[1] N. Djokovic b. [WC] T. van Rijthoven 6-2 4-6 6-1 6-2 (dal nostro inviato a Londra)
Per un tennista che fino a un mese fa non aveva mai vinto un match a livello ATP, entrare sul Campo Centrale di Wimbledon ad affrontare in un ottavo di finale il numero 1 del mondo poche ore dopo che sullo stesso campo erano passati decine di ex campioni del torneo è un buon modo per passare una domenica “qualsiasi”. E Tim Van Rijthoven si è pure tolto lo sfizio di portare via un set all’illustre avversario, giocando una mezz’ora davvero da favola, prima di inspiegabilmente tornare a fare a pallate da fondo con Djokovic, con conseguenze facilmente immaginabili.
Il pubblico londinese (e forse non solo) ha trovato un giocatore che per fortuna è uscito dalle paludi dei circuiti minori e forse riuscirà a regalare ancora qualche gioia a se stesso e agli appassionati per le prossime stagioni sull’erba, in attesa che trovi l’adeguata continuità, soprattutto nel palleggio, per poter essere competitivo anche sulle altre superfici.
IL MATCH – Van Rijthoven almeno all’apparenza non è sembrato troppo emozionato per il suo debutto sul campo da tennis più famoso del mondo. Dopo il match centrale del pomeriggio tra Sinner e Alcaraz una buona fetta dei posti occupati dai “dignitari” ovvero quelli dietro al Royal Box, si era svuotata, ma il resto delle tribune era gremito come sempre. L’olandese ha giocato punto a punto nei primi tre giochi (che hanno richiesto in tutto ben 29 punti), ma al rientro in campo di quelli che erano andati a rifocillarsi al bar il tabellone luminoso segnava 3-0 per Djokovic. Il primo set si è praticamente deciso lì: Djokovic è stato praticamente sempre in controllo dei suoi turni di battuta annullando una palla del controbreak sul 2-4, ma chiudendo poi il set 6-2 in 41 minuti.
Chi pensava alla solita passeggiata del fuoriclasse serbo però non aveva fatto i conti con lo splendido tennis classico di Tim van Rijthoven, che fin dalla parola “via” ha conquistato il cuore di buona parte degli spettatori, parecchi dei quali probabilmente entrati con un biglietto “di rivendita” (per 5 sterline si può ricomprare il posto di coloro che se ne sono andati) e desiderosi di vedere quanto più tennis possibile. Sul 3-3 con un game meraviglioso, fatto di rovesci in slice rallentati e accelerazioni di diritto, l’olandese ha strappato la battuta a Djokovic e, servendo per il set sul 5-4, ha annullato quattro chance del controbreak, finendo il parziale con due ace consecutivi uno a 126 (per giunta di seconda) e uno a 133 miglia orarie (rispettivamente 203 e 214 chilometri orari). Dopo 1 ora e 31 minuti di gioco, alle 21.32 locali, il match era un set pari.
Nonostante la scarsa aderenza al terreno e le conseguenti ripetute scivolate, Djokovic continuava nella sua impressionante prestazione alla risposta ottenendo un break subito al secondo game grazie anche un passante di rovescio incrociato stretto che ha lasciato di stucco Van Rijthoven. L’olandese, forse galvanizzato dalla fine spumeggiante del set precedente continuava a giocare “avanti tutta” anche da fondocampo, dimenticandosi i suoi slice più lenti per tenere sotto controllo il ritmo e non favorire il n. 1 del mondo. Djokovic, implacabile, otteneva anche un secondo break e volava sul 5-0 per poi chiudere facilmente sul 6-1.
Anche nel quarto set era Djokovic a togliere il servizio all’avversario alla prima occasione, facendo svuotare le tribune di almeno un terzo: il coprifuoco delle 23 iniziava ad avvicinarsi e dopo tutto era una “school night” come si dice da queste parti, una serata prima di un giorno lavorativo. Aggrappandosi al servizio Van Rijthoven è riuscito a mantenere il punteggio su valori numerici onorevoli, ma il nome del vincitore era già scritto.
Sarà dunque Novak Djokovic l’avversario di Jannik Sinner nei quarti di finale di Wimbledon 2022. Tra i due un solo incontro ufficiale, quello del 2021 sulla terra battuta di Montecarlo vinto da Djokovic 6-4, 6-2, in un torneo nel quale il serbo poi perse abbastanza malamente da Daniel Evans.