La sesta giornata di Wimbledon si apre con la vittoria di Cristian Garin su Jenson Brooksby. Il cileno disputa un gran match per prevalere sulla testa di serie numero 29 e approdare agli ottavi di finale per il secondo anno consecutivo. Nel 2021 era stato fermato dal futuro campione Novak Djokovic, mentre dopodomani lo attende Alex De Minaur. Garin parte meglio, annullando tre palle break e salendo subito sul 3-0. Nell’ultimo game del set arriva un nuovo break che gli vale il primo parziale, archiviato sul 6-2. Il numero 43 del mondo continua a mantenere il controllo delle operazioni e, dopo uno scambio di break in avvio, trova quello decisivo nel quarto gioco, che conserverà fino al 6-3 del secondo set. Emblematici i dati dei primi due set, con 28 vincenti a 8 in favore del cileno (che ha anche più gratuiti, ma alla fine non peseranno eccessivamente nell’economia del match). Brooksby prova una reazione nel terzo, strappando il servizio a Garin nel secondo e nel sesto game e accorciando con un netto 6-1, e nel quarto ha più di una chance per portarsi avanti. Dopo aver rintuzzato il tentativo di allungo del cileno in avvio, il numero 29 del seeding ha tre opportunità di break nel quinto game, ma Garin le cancella tutte e rimane avanti. Al servizio per rimanere in partita (sotto 4-5), Brooksby concede un match point e il numero 43 ATP lo sfrutta subito, chiudendo 6-2 6-3 1-6 6-4 con un dritto vincente e regalandosi inaspettatamente la seconda settimana. Chissà come sarebbe cambiato il suo torneo se, al primo turno, anziché Elias Ymer avesse affrontato Matteo Berrettini…
Agli ottavi per Garin ci sarà come detto Alex De Minaur, che sul Campo 1 elimina anche il penultimo britannico rimasto in gara, lasciando il contingente di casa orfano del solo Cameron Norrie. Liam Broady infatti, nonostante le chance nel terzo set, cede 6-3 6-4 7-5. La testa di serie numero 19 è sostanzialmente perfetto nel primo parziale, in cui cede appena tre punti al servizio – 14/14 con la prima – e fa registrare 12 vincenti (contro l’unico del suo avversario). Il secondo è leggermente più equilibrato, ma nel quinto game Broady perde nuovamente la battuta e De Minaur conserva il break fino alla fine del set. Molto più combattuto invece il terzo, in cui il britannico cede il servizio in apertura, ma rimane sempre attaccato al suo avversario. Al momento di chiudere, l’australiano concede al suo avversario due possibilità di rientrare nel match, venendo agganciato sul 5-5. Broady, però, subisce un nuovo break nell’undicesimo game e, in quello dopo, non sfrutta quattro break point che lo avrebbero mandato al tiebreak. Il terzo match point è quello buono per il Demon, che raggiunge Garin agli ottavi. Meravigliosa, a fine partita, la standing ovation che il Campo 1 dedica alla wild card di casa.
Tornerà a casa con ben più rammarico Richard Gasquet, eliminato in quattro set da Botic Van De Zandschulp. Il francese ha infatti almeno un set point nei primi tre set, ma di questi vincerà solo il secondo. Nel primo, in vantaggio 5-2, perde cinque game consecutivi, non sfruttando sul 5-3 e servizio ben cinque opportunità di chiudere. Nel secondo parziale, invece, l’olandese non sfrutta due break point consecutivi nel terzo gioco e cala vertiginosamente, perdendo gli ultimi quattro game del set. Al 7-5 della prima frazione Gasquet risponde con il 6-2 del secondo set, ma la partita si decide al tiebreak del terzo. Dopo uno scambio iniziale di break, infatti, i due giocatori difendono senza eccessive difficoltà i rispettivi turni di battuta. Il primo ad avere un set point è Van De Zandschulp, sul 6-5, ma sul proprio servizio l’ex numero 7 del mondo vince i successivi due punti, andando a sua volta ad un solo punto dal conquistare il set. Con un grave errore di dritto, però, il transalpino mancherà l’occasione, perdendo il set e cedendo poi definitivamente nel quarto, con due break subiti a zero – consecutivamente. Finisce 7-5 2-6 7-6 (7) 6-1 in favore di Van De Zandschulp, che magari darà uno sguardo all’ultimo match sul Center Court: il suo prossimo avversario, infatti, sarà uno fra Lorenzo Sonego e Rafael Nadal.
Merita una menzione speciale il match quasi perfetto di Taylor Fritz, che specialmente nei primi due set fa registrare numeri clamorosi contro il povero Alex Molcan. Il “quasi” è stato inserito soltanto per via del piccolo calo nel terzo set, che ha comunque soltanto rimandato di una manciata di minuti l’esito di una partita mai in discussione. Il primo parziale dura appena 26′, perché nei suoi turni di battuta lo statunitense è impeccabile. Zero (!) punti concessi in cinque game (e solo due seconde in tutto il set) sono lo specchio perfetto di un Fritz travestito da Isner, che grazie al break ottenuto nel quinto gioco chiude 6-4 e si avvia con decisione verso il secondo, dove sale immediatamente 4-0. Molcan non gioca nemmeno male, ma in risposta non ha mai una reale opportunità e anche nei game di servizio fatica a tenere il ritmo imposto dal suo avversario, che è semplicemente ingiocabile. 22 vincenti a 7 e uno spaventoso 27/28 con la prima sono solo alcuni dati impressionanti del 6-4 6-1 iniziale con cui Fritz investe Molcan.
Il monologo dello statunitense potrebbe avere il suo gran finale nel nono game del terzo set, quando la testa di serie numero 11 va a servire per il match. Qui, però, lo slovacco trova inaspettatamente il suo primo break dell’incontro, mandando il set al tiebreak. Il numero 14 del ranking, tuttavia, è bravo a cancellare immediatamente quanto accaduto in precedenza, archiviando poi il match sul 6-4 6-1 7-6 (3) e raggiungendo il primo ottavo di finale a Wimbledon. Ad attenderlo ci sarà Jason Kubler, che ha vinto la battaglia tra qualificati contro il redivivo Jack Sock. L’australiano, la cui carriera è stata più volte a rischio per via di un infortunio al ginocchio, si è imposto 6-3 al quinto e dopodomani cercherà l’impresa.