[2] M. Berrettini b. A. Murray 6-4 5-7 6-3
Dopo quasi tre mesi di assenza forzata dal tour, in cui è stato costretto a saltare tutta la stagione sulla terra, Matteo Berrettini è tornato in campo a Stoccarda per la Mercedes Cup, ATP 250 che inaugura la parte di anno dedicata all’erba. Il tennista romano raggiunge la finale – la nona in carriera, 5-3 il bilancio prima di oggi – dopo aver eliminato Albot, Sonego e Otte. Tutti match molto lottati per la testa di serie numero due, al contrario di quanto accaduto al suo avversario odierno. Andy Murray, infatti, non ha ancora perso un set contro O’Connell, Bublik, Tsitsipas e Kyrgios, centrando la settantesima volta in carriera una finale a livello ATP, la prima su erba da Wimbledon 2016 (43-26 in generale). Si affrontano due giocatori quasi imbattibili su questa superficie: Berrettini non ha mai perso in carriera a Stoccarda, avendo vinto il titolo qui nel 2019. Più in generale, su 33 partite disputate ne ha vinte 27 (stessa percentuale di vittorie su erba di Björn Borg), inclusi 14 successi negli ultimi 15 incontri. Lo scozzese, invece, ha perso solamente una volta nell’ultimo atto di un torneo sul “verde” (8-1) e cerca il 44esimo titolo in carriera.
IL MATCH – Murray vince il sorteggio e sceglie di servire. Nonostante tre seconde parte alla grande, tentando fin dalle prime battute di tenere Berrettini inchiodato sulla diagonale sinistra. L’italiano però appena può usa sapientemente la palla corta e si sposta sul dritto: proprio così la testa di serie numero due si procura le prime palle break dell’incontro nel terzo game. Sono due consecutive e, alla prima occasione, Berrettini passa grazie ad un altro dritto vincente. Nel game successivo è Murray ad avere diverse opportunità per il contro-break immediato: sono quattro, di cui due di fila, ma l’italiano è semplicemente impeccabile nei punti importanti. Due ace, una prima vincente e una con cui si apre magnificamente il campo cancellano ogni chance in favore dell’ex numero uno del mondo e, alla prima opportunità utile, Berrettini sale 3-1. L’assolo azzurro continua anche nel quinto gioco, con un’altra smorzata vincente e un dritto-dinamite che, unite ad un doppio fallo di Murray, spediscono l’ultimo finalista di Wimbledon sullo 0-40. Il tre volte vincitore di un torneo dello slam ritrova però la prima nel momento più importante, firmando due ace e prevalendo ai vantaggi. La partita a questo punto inizia a sveltirsi, con il 35enne di Glasgow che non concede più neanche un punto al servizio. Berrettini però non è da meno, tenendo gli ultimi tre giochi in battuta a 15 e chiudendo 6-4 un parziale davvero ben giocato. Ottimo come sempre il servizio, specialmente nei momenti delicati, così come il ricorso ad un dropshot con cui esce dallo scambio vincendo quasi tutti i punti.
Ad inizio secondo set Murray deve fronteggiare subito un turno delicato, in cui commette due gratuiti di rovescio e si trova sul 30 pari. Qui, però, Berrettini concede qualcosina di troppo, spedendo lungo un back di approccio su cui l’attuale numero 68 del ranking scarica tutta sua la tensione, cacciando il primo c’mon della partita. Ne segue subito un altro, dopo una prima vincente che gli permette di mettere subito la testa avanti nel punteggio. Nel quarto game anche l’italiano registra un piccolo passaggio a vuoto, commettendo tre errori di dritto (due con la palla corta) e venendo costretto ai vantaggi. Ancora una volta, però, il servizio gli viene in soccorso: prima un ace, poi una gran prima dopo la quale può chiudere con il dritto per agganciare il suo avversario sul 2-2. Murray prova ad accorciare maggiormente gli scambi ma viene graziato da Berrettini, che sul 15-30 sbaglia un facile recupero a campo aperto su una smorzata non tutt’altro che corta dello scozzese. Dall’eventualità di dover salvare due break point lo scozzese si ritrova sul 30 pari, riuscendo ad imporsi ai vantaggi e continuando a caricarsi punto dopo punto. Il 26enne di Roma non sente più la palla corta come nel primo set e regala qualche quindici di troppo, ma nel frattempo spolvera il martello e sale in cattedra con il servizio. L’ottavo gioco ne è l’esempio perfetto: dopo aver perso il primo punto – al termine di un lungo scambio chiuso con un nastro beffardo di marca britannica – infila tre ace e una prima vincente per portarsi sul 4-4. Sul 15 pari del nono game Murray sbaglia clamorosamente un rovescio sopra la rete e, per qualche secondo, il gioco si ferma per via di uno spettatore probabilmente colpito da un colpo di calore. Fortunatamente non è nulla di grave e si riprende praticamente subito, con l’ex numero uno che si trova con le spalle al muro. Un suo dritto in rete regala a Berrettini due palle break per andare a servire per il titolo, ma il due volte vincitore di Wimbledon rimane a galla grazie a due prime vincenti. Ai vantaggi Murray cancella anche una terza chance per l’azzurro e, al termine di uno degli scambi più belli dell’incontro, torna avanti nel punteggio. Quando ogni verdetto sembra rimandato al tiebreak, Berrettini incappa in un passaggio a vuoto totalmente inaspettato: l’ennesima smorzata non giocata alla perfezione, un gratuito di dritto e un doppio fallo spediscono Murray sullo 0-40, che per la prima volta nel match ottiene un break che gli vale anche un secondo parziale ad alta tensione: 7-5.
