La finale dell’ATP 250 di s’Hertogenobosch vedrà di fronte il primo favorito della vigilia (almeno secondo il seeding) e la grande sorpresa del torneo: Medvedev contro Van Rijthoven. Daniil lo aveva fatto capire già in una conferenza stampa durante il Roland Garros: nonostante l’esclusione da Wimbledon, ha tutte le intenzioni di giocare il più possibile e al meglio in questa parte della stagione sull’erba. E il russo ha iniziato con il piede giusto con tre vittorie (Simon e Ivashka prima della partita di oggi) senza perdere nemmeno un set che gli permeteranno di giocare domani la seconda finale sull’erba dopo quella dell’anno scorso a Maiorca (vinta con Querrey) e di provare ad alzare il 14esimo trofeo individuale in carriera. Il prossimo numero 1 del mondo ha sconfitto oggi in semifinale Mannarino con un doppio 7-5 in quasi due ore. La durata del match rende bene l’idea di un incontro che è stato caratterizzato da molti scambi lunghi, più da terra verde o da “erba battuta” (in omaggio a Gianni Clerici) che da erba e basta.
Tim Van Rijthoven si presentava all’ATP 250 di s’Hertogenbosch con zero vittorie nel circuito maggiore e da numero 205 del mondo. Ne uscirà come minimo da numero 139 e con almeno quattro vittorie, di cui una – quella di oggi in semifinale – su un top 10 come Felix Auger-Aliassime (primo favorito del tabellone) e una su un top 15 come Taylor Fritz. Se dovesse vincere anche la finale di domani andrebbe a un passo dall’ingresso nella top 100. Nell’intervista a caldo dopo la vittoria sul canadese, il 25enne olandese ha affermato che non si aspettava di ricevere una wild card per il torneo di casa. Possiamo allora solo immaginare quale sarebbe la sua reazione se dovesse ricevere un invito anche dall’All England Club per entrare direttamente nel main draw dei Championships.
La cavalcata di Van Rijthoven nel Libéma Open era già impressionante anche solo per le vittorie ottenute ai danni di Fritz (numero 3 del seeding) e di Gaston (oltre a quella sul qualificato Ebden al primo turno), ma quella di oggi su Aliassime rende il suo torneo memorabile. Il canadese è infatti, nel panorama attuale, uno dei giocatori che si trova più a suo agio sull’erba (due finali a Stoccarda e quarti a Wimbledon l’anno scorso). Nel match odierno l’olandese è stato capace sia di reagire dopo aver perso il secondo set per 6-1, sia di rimanere freddo nei momenti bollenti in cui si è deciso l’incontro, conclusosi al tie-break. Van Rijthoven ha dimostrato grande costanza al servizio, in particolare nel parziale decisivo in cui ha messo in campo il 78% di prime, effettuato 5 ace e vinto tutti gli otto punti giocati con la seconda. Naturale conseguenza di questi dati è lo zero alla voce palle break concesse, esattamente come nel primo set.