Da Londra, il nostro inviato
[2] M. Berrettini b. F. Krajinovic 7-5 6-4
Nel club della Regina Matteo inizia ad essere di casa. Il n.10 del mondo Berrettini infatti bissa il successo dello scorso anno battendo in finale Filip Krajinovic per 7-5 6-4 in un’ora e 33 minuti.
Dopo lo splendido rientro con il titolo della scorsa settimana a Stoccarda, il tennista romano continua a fare faville sull’erba centrando la 21esima vittoria nelle ultime 22 partite giocate. Qui al cinch Championships le sue prestazioni sono andate in crescendo dopo qualche momento di difficoltà contro i due americani Kudla e Paul, poi superate nella semifinale con van de Zandschulp. Oggi in finale è praticamente sempre stato in controllo contro un avversario certamente inesperto sulla superficie, ma comunque solido e pericoloso essendo dotato di tutto il talento necessario per cavarsela sui prati. L’erba in ogni caso sta diventando sempre più confortevole per Berrettini che vince così il settimo titolo della carriera.
Emozionantissimo l’abbraccio tra Matteo e il suo coach Vincenzo Santopadre alla fine del match, terminato con il 14° ace, il 68° del suo torneo. Al termine della premiazione Berrettini ha festeggiato ulteriormente con il suo team, bagnando tutti con la schiuma dello champagne aperto vicino a loro; scene inusuali per un campo da tennis, nelle quali tuttavia Berrettini sembra trovarsi estremamente a suo agio.
Con questo risultato, Matteo diventa l’ottavo tennista a vincere il titolo al Queen’s Club in due anni consecutivi e condivide questo record con tutti ex numeri 1 del mondo (McEnroe, Connors. Becker, Lendl, Hewitt, Roddick, Murray), inoltre è il primo, sempre nell’Era Open, a farlo alle sue prime due partecipazioni. Dall’altro canto, nonostante per Krajinovic sia la quinta sconfitta in cinque finali, il suo torneo lo si può considerarsi più che positivo. Ricordiamo infatti che prima di questa settimana su erba aveva collezionato solamente quattro sconfitte in altrettanti primi turni a Wimbledon, mentre ora si presenta a questo Slam con quattro convincenti successi (contro Brooksby, Querrey, Peniston e Cilic). I faccia a faccia restano tutti in favore dell’italiano, ora salito 3-0 dopo quelli della finale a Budapest 2019 e nei quarti a Belgrado 2021.
“Troppe emozioni, l’ultima cosa che mi aosettavo era tornare da un infortunio vincendo due tornei di fila. Mi viene da piangere. Ringrazio il mio team, grand parte del merito è loro” ha commentato l’italiano durante la premiazione.
IL MATCH – Matteo inizia il match come meglio non si potrebbe, cioè con tre palle break guadagnate con colpi profondi e pungenti; Krajinovic però, oltre a volersi divertire come ha ammesso ieri in conferenza stampa, è sceso in campo con grande convinzione e infila cinque punti consecutivi sventando la minaccia. Entrambi i tennisti fanno fatica a mettere la prima in campo nei primi game, e di conseguenza il n.10 del mondo si conquista un’altra chance poco più tardi. Anche questa palla break sfuma con un innocuo dritto a rete e tutto procede in linea con quanto accaduto durante il torneo, dove Berrettini ha convertito il 32% di palle break, contro il 52% del serbo.
Le oltre 9.000 persone presenti sugli spalti – riempitisi in un paio di cambi campo – assistono ad un match tutto sommato frizzante grazie soprattutto agli attacchi in controtempo tentati da entrambi i tennisti. Proprio questo schema, chiuso con una deliziosa stop volley di rovescio, manda Berrettini in vantaggio. Krajinovic è abbonato alla parità, e per il terzo game consecutivo concede chance all’italiano, che meritatamente sale 3-2 e servizio. Il n.49 del mondo non vuole affatto staccarsi dal match e, sfruttando delle percentuali non eccelse di Matteo con la battuta, riesce subito a controbrekkarlo.
Nonostante parecchi spicchi di cielo abbiano ripreso l’abituale colore azzurro, i nuvoloni che da ieri hanno spruzzato acqua ad intermittenza sono ancora presenti, e durante le prime fasi del match qualche gocciolina rinfresca l’aria, senza mai minacciare una sospensione per pioggia. Le condizioni di gioco sono ideali e il pubblico, maggiormente schierato verso l’italiano, sembra divertirsi parecchio.
Dopo gli screzi iniziali, il match prosegue lineare fino a 5 pari quando Filip al servizio torna a concedere qualcosa. Berrettini è concreto in difesa e, brekkando nuovamente l’avversario, può andare a servire per il set. Lo schema servizio e dritto è una sentenza e in 53 minuti Matteo chiude 7-5.
La disinvoltura crescente del serbo su questa superficie è certificata anche da una volée in tuffo ad inizio secondo set, applaudita persino dal suo avversario. La costanza e la pressione imposta da Berrettini è comunque maggiore e, come nel primo set, l’italiano strappa il servizio sul 2 pari. Questa volta il vantaggio viene sempre difeso, con il serbo che non riesce ad andare mai oltre il ’30’ in risposta, e alla fine non può nulla contro il 14esimo ace che mette fine al match per 7-5 6-4. Un incontro non eccelso sotto il piano dello spettacolo ma che ha regalato diversi punti emozionanti e adrenalinici.