[17]E.Rybakina b. [3]O.Jabeur 3-6 6-2 6-2 (da Londra, il nostro inviato)
Il campo centrale di Wimbledon pieno in ogni ordine di posti, e un pomeriggio caldo e soleggiato, fanno da contorno ideale alla finale del singolare femminile dell’edizione 2022, accogliendo la tunisina Ons Jabeur e la kazaka Elena Rybakina, che vengono salutate da un lungo applauso. L’atmosfera della grande occasione c’è tutta, speriamo di avere anche una bella partita. I precedenti sono 2-1 per jJabeur, gli ultimi due confronti vinti dalla tunisina l’anno scorso sul cemento.
I timori riguardo alla tenuta psicologica di due ragazze che si giocano il match di gran lunga più importante della vita vengono fugati subito, parte Elena al servizio e tiene con autorità, imitata da Ons. Fin dall’inizio, però, sembra che le botte da fondo e con il servizio di Rybakina, che sono tra le più potenti e incisive del circuito femminile, non viaggino con la consueta facilità, e Jabeur riesce a far iniziare quasi tutti gli scambi, per poi manovrare e lavorare con i tagli sopra e sotto la palla come sa fare praticamente solo lei. Il risultato sono alcuni errori di troppo per la kazaka, che perde il servizio nel terzo game, e rischia di andare sotto di due break poco dopo, sul 3-1, ma si salva con coraggio.
Stanno giocando bene, per ora Jabeur si fa preferire (ovviamente) a livello di tocco, ma non disdegna di picchiare nemmeno lei, ne sono un esempio alcune buone accelerazioni di dritto, e un paio di ace centrali da sinistra. Le velenosissime rasoiate con lo slice di rovescio della tunisina sono sempre insidiose, e mandano più volte in difficoltà le lunghe leve di Elena, soprattutto dal lato del dritto. Alla battuta, Ons non fa neanche avvicinare l’avversaria (mai oltre il “30” per Rybakina in risposta), e sul 5-3, un passaggio a vuoto di Elena, con due errori gravi – uno tremendo a un metro dalla rete – consegna il secondo break, e il primo set, a Jabeur, 6-3, nulla da dire, meritato per quanto fatto vedere finora.
In avvio di secondo set, immediata reazione di Elena, che si procura la prima palla break con un drittone lungolinea, e la trasforma grazie all’errore in rete di Ons. Molto brava qui Rybakina, che annulla col servizio una palla del contro-break e allunga 2-0. La tunisina ora sta alternando tocchi deliziosi a ingenuità imperdonabili, sarà meglio che stia attenta a non esagerare con i giochetti fini a se stessi, perchè l’avversaria è salita di livello. Arriva infatti una palla del doppio break che potrebbe essere già decisiva per il parziale, ma Jabeur non trema, e la salva con l’aiuto di un nastro sfiorato dal suo dritto. Elena a sua volta spara una grande accelerazione inside-in, e poco dopo chiude bene a rete, per annullare due occasioni di contro-break nel game successivo. Ne arriva una terza, causata da un doppio fallo, ma la fallisce Ons, e Rybakina sale 3-1. L’inerzia del match sta cambiando, due errori di dritto di Jabeur che mandano Elena in vantaggio 4-1 con due break ne sono il risultato, brava la kazaka, che non si è mai disunita. Senza problemi, bastonando col servizio, Rybakina si prende il 5-1, e in pochi minuti il 6-2, meritato anche questo, si va al terzo.
Ormai Elena sembra andare avanti col pilota automatico, tira forte e sbaglia poco, Ons è sempre più in difficoltà, e cede ancora la battuta nel primo game. Ma soprattutto, commette errori non da lei, scegliendo spesso la soluzione più complicata, tra smorzate e pallonetti al limite, mentre Rybakina bada al sodo, e fa molto bene, siamo 2-0 per lei. Ovazione da brividi del centrale ad incoraggiare Jabeur, che o si scuote subito (il parziale ora è di 8 game a 2 per l’altra), o non ne esce. Ons stringe i denti, ce la mette tutta, e arriva a tre palle break consecutive sul 3-2, ma è ottima Elena a non tremare e ad annullarle servendo alla grande, la battuta della kazaka sta davvero facendo la differenza, sono ben 9 i break-point non trasformati da Jabeur in totale. Ogni punto fatto dalla tunisina, adesso, sembra un miracolo, e a volte lo è, come una smorzata che supera il net per un soffio, ma il tracollo (e il secondo break) è solo rimandato, due botte da fondo di Elena la mandano a servire per il titolo avanti 5-2. Fredda e concentrata, nonostante un doppio fallo, Rybakina va 40-30, e al primo “championship point”, l’errore di rovescio di Ons le consegna il primo titolo Slam, per lei e per una giocatrice o giocatore del Kazakistan, almeno ufficialmente. Bravissima Elena, grande torneo, molta tristezza sul volto di Jabeur, ma ha vinto la migliore.
“Grazie del supporto, tante congratulazioni a Elena, a lei e alla sua squadra, ha meritato, spero di poterci riprovare. Non avrei potuto arrivare fin qui senza il mio team, amo questo torneo così tanto, ma ci può essere solo un vincitore, spero di aver comunque ispirato più persone possibile al mio Paese“, è la sportiva dichiarazione di Ons alla fine.
“Ero nervosa prima del match, e all’inizio, ma il supporto del pubblico è stato incredibile. Congratulazioni a Ons per il torneo, incredibile, sei di ispirazione per tanti giovani, hai un gioco unico sul tour, è stato un piacere giocare con te, ora non credo di aver più bisogno di fare preparazione atletica! (risate). Che emozione giocare davanti al Royal Box, grazie al mio team, grazie al presidente della federazione kazaka che mi ha sempre supportato, e grazie ai miei genitori che mi stanno guardando da casa, grazie davvero tanto a tutti!“, conclude una emozionata e raggiante Rybakina.