivo dello svizzero a Parigi, anche se non invitato ufficialmente dagli organizzatori.
Importanti informazioni anche per il tetto sul secondo campo più importante dell’impianto, il Suzanne Lenglen: “Si potrà continuare a giocare sul campo anche nel 2023” ha assicurato Moretton. “Dopo aver concluso il torneo 2022 si costruiranno quattro torri. Poi, dopo l’edizione 2023, si piazzerà il tetto e ciò significa che il Suzanne Lenglen sarà pronto per la fine del 2023 e utilizzato per il Roland Garros 2024 e le Olimpiadi di Parigi 2024″. Da notare però che durante le Olimpiadi del 2024 il Suzanne Lenglen sarà utilizzato per le gare di boxe, non quelle di tennis.
Queste invece le parole di Mauresmo sulle sessioni serali: “All’inizio ci siamo un po’ arrangiati, non sapevamo in che direzione stessimo andando. Però la risposta è stata incredibile in termini di atmosfera in questa decina di sessioni giocate. Credo che dobbiamo tenere il considerazione l’orario di fine delle partite: ci dobbiamo pensare con calma, considerando gli orari e le temperature a fine match. Ci incontreremo dieci giorni dopo il torneo e per 48 ore ci penseremo per trovare un soluzione, considerando tutti gli aspetti”.
Altro tema abbastanza significativo sul quale Mauresmo ha voluto dare il suo parere è l’adozione del tre su cinque per la finale del singolare femminile: “Quando ero ancora nel circuito avrei voluto giocare al meglio dei cinque set. Dunque questa opzione era nella mia testa già 20 anni fa. Se ti ritrovi un set sotto, sei un po’ bloccata. Ci sono tante cose da tenere in considerazione: puoi pensare di avere più tempo se è un match al meglio dei cinque set, la partita può cambiare. Io credo che il tennis femminile ne trarrebbe beneficio. È qualcosa a cui dobbiamo pensare”.