Berrettini si prende una pausa prima dell’inizio del set decisivo, andando a schiarirsi le idee negli spogliatoi. L’inerzia della partita sembra tutta a favore di Murray, che però commette due gratuiti, si prende un warning per time-violation e perde incredibilmente la battuta a zero in apertura. Al cambio di campo lo scozzese è costretto a fermarsi, chiedendo un medical time out per un problema alla solita anca sinistra. Il vincitore dell’edizione 2019 di questo torneo riprende a giocare come se nulla fosse, sparando dal suo cannone tre ace e una prima vincente che gli consentono di salire subito 2-0. Murray scende a rete molto più spesso per tentare di ovviare alle evidenti difficoltà fisiche, ma non sempre viene premiato. In ogni caso, è ammirevole lo spirito combattivo dell’ex numero uno del mondo, che lotta ancora più strenuamente su ogni quindici. Rimanere attaccati al Berrettini-express, però, è praticamente impossibile: il numero uno d’Italia viaggia su una media di oltre due ace a game e, dove non arriva il servizio, arriva il dritto vincente. Di certo le condizioni fisiche di Murray non sono d’aiuto: durante il settimo gioco il numero 68 del mondo si ferma ancora sul 30-15, riscontrando grandi problemi al servizio. Nonostante due prime sotto i 150 km/h, Murray riesce ad approdare sul 3-4, ribellandosi all’idea di un ritiro a cui è stato costretto solamente due volte in carriera. In queste condizioni però si può fare ben poco contro chiunque, a maggior ragione se di fronte ci si trova un top10. Nel nono game, l’unico del terzo set finito ai vantaggi, al secondo match point cala il sipario: finisce 6-4 5-7 6-3 in favore di Berrettini, che si lascia andare alle lacrime e ottiene il sesto titolo in carriera, il terzo sull’erba.
Il tennista romano diventa così il primo giocatore a vincere due volte il Boss Open da quando si gioca su questa superficie, diventando anche il quarto italiano di sempre con almeno sei titoli (gli altri sono Panatta, Bertolucci e Fognini). Per quanto riguarda il match, Berrettini ha come sempre trovato un grande aiuto dal servizio (19 ace e 81% di punti vinti con la prima), ma anche la risposta ha dato il suo contributo, con il 34% dei punti ottenuti rispondendo alla prima di Murray, mentre sulla seconda si sale al 38%. Grazie a questa finale lo scozzese rientra tra i primi 50 del mondo (ora è 47esimo) ed è atteso da Lorenzo Sonego al primo turno del Queen’s. Da verificare, però, le sue condizioni, anche in considerazione del fatto che tra due settimane inizierà Wimbledon.
Al termine dell’incontro, intercettato ai microfoni dell’ATP, Berrettini ha espresso tutta la sua gioia: “È incredibile, era l’ultima cosa che avrei immaginato quando sono arrivato qua. Tornare in questo modo, dopo la prima operazione della mia vita, era qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Non ho giocato il mio miglior tennis nei primi turni, credo sia un successo molto speciale. Tre anni fa fu una delle migliori settimane della mia vita, mentre quest’anno non ero al meglio. È fantastico“.
Per quanto riguarda la partita, l’azzurro ha spiegato la difficoltà incontrata dopo il secondo set, dicendosi dispiaciuto per come Murray ha dovuto terminare la partita: “È stato difficile metabolizzare il secondo set. Andy è riuscito a servire bene e a sfruttare le sue chances, gli faccio le mie congratulazioni per il grande torneo. Mi dispiace per lui, non è certamente il modo migliore di finire una finale. Ci ha mostrato tante volte come si rientra, per me è stato un onore condividere questo campo con lui”.
Anche dopo la premiazione Berrettini ha sottolineato il suo grande rispetto verso il campione scozzese, con un ringraziamento speciale al pubblico: “Congratulazioni ad Andy, è un combattente incredibile. Io sto ancora imparando dal suo spirito combattivo, l’ho sempre guardato in TV ed è incredibile pensare di poter giocare contro di lui. Senza la mia famiglia e il mio team non sarei qui, abbiamo superato momenti complicati. Non mi sembra reale essere qui con il trofeo in mano. Grazie agli organizzatori, ai raccattapalle e a tutti coloro i quali hanno reso il torneo possibile. Un grazie speciale ai fan: sembrava di essere in Italia fin dal primo punto. Amo davvero Stoccarda”.
Murray si è invece dimostrato più contento per la grande settimana che dispiaciuto per il torneo durante la premiazione: “È stata una settimana incredibile, era la mia prima volta a Stoccarda. Mi sono goduto tutto il tempo qui, abbiamo fatto un gran lavoro. I fan mi hanno sempre supportato e li ringrazio tantissimo, nel weekend c’era un’atmosfera incredibile. Congratulazioni a Matteo e al suo team, tornare così dopo un’operazione non è mai facile e lui l’ha fatto già ad un grande livello. In bocca al lupo per le prossime settimane e per il torneo di Wimbledon. Voglio poi ringraziare il mio team qui e quello a casa. Abbiamo fatto grandi progressi nelle ultime settimane, spero di migliorare il mio tennis e di vedervi ancora in futuro“.