Da Londra, il nostro inviato
Il sole continua a picchiare forte a Londra e anche oggi, sin dal primo match, il pubblico del Queen’s Club ha risposto ‘presente’ in gran numero nonostante un programma non eccessivamente entusiasmante sulla carta (soprattutto se paragonato col diretto concorrente, l’ATP 500 di Halle). Il campo invece ha dato ben altre risposte e tutti e quattro i match disputati – più il 3° set di Paul-Shapovalov – hanno regalato punti e spunti interessanti.
Il programma sul campo centrale si è aperto puntuale a mezzogiorno ora locale con la terza sfida tra Alex de Minaur e Alejandro Davidovich Fokina, con quest’ultimo che è passato in vantaggio 2-1 negli scontri diretti. Nonostante sia solamente il quarto torneo in carriera per il 23enne spagnolo sull’erba, Davidovich vinse Wimbledon junior nel 2017 e oggi ha mostrato tutte le sue abilità di tuffatore vincendo in rimonta 4-6 6-4 7-5 nel match più interessante di giornata.
I due giocatori fanno della rapidità di gambe uno dei loro punti di forza, e questo comporta parecchi scambi lunghi e lottati, con colpi giocati in corsa o in recupero. Davidovich è quello che si affaccia un po’ più spesso a rete – nonostante sulla carta sia de Minaur quello più offensivo – e per gli amanti del tennis vintage è stato uno spettacolo per gli occhi. Nella parte centrale del primo set, Alejandro è apparso un po’ confusionario, perdendo due volte la battuta e di conseguenza anche il set. Il secondo set, molto più dominato dai tennisti alla battuta, viene deciso da un solo passaggio a vuoto di de Minaur che gli costa il set. Fokina resta sempre in agguato e la sua aggressività finalmente paga con un break nel decimo game che gli vale anche a lui il 6-4.
L’incontro di per sé già godibile e accattivante, diventa ancora più emozionante ed incerto nel terzo set dove lo spagnolo inizia a farsi sentire con qualche urlo di esultanza – sempre apprezzato dal pubblico presente in massa nonostante l’assenza di tennisti britannici – mentre l’australiano mantiene il suo atteggiamento focalizzato e silenzioso. De Minaur non è certo una roccia a livello mentale e pian piano ha ceduto sotto i colpi pressanti dello spagnolo; i due hanno dato vita a scambi appassionanti, culminando il match con un break nel dodicesimo game che ci ha impedito di assistere ad un tiebreak, ma che sicuramente hanno certificato una vittoria più che meritata di Davidovich Fokina.
“Lui è un giocatore molto forte sull’erba e io sono dovuto restare attaccato e concentrato ad ogni punto” ha commentato Alejandro a fine partita. “Prima del match stavo parlando col mio coach che mi ha detto ‘sarà un match difficile, vi conoscete molto bene vai in campo e divertiti'” e alla fine è andata proprio così.
Il tabellone completo dell’ATP 500 del Queen’s
A seguire è stato il turno di uno dei due ex campioni in programma oggi: il 31enne Grigor Dimitrov ha affrontato Botic Van De Zandschulps, e l’olandese l’ha spuntata 7-6(5) 6-3 raggiungendo il quarto quarto di finale della sua stagione (primo su erba). Nel primo set il bulgaro si presenta al tiebreak con disinvoltura ma questa svanisce tutt’a un tratto, senza neanche una pressione eccessiva del n.29 del mondo. Dimitrov prima commette doppio fallo concedendo un mini-break e poi, al secondo set point, manda un innocuo rovescio a metà rete concedendo il primo set a Van de Zandschulp per 7 punti a 5 dopo 68 minuti.
