85.83 – La percentuale di vittorie sull’erba di Novak Djokovic. Conquistando nei giorni scorsi il suo settimo Wimbledon il campione serbo è diventato nell’era Open il secondo miglior giocatore nel rapporto tra partite vinte (109) e giocate sull’erba (131). Su tale superficie anche in questa classifica comanda il primatista di titoli ai Championships, Roger Federer (lo svizzero otto volte campione di Wimbledon ha ottenuto 192 successi su 221 incontri, pari al 86.88%), ma Nole dopo il trionfo della scorsa domenica è il primo inseguitore, staccando di un centesimo percentuale una leggenda come John McEnroe, (sono 121 i successi su 141 match sull’erba per lo statunitense, corrispondenti appunto a una percentuale di 85.82%). Quarto in tal senso è Rod Laver (89/105, 84,76%) ma il grande campione australiano in questa statistica è penalizzato dal considerare nel nostro calcolo solo i risultati ottenuti in Era Open, a partire quindi dal 1968, quando lui era già trentenne e aveva in bacheca sei degli undici Slam vinti in carriera. Seguono la leggenda australiana come quinti e sesti in questa specifica graduatoria altri due miti tennistici. Uno è Bjorn Borg: sono cinque i titoli consecutivi londinesi tra il 1976 e il 1980 per lo svedese, seguiti dalla finale persa nel 1981 contro McEnroe. Il fuoriclasse scandinavo ha un bilancio complessivo di 72 vittorie nelle 86 partite giocate sui prati, per un 83.72% di resa ed è primo in assoluto considerando solo le partite giocate nel torneo di Wimbledon, dove vanta il 92,7% di successi. L’altro ancora è Pete Sampras: lo statunitense ha conquistato sette titoli in singolare a Church Road a cui vanno aggiunti altri tre sull’erba, superficie sulla quale ha vinto 101 di 121 match disputati, pari a un rendimento dell’83.47%.
Il settimo Wimbledon conquistato sconfiggendo la scorsa settimana in finale Nick Kyrgios ha permesso a Djokovic – attuale primatista di settimane al numero 1 ATP, 373, e di chiusure di stagione sulla vetta del ranking, 7 – di diventare il secondo tennista ad aver vinto più Slam (21, dietro ai 22 di Nadal) e di aumentare il proprio vantaggio sul maiorchino nella classifica dei cosiddetti “Big Titles” (ovvero la somma di Major, Masters 1000, ATP Finals e Olimpiadi) divenuti ora 64, cinque in più dello spagnolo. Numeri già in precedenza eccellenti, che lo pongono tra i più grandi campioni di sempre del nostro sport.
Le sette partite vinte dal serbo sui prati di Wimbledon nel 2022 – se già da tanto tempo non c’erano dubbi sull’eccezionalità della sua carriera – lo hanno anche definitivamente consacrato come uno dei migliori erbivori di sempre, al netto delle condizioni di gioco ben diverse sulle quali si disputavano i match sull’erba qualche decennio fa. Tra l’altro Djokovic la scorsa settimana è diventato anche il secondo tennista ad aver vinto più match a Wimbledon, 86, davanti agli 84 di Connors e ai 71 di Becker e dietro unicamente ai 105 di Federer (solo Nadal al Roland Garros ha vinto un numero maggiore di partite in un singolo torneo Slam, 112).
Per celebrare una volta ancora la grandezza di Djokovic e Federer abbiamo provato a ricapitolare i quindici percorsi vincenti dei dominatori assoluti delle ultime diciannove edizioni dello Slam più prestigioso al mondo con l’aiuto di tre tabelle. Nella 1 si leggono le sette cavalcate verso il titolo compiute tra il 2011 e il 2022 da Djokovic, indicando i nomi degli avversari, il loro eventuale ranking da top player e i set persi sulla strada per vincere il titolo (e analogamente abbiamo fatto nella tabella 2 per i trionfi ottenuti da Federer tra il 2003 e il 2017). Dando loro un’occhiata evinciamo come il campione svizzero – che pure ha perso tre dei quattro scontri diretti giocati a Wimbledon contro il rivale serbo – sia riuscito a vincere otto titoli nonostante avversari secondo il ranking più difficili di quelli incontrati da Novak. Infatti, sono in totale nove i top five sconfitti da Roger per vincere i suoi otto Wimbledon contro i cinque incontrati da Djokovic nei suoi sette trionfi, mentre sono sei i colleghi tra la sesta e la decima posizione del ranking contro i tre superati dal serbo. Leggendo le tabelle ci accorgiamo che Federer ha alzato otto coppe di Wimbledon perdendo un numero di set nettamente inferiore a quelli smarriti nei sette successi di Djokovic (16 contro i 29 di Nole).
Altre statistiche raccolte nella terza tabella da noi preparata non fanno altro che -nel raccogliere alcuni impressionanti numeri sull’erba di questi due fuoriclasse – confermare come il tennista ad aver raggiunto a tutto tondo i migliori risultati sull’erba sia Federer, recordman a Wimbledon anche per presenze in finali (12) e semi (13). Roger è stato capace di avere in carriera un rendimento invidiabile sull’erba contro i top 5 (64,7% W) e nello specifico contro Novak, Nadal e Murray, i Big Four che complessivamente dominano in esclusiva l’albo d’oro dei Championships dal 2003 ad oggi. Djokovic, pur avendo numeri straordinari, supera il campione svizzero nel rendimento complessivo partite giocate/vinte a Wimbledon (aiutandosi anche con l’aver giocato un minor numero di partite) e nel bilancio dei confronti diretti con tennisti posizionati tra la sesta e la decima posizione del ranking.
Ci ripetiamo, non crediamo nella possibilità di stabilire in maniera oggettiva chi sia il più grande tra tennisti eccelsi come lo svizzero e il serbo (o Nadal e un altro paio abbondante di fuoriclasse del passato) ma riteniamo che recuperare questo tipo di numeri aiuti meglio a capire la loro straordinaria carriera.