[1] N. Djokovic b. S. Kwon 6-3 3-6 6-3 6-4
Il battesimo del Centre Court di Wimbledon nel centesimo anno dalla sua costruzione è andato come previsto. Nessun colpo di scena vero e proprio, anche se la partita è stata divertente e combattuta per due set e mezzo. Poi Novak Djokovic, il campione delle ultime tre edizioni, ha alzato il suo livello di quel tanto che è bastato per superare l’ostacolo Soonwoo Kwon, che non si è limitato a svolgere il ruolo dell’agnello sacrificale. Anzi, il coreano è riuscito a strappare un set dalle grinfie del campione serbo e, sul 2-2 nel terzo set, ha avuto una pericolosa palla break, annullata da Djokovic con una seconda di servizio sulla riga. Un Djokovic non brillante ha così alzato il livello quando necessario per vincere la sua 22esima partita consecutiva a Wimbledon, l’80esima vittoria nel torneo più famoso del mondo che lo rende anche l’unico essere umano ad aver mai raggiunto questo traguardo in tutte le prove dello Slam.
IL MATCH – Kwon entra in scena sul campo più prestigioso del mondo con l’atteggiamento giusto: nessun timore reverenziale ma voglia di godersi il momento, giocando con personalità e lottando su ogni punto. Il coreano scappa subito avanti di un break sfruttando sì una partenza falsa del serbo ma mostrando anche tanta voglia di incidere sin dalla risposta. Per avere ragione di Djokovic tuttavia c’è bisogno di mantenere una velocità di crociera altissima per un bel po’ di tempo, cosa che non è ancora nelle corde del 25enne sudcoreano. Novak si scuote dal torpore, vince i successivi cinque game iniziando a smistare il gioco da par suo e vince il primo parziale 6-3. Ti aspetti che Kwon, alla quarta apparizione su questi prati (una vittoria e due sconfitte il record sino a oggi) sia destinato a una rapida sconfitta in tre set ma così non è, perché il coreano fa vedere di avere un buon tennis di contrattacco. Colpisce bene da entrambi i lati, Soonwoo, ed è spregiudicato il giusto. Così va di nuovo avanti di un break (3-1), ma a differenza di quanto era avvenuto precedentemente lo porta fino in fondo dopo aver annullato tre palle del contro-break nel quinto game. Tra gli applausi del Centre Court, Kwon si prende il secondo set (6-3). C’è match, in questo momento, con il coreano solido al servizio e pronto a dare battaglia. Nel quinto game c’è il passaggio più delicato della partita per Djokovic: sul 2-2 il serbo deve fronteggiare una pericolosissima palla break. La salva da campione, con una seconda palla sulla riga che gli porta il punto, e sale 3-2.
Sarebbe eccessivo dire che, qualora avesse trasformato quell’occasione, Kwon avrebbe potuto portare la partita al quinto set, ma sicuramente quello è stato un momento chiave della partita, con Djokovic che ha saputo mettere la museruola all’avversario nel suo momento migliore. Nell’ottavo gioco, infatti, Djokovic alza il livello e, mettendo la giusta attenzione, strappa il servizio al suo avversario (5-3) per poi chiudere il terzo set con un game molto solido al servizio. Partita finita? Non ancora, perché Kwon dimostra di volersela giocare fino alla fine. Salva una palla break nel primo gioco del quarto set e poi si conquista tre palle break. Ma Djokovic si aiuta col servizio, vince un punto spettacolare con un perfetto lob di dritto e alza il pugno: è l’ultima curva del match, perché sul 2-2 è lui a fare il break a zero per poi involarsi verso la vittoria.
LE PAROLE A CALDO – “E’ bellissimo essere di nuovo qui, su quello che è stato sempre il campo dei miei sogni – ha detto Novak nell’intervista a caldo sul campo -. Non ho giocato alcun torneo prima di Wimbledon, quindi serve un po’ per aver fiducia. Lui si muove bene, colpisce bene da entrambi i lati. Tatticamente ho dovuto variare per riuscire ad avere il controllo del punto. Il servizio mi ha aiutato specie sulla palla break nel terzo set: lì la partita avrebbe potuto complicarsi. Contento di essere uscito da qui con la vittoria”.
Sulle 80 vittorie a Wimbledon: “Non sono più un giovane, tante cose sono cambiate, ma dentro di me brucia ancora la fiamma della passione. A questo punto della mia carriera l’obiettivo è essere al meglio negli Slam, sui campi che hanno fatto la storia di questo sport. E allora se oggi sono arrivato a 80, ora voglio puntare le 100 vittorie”.