Da Londra, il nostro inviato
La breve stagione su erba va in crescendo e a fare da aperitivo al piatto forte Wimbledon c’è anche il torneo del Queen’s, chiamato per ragioni di sponsor cinch Championships. Oggi a Londra sono andati in scena gli ultimi turni di qualificazione oltre agli allenamenti di lusso di Wawrinka assieme a Schwartzman seguiti poco più tardi dal recente semifinalista del Roland Garros, Cilic. Il torneo però è lungi dall’esser pronto e i preparativi proseguono frenetici: in particolare il campo centrale è ancora inaccessibile e tutta la zona circostante è in fase di allestimento. In un ambiente da cantiere dunque sono scesi in campo i primi tennisti, tra cui Emil Ruusuvuori e Feliciano Lopez, ma il rumore di trapani e ruspe non li ha impensieriti più di tanto. Sorprende forse un po’ la mancata wild card allo spagnolo, due volte vincitore su questi prati, e la sua classifica da n.113 l’ha costretto a passare dalla porta di servizio, porta che gli ha chiuso in faccia il finlandese Ruusuvuori.
A dire il vero è stato lo stesso Feliciano causa dei suoi mali: il servizio infatti, che gli ha regalato 16 ace, è stato anche fonte di 11 doppi falli, alcuni nei momenti topici del match. Il primo set infatti è stato deciso da un break nel quarto game in cui Lopez ha commesso tre doppi falli. Nel secondo parziale invece lo spagnolo è stato molto più attento e ha praticamente dominato il tiebreak 7 punti a 3. Il match, giocato sotto un sole caldo appannato ogni tanto da qualche nuvola rinfrescante, ha regalato svariati punti spettacolari quasi tutti figli del serve-and-volley di Lopez. Ruusuvuori raramente si è avventurato nei pressi della rete ma i suoi passanti, soprattutto di rovescio, sono stati ugualmente una delizia per gli occhi. Anche il set decisivo si è concluso al tiebreak e, con il più crudele dei finali, lo spagnolo non ha convertito tre match point (non consecutivi) e poi, alla prima chance per il finlandese, ha commesso un doppio fallo a dir poco prevedibile. Poco da recriminare sulle palle match, molto invece sull’ultimo punto; Lopez a 40 anni ha giocato alla pari con il n.62, 17 anni più giovane di lui, per due ore e 27 minuti tuttavia alla fine è stato un piccolissimo calo mentale a condannarlo alla sconfitta per 6-3 6-7(3) 7-6(8).
Il tabellone completo dell’ATP 250 del Queen’s
Dopo un due volte campione del Queen’s (Lopez vinse infatti nel 2017 e nel 2019) è il turno di un altro nome presente nell’albo d’oro: Sam Querrey, vincitore nel 2010. Il 34enne ex n.11 del mondo ha affrontato Thomas Fabbiano in un match senza storia vinto dall’americano con un doppio 6-2. L’incontro inizia con un break in apertura in cui l’italiano purtroppo ha molte più colpe dei meriti dell’americano: qualche errore di troppo nell’impostazione del gioco e nella smorzata lo fanno partire in rincorsa, e Querrey non si farà più riacciuffare. Fabbiano a dire il vero avrà una chance di contro-break nel quarto game ma l’esperienza del n.107 sull’erba è notevole. Aiutato anche dai suoi 198cm, Sam sceglie sempre alla perfezione il tempismo per scendere a rete e riesce spesso a chiudere con decisione. La profondità dei suoi colpi inoltre finisce per innervosire il tennista siciliano che cede di nuovo la battuta e, con un parziale di cinque game persi di fila, parte male anche nel secondo set. In 46 minuti equamente ripartiti nei due set, Querrey chiude il match per 6-2 6-2 facendo registrare 18 ace inclusi gli ultimi due punti.