I problemi di affidabilità non si risolvono neanche nel secondo set, dove questa volta è il dritto a fare cilecca. Questo fondamentale letteralmente abbandona Dimitrov che si ritrova ad annaspare e imprecare alla ricerca di continuità, ma senza riuscirci. Botic fa da spettatore interessato e il suo ruolo ‘si limita’ a rimandare di là la palla con la rotazione e la profondità necessaria per indurre Grigor all’errore. Dopo il break in favore dell’olandese, il secondo set va in totale discesa per il 26enne Van De Zandschulp che finisce per chiudere senza problemi – ovviamente con un altro gratuito di Dimitrov – e raggiunge così Davidovich Fokina.
Mentre il programma proseguiva indisturbato sul campo centrale, sul campo 1 Denis Shapovalov e Tommy Paul hanno terminato la loro contesa interrotta ieri per oscurità. Il terzo set mancante non è stato un bello spettacolo a dirla tutto e l’americano Paul ha certamente meritato la vittoria per 6-4 2-6 6-4. Il canadese non può fare affidamento esclusivamente al suo enorme talento e alla sua eccezionale battuta, tant’è che oggi il suo atteggiamento, a tratti ancora adolescenziale l’ha condannato alla sconfitta.
L’altro campione in carica che ha giocato oggi è Marin Cilic, autore di una piccola impresa contro Alexander Bublik. Il croato, campione su questi prati nel 2012 e nel 2018, ha annullato tre set point consecutivi contro il kazako finendo per vincere 7-6(6) 7-5 in un match ambiguo dal forte coinvolgimento del pubblico, come spesso accade quando in campo c’è Bublik. Quest’ultimo infatti, dopo aver letteralmente sciupato un cospicuo vantaggio nel tiebreak del primo set (prima era avanti 5-0 e poi 6-3), nel secondo set ha adottato una tattica molto simile a quella di Monfils contro Djokovic nella semifinale degli US Open 2016. Il n.37 del mondo ha giocato una quantità spropositata di servizi da sotto e in risposta alternava una posizione lontanissima sulla prima di Cilic, per poi avvicinarsi notevolmente sulla seconda. Questa tattica ha destabilizzato un po’ Marin – come ha ammesso lui stesso nell’intervista a fine gara – ma con la stessa esperienza e concentrazione con la quale ha fatto suo il primo set, ha conquistato anche il secondo parziale.
Per Cilic si tratta della 34esima vittoria in questo torneo, staccando di una lunghezza Stefan Edberg (campione qui nel ’96), e proverà ad avvicinarsi a Becker (36 vittorie e 4 titoli al Queen’s) affrontando Emil Ruusuvuori. Il finlandese infatti ha battuto la giovane star locale Jack Draper per 6-2 7-6(2) rovinando un po’ il sogno di pubblico e organizzatori. Il primo set viene deciso da un game fiume, il secondo, finito in favore di Emil alla quarta palla break che indirizza il parziale in suo favore. Il secondo set è molto più combattuto e il 20enne Draper, neo top 100, salva un match point sul 6-5 ma la sua eccellente performance alla battuta serve solo a regalare un po’ di spettacolo in più al pubblico locale, sempre pronto a supportare ‘Jackie Boy’, com’è stato affettuosamente soprannominato qui a Londra. Nel tiebreak Ruusuvuori torna a prendere il controllo del gioco dominando il mancino Draper senza dargli mai chance di attaccare.
“Poche volte sono stato surclassato dal mio avversario e oggi è stata una di quelle. Lui ha giocato alla grande e non so bene cosa avrei potuto fare meglio” ha ammesso un Draper amareggiato ma conscio delle proprie capacità. “Ci sono molti giocatori duri con sé stessi che si tengono in mente la sconfitta per giorni. Io la supererò molto rapidamente. […] Voglio solo imparare il più possibile dal match di oggi ed andare avanti”.
Il tabellone completo dell’ATP 500 del Queen’s
La classifica ATP aggiornata è disponibile al seguente link, che porta alla sezione “Sotto Rete” del sito web di Intesa Sanpaolo, main sponsor della manifestazione e partner di Ubitennis.