All’indomani della vittoria di Matteo Berrettini al Boss Open di Stoccarda, il direttore di Ubitennis Ubaldo Scanagatta interviene a Radio Sportiva con l’allenatore del n. 1 italiano, Vincenzo Santopadre.
Vincenzo Santopadre: Vittoria perentoria quanto inaspettata. Nei sogni l’avremmo potuto sperare, l’ho scritto ieri nella chat del team, perché sappiamo tutti quanto è difficile per un tennista stare più di 80 giorni senza competere. Matteo ha dimostrato di essere un campione.
Matteo si levava i punti il 12 aprile, il giorno del suo compleanno, ed esattamente due mesi dopo andava a vincere un torneo. I medici e il mental coach hanno fatto un lavoro eccezionale, anche se l’attore principale rimane sempre Matteo.
Ubaldo Scanagatta: La preoccupazione era notevole per l’infortunio, spesso Matteo è stato paragonato a Juan Martin del Potro per tutti gli infortuni che ha subito.
VS: Da tempo diamo priorità alla prevenzione degli infortuni e di stare attenti al fatto che Matteo è un campione, con un fisico importante ma anche molto delicato. Bisogna ascoltare Matteo e i feedback del suo corpo e centellinare il lavoro.
Noi continuiamo la marcia di avvicinamento a Wimbledon, ma ogni torneo è una tappa importante. Siamo già al Queen’s dove domani [martedì] esordirà contro Daniel Evans, un giocatore che si adatta molto bene ai prati londinesi. Un Matteo a pieno regime non deve temere nessuno, ma in questo momento ha ancora margini per salire: infatti a Stoccarda ogni partita che ha giocato è andato sempre meglio, ma dobbiamo dargli tempo. Credo che sia migliorato molto con il rovescio, anche per merito degli allenamenti che abbiamo fatto con la mano sinistra mentre era infortunato, ma possiamo ancora migliorare.
VS: Matteo sta vivendo da attore protagonista un sogno – ricevere un messaggio di congratulazioni da Federer, giocare con Murray che guardava in televisione, sono esperienze molto importanti
US: Su TikTok abbiamo fatto un confronto tra Berrettini e Sinner, e sono in programma altri video in cui confronto rivali del passato. Ho dato a tutti e due “cinque” sul fisico, perché si rompono troppo spesso.