Sono passate quasi tre settimane da quel post su Instagram contenente l’annuncio della sua positività al COVID-19 che ha impedito a Matteo Berrettini di tornare sui campi di Wimbledon.
Lo slam londinese non metteva punti in palio, ma la voglia di giocare era tanta soprattutto per chi come Matteo era reduce da due titoli vinti, ma la sorte ha impedito al tennista romano di dare seguito ai successi di Stoccarda e soprattutto al Queen’s, confermando il titolo conquistato nel 2021
In una intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Matteo Berrettini ha rivissuto le emozioni di quel momento negativo che ormai si può considerare alle spalle: “È stato assurdo, anche perché il mio team cercava di non sembrare troppo triste. Io me ne stavo isolato nella mia stanza, sperando di essere negativo in tempo per il martedì, quando avrei giocato”.
Speranza disattesa per Matteo che nella giornata di martedì 28 ha comunicato il suo ritiro del torneo lasciando strada libera al cileno Garin, che sfruttando l’occasione si è spinto sino ai quarti di finale. L’isolamento è durato più del previsto e ha portato Matteo a riflettere su quanto stesse accadendo, con la rabbia di chi avrebbe voluto essere ovunque tranne che in quella stanza di albergo: “A un certo punto abbiamo pensato di essere su Scherzi a parte, o che ci fosse qualcuno o qualcosa che ci stesse maledicendo.”
Isolamento vissuto con diverse difficoltà e cercando di tenere il tennis lontano dalla mente: “Il torneo non l’ho visto, se non verso la fine. Onestamente non riuscivo a guardarlo. Non sono un grande appassionato di tennis quando non lo gioco io. Mi sono buttato sui film e le serie, ho finito Peaky Blinders. Ammetto di non essere stato troppo socievole con chi cercava di chiamarmi o scrivermi in quei giorni…“.
Pensieri negativi che successivamente hanno dato spazio ad una visione più ottimistica, considerando che prima di Stoccarda Berrettini era rimasto fermo per quasi tre mesi: “Ho cercato di guardare il lato positivo. Nonostante la tristezza e la delusione, arrivavo da due settimane in cui non avrei potuto chiedere di meglio. Tornato dopo l’operazione alla mano sono riuscito a vincere due tornei. Quindi, alla fine, ho cercato di tornare da Londra con il ricordo positivo della vittoria al Queen’s e non con l’amaro in bocca per non aver giocato Wimbledon...”.
Dimenticato Wimbledon adesso è il momento di dare nuovo slancio alla stagione che può ancora regalare molte soddisfazioni al tennista romano con l’obiettivo di ritornare a giocare le Finals davanti al pubblico italiano dopo l’infortunio dello scorso anno. Il primo passo sarà la terra rossa svizzera di Gstaad, torneo nella quale esordirà al secondo turno contro il vincente tra Gasquet e Carballes Baena .
Un torneo che nella mente di Berrettini fa riaffiorare diversi ricordi dato che Gstaad è il luogo nel quale arrivò il primo titolo a livello ATP. Una settimana d’oro, datata luglio 2018, nella quale Matteo, prima, sconfisse in finale Bautista Agut per il titolo in singolare per poi completare la settimana perfetta con il titolo in doppio in coppia con Daniele Bracciali: “Tornando qui ci stavo proprio pensando. Sono passati 4 anni che sembrano 25. Sono una persona diversa adesso, non dico migliore o peggiore, ma sicuramente evoluta. Io sto bene ho voglia di giocare tante partite e ci sarò anche in doppio con mio fratello. Ho tanta rabbia per tutte le occasioni che ho dovuto mancare in questa stagione, quindi sono felicissimo di ripartire“.
La classifica ATP aggiornata è disponibile al seguente link, che porta alla sezione “Sotto Rete” del sito web di Intesa Sanpaolo, main sponsor della manifestazione e partner di Ubitennis.