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[1] N. Djokovic b. T. Kokkinakis 6-1 6-4 6-2
Dopo l’esordio un po’ balbettante, Novak Djokovic torna sul Centrale sfoderando una prestazione pressoché perfetta, certo favorito da un avversario che sbagliava parecchio di suo, ma “aiutato” in ciò dalla frustrazione per le troppe prime di servizio che gli tornavano indietro pesanti. L’avversario in questione è Thanasi Kokkinakis, campione in doppio dell’ultimo Australian Open insieme al connazionale Nick Kyrgios, un potenziale “bel tennista” dalla carriera martoriata dagli infortuni che non si è fatto mancare nemmeno la mononucleosi un paio di anni fa.
Qui la conferenza di Novak Djokovic dopo la vittoria
Thanasi è un 1996, l’anno dei primi nextgen, come Medvedev, insomma, e come Daniil ha conquistato il primo punto ATP nell’aprile 2011, anticipandolo invece di quasi due anni nella tappa della prima vittoria nel Tour, ma le lunghe assenze hanno fatto sì che quello del mercoledì londinese sia appena il suo match ATP numero 100. Visto l’avversario, non c’erano quindi grandi possibilità di poter festeggiare appieno il numero tondo, ma di sicuro contava su una prestazione migliore. Prestazione, lo ripetiamo, molto condizionata dalla resa in ribattuta del 6 volte campione in Church Road che troppo spesso ha risposto come quello che a un esame sa in anticipo tutte le domande e dallo scoramento per la difficoltà di prendersi un punto e la simmetrica facilità con cui lo restituiva. Alla fine, il risultato è stato quello che ci si aspetta quando un 20 volte campione Slam in una giornata dalle particolarmente buone sensazioni affronta il n. 79 alzatosi storto.
IL MATCH – Djokovic si rivela subito estremamente reattivo su qualche palla aggressiva piazzata da Kokkinakis che non lo è altrettanto e anzi regala gratuiti a sufficienza perché l’altro salga comodamente 3-0. Thanasi muove il punteggio grazie a un paio di ace, ma quando parte lo scambio non pare ancora in grado di opporre una resistenza adeguata, le sue armi diventano spuntate trovandosi spesso in ritardo già a inizio scambio e finisce con lo sbagliare di parecchio anche colpi tutt’altro che impossibili. Di nuovo nei guai in battuta, Kokk tira un sospiro di sollievo quando Nole fallisce e pure male un rovescio lungolinea che valeva il doppio break – forse l’unico vero errore non contando un paio di smorzate che non c’entravano. Si resta però nel game e il 5-1 arriva con un drop-shot serbo quasi a fil di rete che Thanasi raggiunge tentando però di rimandarlo in lungolinea, segno di scarsa lucidità (o forse no, come poi mostrerà, perché ricorre sempre a quella soluzione). Un paio di minuti dopo, il primo set è in archivio.
Si riparte con Kokkinakis che tiene la battuta: è la prima volta che si ritrova in vantaggio e (spoiler alert) sarà l’unica. Il terzo gioco, infatti, oltre a registrare un altro errore di rovescio di Nole su una palla break (si fanno notare per rarità), strizza l’occhio al fenomeno di Belgrado che torna avanti anche con un pizzico di fortuna. Occasionalmente, il ventiseienne di Adelaide riesce anche a giocare gli scambi che vorrebbe, anche se poi, tra le volte che si vede ritornare sempre la palla e quelle in cui fallisce colpi semplici, l’impressione è che gli esiti positivi si contino sulle dita di una mano di Topolino e ne avanzino pure. Djokovic sente bene la palla, l’avversario no e – ormai non ci sono più dubbi – non costituisce un problema, il punteggio è quello e allora lascia partire vincenti in scioltezza. Non trova però il doppio break nonostante i quattro set point giocati da sinistra e allora si fa bastare quello che ha per salire due set a zero.
Al netto delle gran difese serbe, l’uomo con 4 K perde campo dopo colpi su cui dovrebbe incendiare l’erba e con esso perde pure il primo turno di battuta. La partita è ormai segnata, Kokkinakis finisce per terra ma almeno stavolta non si rompe, ma Novak è in vena di regalare emozioni e, dopo aver fatto arrivare per la prima volta il ribattitore a “40” al quinto gioco, servendo per il match concede addirittura una palla break che annulla sulla spinta dell’ottima seconda alla T. Un altro paio di punti e Djokovic avanza al terzo turno dove troverà Miomir Kecmanovic, battuto due volte su due sempre a Belgrado.