Unico rimasto tra le teste di serie, dopo la vittoria di ieri contro il padrone di casa Oscar Otte, Matteo Berrettini si appresta a giocare la finale del Boss Open di Stoccarda contro Andy Murray. Per l’azzurro è solo la prima finale giocata quest’anno, a causa dei ben noti problemi fisici, e la quarta in carriera sull’erba, dove vanta un record di 2-1 (unica sconfitta nella finale di Wimbledon lo scorso anno). Matteo, alla nona finale in un tour (sono cinque quelle vinti fin qui sulle otto disputate) vuole tornare a ruggire a un anno dall’ultimo trofeo alzato (al Queen’s 2021); dall’altra parte Sir Andy invece ha stupito non pochi giungendo fino a qui. Con il fiore all’occhiello della vittoria nei quarti contro il n.5 al mondo e 1 del seeding, Stefanos Tsitsipas, lo scozzese guarda certamente di buon occhio questa prima finale sull’erba a quasi 6 anni dal traguardo raggiunto a Wimbledon 2016 e a due anni e mezzo dall’ultima finale ATP raggiunta (ad Anversa nel 2019). Potrebbe essere già il terzo giocatore nel 2022 a vincere un torneo non partendo tra le teste di serie (gli altri due Baez sono stati all’Estoril e Rune a Monaco).
I precedenti sono due, una vittoria a testa. Sul cemento di Beijing nel 2019 il successo fu per Murray, mentre per Berrettini la vittoria è arrivata proprio sull’erba, però del Queen’s, lo scorso giugno, nella sua corsa verso il titolo. Dunque guardando i precedenti, la classifica e lo stato di forma verrebbe da indicare in Matteo il favorito. Ma lo scozzese resta sempre uno dei Fab Four, e certamente scendere in campo contro di lui porta con sé un’ulteriore dose di pressione, specie trattandosi di una finale, in un torneo in cui Berrettini non ha mai perso finora avendo portato a casa il titolo nella sua unica partecipazione del 2019 (ma neanche Murray, essendo alla prima partecipazione in carriera). Dal punto di vista del gioco certamente la battuta è un’arma da cui il n.10 al mondo non può prescindere: servono tante prime, potenti ma anche lavorate, data la qualità in risposta del suo avversario. I numeri in realtà sono molto simili al servizio, 79% di punti con la prima per Matteo, 80% per Murray; quasi di pari passo anche sui break concessi: solo 2 in tutto in tutto il torneo per Berrettini, 3 invece per lo scozzese; la differenza la si vede chiaramente nel conto degli ace, che è di 46 a 27 in favore del romano, la sua arma preferita. Ovviamente dovrà ben funzionare anche il dritto, per accorciare o orientare gli scambi, considerando talento ed esperienza ogni rotella della macchina deve essere a suo posto contro Sir Andy, il quale dal canto suo certamente cercherà di impostare gli scambi sulla diagonale del rovescio, dove il suo vantaggio è abbastanza importante.
Altro elemento da non sottovalutare è anche la permanenza in campo durante la settimana, per quanto Berrettini avesse bisogno di giocare: il suo match più corto (1h e 46 contro Otte) è durato quattro minuti in più di quello più lungo di Murray, contro Bublik. Lo scozzese, che sta provando a ridare lustro alla sua pluridecorata carriera da domani sarà almeno n. 47 al mondo, ritornando tra i primi 50 per la prima volta dal maggio del 2018, con la possibilità di salire addirittura a n.35. Per Berrettini però, considerando i tornei saltati per infortunio, e la situazione occorsa a Wimbledon che porterà a fargli perdere i 1200 punti della finale senza poterli difendere, ogni gruzzoletto di punti vale oro, e questi 250 non farebbero eccezione. Dunque per motivazioni siamo alla pari o quasi, con un passo avanti per Matteo, che certamente lo è anche dal punto di vista del gioco e degli ultimi risultati sull’erba; ma dall’altra parte c’è uno che per i danni che gli ha causato il fisico neanche dovrebbe avere una racchetta in mano, e invece eccolo qui. Dunque, anche per sano patriottismo, qualche punto in più a Berrettini lo diamo, ma certamente sarà una finale equilibrata ed aperta ad ogni pronostico.
ATP 250 Stoccarda, finale: Murray-Berrettini, non prima delle 15, diretta tv sky Sport Tennis (Canale 205) e Supertennis. In streaming su NOW, SkyGo, app Supertennis
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