[16] S. Halep b [20] A. Anisimova 6-2 6-4
Una granitica Simona Halep non lascia scampo alla 20enne americana Amanda Anisimova, n. 21 del mondo, e va alle semifinali di Wimbledon 2022 dominandola 6-2 6-4 in poco più di un’ora. Dopo il primo parziale perso in un baleno, nel secondo Anisimova recupera da 1-5 a 4-5 ma la rumena è estremamente solida nel momento cruciale, mentre l’americana commette sul più bello gratuiti sanguinosi. L’ex n. 1 del mondo finora è imbattuta ai Championships dall’edizione 2019, anno in cui ha sollevato il trofeo (il torneo è stato annullato nel 2020 causa Covid e l’anno successivo Simona era assente per infortunio). Un rullo compressore la romena, che conferma una grande forma atletica e solidità mentale, raggiungendo la sua nona semifinale in un major senza aver mai concesso un set.
IL MATCH – La campionessa del 2019 ed ex n. 1 del mondo (ora 18 WTA) si scontra con una delle stelline della nuova generazione del tennis mondiale, anche se Amanda Anisimova calca i palcoscenici del tour già dall’età di 15 anni. A 20 anni, l’americana (oggi 21 WTA) ha già disputato una semifinale slam nel 2019 al Roland Garros; quest’anno, all’All England Club, ha estromesso la finalista dell’anno scorso Karolina Pliskova e, a parte nel match contro la Boulter, vinto in tre set, ha sempre superato il turno in due parziali. Presenti nel Royal Box, ad assistere al quarto di finale di Simona e Amanda, nientemeno che Stefan Edberg, Rod Laver, Stan Smith e David Beckham.
Parte di gran carriera Anisimova che si aggiudica il primo game a zero, scaricando bei fendenti profondi: anche Halep gestisce bene il proprio turno di servizio, nonostante un doppio fallo. Punto dopo punto, la romena però si rivela più concreta e ordinata, senza tralasciare l’aggressività. Induce così a diversi errori Amanda che perde il proprio game al servizio.
Halep è solida da fondo, manovra gli scambi da maestra, anche se l’avversaria non esita a spingere, cercando di sfondare con il dritto. I colpi della tennista della Florida sono tesi, fulminei e sempre alla ricerca del punto, tipici del tennis contemporaneo delle Academy americane e, infatti, nei quattro match precedenti, ha superato il centinaio di vincenti, mettendone a segno ben 108 (ma incappando anche in 109 gratuiti, tipico effetto collaterale del tennis sempre in spinta).
La rumena argina molto bene le martellate da fondo e si allontana sul 4-1. Perfettamente in controllo, la ex n. 1 del mondo spreca pochissimo, commettendo solo un gratuito. Ora però sbaglia malamente un colpo al volo semplicissimo, concedendo una palla break all’avversaria la quale, tuttavia, la spreca a sua volta.
Nel gioco monocorde dei lunghi scambi dalla linea di fondo ha ancora la meglio Simona, abile nel gestire il palleggio profondo; Amanda persiste con i colpi piatti provocando alcuni errori in più da parte della Halep. Ma non basta, in 30 minuti esatti, la rumena chiude il primo parziale per 6-2.
Nel game di apertura del secondo set, Anisimova parte decisa, come in avvio di match. Continua però a sparacchiare consentendo così alla Halep di vincere a zero anche il proprio turno di servizio. Ora Amanda prova ancora con la smorzata (una era stata perfetta nel primo set), ma questa volta è troppo alta e offre un calcio di rigore all’avversaria che corre rapida sul 2-1. Niente da fare. Halep è granitica nel testa a testa, si muove alla perfezione e l’americana non ha il piano B per scardinare la regolarità della rumena, che prende il largo sul 5-1. Ma attenzione, perché Amanda gioca il tutto per tutto, spinge all’impazzata sorprendendo l’avversaria che comincia a controllare di meno i suoi fendenti. L’americana accorcia le distanze sul 3-5 e poi fino al 5-4. Negli ultimi 16 punti ne conquista 13, lasciandone solo 3 alla Halep. Ma è un fuoco di paglia perché Anisimova le “regala” ancora due palle facili e, aiutata nuovamente dal servizio (leggermente in calo nel corso del set), Halep chiude l’incontro per 6-2 6-4. Tanti, troppi gratuiti per la statunitense che ne commette ben 28, a fronte dei 6 di Simona.
Una notevole prova di solidità fisica e mentale da parte della rumena che rimane imbattuta a Wimbledon dal 2019, anno in cui ha conquistato il trofeo. Nella sua nona semifinale slam, affronterà la 23enne kazaka Elena Rybakina che ha estromesso in tre set Ajla Tomljanovic. Simona è avanti 2-1 nei precedenti ma le due si sono incontrate solo sul duro.