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A. Murray b. [Q] C. O’Connell 6-4 6-3 (Paolo Di Lorito)
L’attuale n.68 del mondo Andy Murray supera il qualificato Christopher O’Connell per 6-4 6-3, in un’ora e 35 minuti di match non particolarmente entusiasmante. Lo scozzese ha gestito con esperienza l’incontro, superando l’unico momento di difficoltà in apertura di primo set, quando era partito col freno a mano tirato. Murray in pratica ha vinto una partita delle sue, dove non si sono visti grandi colpi né errori marcati, bensì giocando ‘passivamente’ ma con attenzione. Ora per Andy il vincente di Kudla-Bublik.
IL MATCH – Nei primi game Andy è falloso sia col dritto che con la battuta e subisce subito un break. Ci vogliono 19 minuti prima che lo scozzese riesca a fare il primo game (per giunta ricorrendo ai vantaggi), quando il suo avversario ne ha già tre, ma da lì in poi sarà difficile fermarlo. Il gioco di Murray inizia a ritrovare solidità mentre l’australiano, peccando di rovescio, sciupa il vantaggio; col passare dei game l’impressione è che l’andamento del match dipenda sempre più dal livello dell’ex numero 1, il quale non fa grossi passi in avanti, ma quanto meno riduce i gratuiti. La bilancia degli errori infatti ora punta tutta sul 28enne australiano, che perde la bussola prima col rovescio e poi col dritto, consegnando il vantaggio a un Murray attento in risposta. Il match, tutt’altro che brillante e nient’affatto da erba – con i due tennisti comodamente stabili sulla linea di fondo – procede quasi per inerzia verso un primo set a favore di Murray: ace dello scozzese e dritto lungo di O’Connell sigillano un 6-4 in 53 minuti.
Il secondo set purtroppo non si infiamma in termini di spettacolo e, con andamento lento e costante, Murray passa questa volta subito avanti senza gli impicci di dover recuperare un break. Il n.116 del mondo non ha i mezzi, nonostante qualche passante ben giocato, per risalire nel punteggio, anzi sembra che un problema alla coscia destra ne limiti ancora di più i movimenti. L’ultimo treno per Christopher passa nell’ottavo game quando ha una palla del 4 pari, ma un attento Murray si salva col rovescio. L’occasione non sfruttata (per altro neanche troppo ghiotta) si ripercuote negativamente sotto forma di un altro break in favore di Murray. Uno smash a rimbalzo finito fuori di O’Connell (preceduto da un doppio fallo) mette fine al match per 6-4 6-3.
Il tabellone completo dell’ATP 250 di Stoccarda
N. Kyrgios b. J. Lehecka 7-6(3) 6-3
C’è sempre grossa curiosità intorno alla figura di Nick Kyrgios, specie quando torna in attività dopo qualche mese di stop. L’ex numero 13 ATP si rivede in campo dal torneo di Houston e gli basta giocare due games alla sua maniera per avere ragione del pur bravo Jiri Lehecka, che lo segue di una sola posizione nel ranking, ma che almeno sul verde ha ancora tanto da imparare prima di potersela giocare ad armi pari con un avversario di livello superiore.
IL MATCH – La partita rispecchia in pieno le previsioni, anche se il ceco prova a ribaltare un pronostico all’apparenza chiuso: il rovescio lungolinea gli frutta parecchi punti nei primi giochi, e Kyrgios sembra soffrire l’atteggiamento propositivo dell’avversario, innervosendosi a più riprese con sé stesso e con il giudice di sedia. Gli effetti si notano anche sul gioco, dove l’australiano fa fatica inizialmente a mantenere i suoi turni di battuta, spesso lanciandosi a rete in maniera approssimativa, esponendosi ai lob di Lehecka, o cadendo spesso in evitabili gratuiti, a causa della fretta di chiudere lo scambio. Per sua fortuna può contare sulle formidabili prime di servizio (le quali toccano anche i 220 km/h in più di un’occasione), che arrivano puntuali a togliere le castagne dal fuoco. Dopo una prima fase di rodaggio in cui cerca di registrare il fondamentale, Kyrgios inizia a rispondere sulle righe, costringendo Lehecka a giocare il secondo colpo quasi di controbalzo, ma il classe 2001 dimostra di avere la pasta giusta per tirarsi fuori dai guai, come nel settimo gioco quando con due doppi falli concede la prima palla break al rivale, e riesce prontamente ad annullarla. Il set scivola via sui binari dell’equilibrio e così si arriva all’inevitabile tie-break, che si rivela però a senso unico: Kyrgios diventa praticamente ingiocabile al servizio e in risposta, conquistando ben cinque set-point consecutivi, chiudendo la pratica al primo punto giocato al servizio, nemmeno a dirlo con una micidiale seconda di servizio mascherata da prima.
Non cambia il copione nel secondo parziale, con i due giocatori in campo in grado di mantenere abbastanza agilmente i rispettivi turni di servizio: si assiste anzi a degli scambi ancora più brevi, se possibile. Lehecka prova qualche variazione scendendo maggiormente a rete, ma non raccoglie i frutti sperati perché il servizio entra in una fase piuttosto ondivaga di produttività: infatti il ceco fa e disfa con il fondamentale, e solo la scarsa pazienza dell’avversario, peraltro ingiustificata, gli consente di restare a galla. E’ ancora il settimo gioco a rivelarsi quello più importante, infatti Kyrgios prima si inventa un passante incrociato in corsa ragguardevole per andare sul 15-30, quindi una risposta insidiosa che provoca il gratuito del 30-40: la dea bendata certamente non aiuta il giovane ceco, che nel punto successivo vede il suo dritto a sventaglio rimbalzare sul nastro per poi atterrare ben oltre la linea dell’out. Il break, l’unico della partita, si rivela anche quello decisivo, perché difatti per Kyrgios è una mera formalità chiudere i giochi nel game finale, vedere per credere il punto conclusivo arrivato con un servizio da sotto, in tweener. L’australiano avanza quindi al turno successivo, dove incontrerà il vincente tra Musetti e Basilashvili.