Si scrive Bastad ma si potrebbe leggere Buenos Aires. Sarà, infatti, una finale tutta argentina a decidere il vincitore del Nordea Open 2022 tra Francisco Cerundolo e Sebastian Baez e non è una novità per il torneo svedese dato che già nel 2004 vi fu una finale a tinte albiceleste con Zabaleta che trionfò sconfiggendo il connazionale Gaston Gaudio.
Diciotto anni, dopo la nuova ondata di talenti argentini ha invaso nuovamente la Svezia confermando quanto di buono fatto vedere già nel corso del 2021. Le Next Gen ATP Finals di Milano dello scorso anno avevano rivelato al mondo il talento di Baez e del minore dei fratelli Cerundolo, Juan Manuel, due tennisti che avevano conquistato la loro posizione in top 100 lottando lontano dai grandi palcoscenici.
Tennis argentino che aveva raggiunto il suo apice in questi anni grazie al talento cristallino di Juan Manuel del Potro e che per i problemi fisici della torre di Tandil ha poi visto il solo Schwartzman difendere con onore il peso del movimento tennistico argentino. Il Peque, alla soglia dei trent’anni, rimane ancora il numero 1 di Argentina alla posizione numero 14 del ranking mondiale.
Se il minore dei fratelli Cerundolo, Juan Manuel, ha visto la sua scalata nel ranking arenarsi anche a causa di diversi problemi fisici che lo hanno visto giocare poco in questo 2022, al punto da saltare quasi per intero la gira sudamericana su terra rossa, non difendendo il titolo conquistato nel 2021 a Cordoba, il maggiore dei due, Francisco è esploso definitivamente.
Chiuso il 2021 alla posizione 127 del ranking, Francisco ha scalato il ranking a suon di ottimi risultati sulla terra rossa, vittoria al Challenger di Santa Cruz, quarti di finale a Buenos Aires partendo dalle qualificazioni, semifinale a Rio de Janeiro, senza dimenticare l’exploit sul duro di Miami con la semifinale Masters 1000 raggiunta un po’ a sorpresa beneficiando anche dei ritiri di Sinner e Opelka.
La finale di Bastad permette a Cerundolo di ritoccare il suo best ranking e in caso di successo, che sarebbe il primo a livello ATP, si aprirebbe per Francisco le porte della top30.
Chi ha dato seguito al 2021 da dominatore a livello Challenger, con ben sei titoli tutti sul rosso, è stato Sebastian Baez che sta riuscendo a far fruttare il suo gioco da combattente anche a livello ATP. Baez già ad inizio anno era giunto alla prima finale a livello ATP fermato solo da Martinez in quel di Santiago. La gioia però è stata rimandata solo di qualche mese perché ad Estoril è finalmente arrivata la prima gioia nel circuito maggiore. Una certezza su terra battuta tanto da aver fatto sudare più delle consuete sette camicie a Zverev al Roland Garros arrendendosi solo per 7-5 al quinto, dopo essere stato in vantaggio per 2 set a zero.
Anche Baez con la finale di Bastad ritoccherà il suo best ranking puntando all’accesso in top30, in caso di successo, con l’obiettivo di diventare il quarto tennista argentino ad aver vinto più di un titolo a livello ATP alle spalle del suo “padrino” Del Potro (che guida con 22 titolo), Schwartzman (4) e Delbonis (2).
La nuova ondata di talenti argentini ha visto un nuovo nome aggiungersi alla lista: è quello di Tomas Martin Etcheverry, ventiduenne di La Plata che in questo 2022 ha fatto il suo ingresso in top100 raggiungendo il suo best ranking alla posizione 77. Etcheverry sta continuando a consolidare il suo ranking a livello Challenger, dove in questo 2022 ha conquistato 25 successi a fronte di 9 sconfitte, che gli sono valsi anche un titolo a Concepcion, in Cile, a cui vanno affiancate le finali perse a Perugia e Città del Messico. Un tennista nato sul rosso che però non disdegna le altre superficie come testimoniato dal tabellone principale a Melbourne, eliminando sulla sua strada Coppejans, Kubler e Cobolli o la buona prestazione a Wimbledon dove si è arreso solo al quinto al più quotato Humbert.
Poco fuori dalla top100 il prossimo tennista che tenterà la scalata verso lidi più nobili è Camilo Ugo Carabelli, ventitreenne che da inizio anno ha scalato quasi 100 posizioni arrivando al numero 119, grazie al titolo conquistato nel Challenger di Buenos Aires, circuito nel quale vanta un bilancio di 20 successi e 9 sconfitte in questo 2022, ma soprattutto grazie al secondo turno al Roland Garros, partendo dalle quali. Ma non occorre dimenticare giovani come Rodriguez Taverna e soprattutto Comesana, vincitore di due Challenger back-to-back il mese scorso a Corrientes e Buenos Aires.
I picchi raggiunti da Del Potro sono lontani ma il futuro del tennis argentino è in buone mani, con i suoi giovani lottatori che stanno sorprendendo sempre di più scalando posizioni su posizioni nel ranking. E in chiave Coppa Davis, come noto, la nazionale albiceleste sarà avversaria dell’Italia nel girone che si giocherà a settembre a Casalecchio. Filippo Volandri avrà già preso nota del fatto che questa Argentina, sebbene non si giocherà sulla terra rossa, non è da sottovalutare.