Tre anni e tre mesi dopo il successo di Istanbul è di nuovo il momento di sollevare un trofeo al cielo per Petra Matric che sconfigge in due set 6-4 6-2 la serba Danilovic. Secondo titolo in cinque finali per la tennista croata, ancora sulla terra rossa e passo in avanti in classifica di trenta posizioni, dalla posizione 85 alla numero 55.
Maggiore esperienza, solidità mentale, varietà nei colpi e prestanza fisica che hanno permesso alla tennista croata di avere la meglio su una Olga Danilovic che ha pagato i numerosi errori e una scarsa rapidità nel movimento di gambe. Finale che permette alla serba di riavvicinarsi alla top 100, con la consolazione di tornare dalla trasferta svizzera con la prima finale da quattro anni a questa parte, partendo dalle qualificazioni, e la gioia di aver conquistato il titolo in doppio in coppia con la francese Mladenovic.
IL MATCH – Potente e aggressivo il gioco della Danilovic, più completo e vario il gioco di Martic, con la croata più avvezza allo scambio lungo e combattuto rispetto alla più giovane avversarie. Queste erano le premesse del match che la sfida sul campo centrale di Losanna non ha disatteso.
Parte meglio dai blocchi la croata Martic, con il break iniziale ai danni di una Danilovic poco stabile con gli appoggi e molto fallosa con il dritto che finisce molto spesso lungo. Martic dal canto suo, sperimenta dei problemi con il lancio della palla ma tiene bene lo scambio, usando spesso la palla corta per mettere in difficoltà Danilovic.
Dura poco la fuga di Martic. La tennista serba piazza subito il controbreak, aggredendo la croata in risposta e spingendola fuori dal campo, grazie alla potenza e la profondità dei colpi.
Momento che poteva rivelarsi decisivo per le sorti del set l’infinito settimo gioco durato ben 20 punti con Danilovic che è riuscita ad annullare ben cinque palle break, quattro delle quali grazie a delle prime vincenti. Un game che poteva lasciare strascichi nella mente di Martic, infastidita dall’atteggiamento del pubblico così come Danilovic. La croata, invece, resetta tutto con abilità e prima tiene il servizio a zero, poi recupera da sotto 30-0 e piazza il break che la porta a servire per il set con un lungolinea vincente di dritto.
Chiamata a servire per il set la croata fatica un po’, sciupando il primo match point con un doppio fallo e il secondo con un attacco poco profondo che trova poi la croata impreparata a rete. Alla terza occasione ancora un lungolinea vincente di dritto le vale il set dopo 54 minuti. Primo set dove a fare la differenza è stata la migliore solidità di Martic che ha variato maggiormente il servizio per non dare riferimenti all’avversaria e ha limitato i gratuiti (solo 6 a fronte di 13 vincenti). Molto più fallosa Danilovic (10 non forzati) che paga la bassissima resa con la seconda di servizio (24%, solo quattro punti su diciassette).
Inizio di secondo set equilibrato con Martic che concede solo un punto sul suo servizio all’avversario contro i tre di Danilovic. Per la serba ritornano i fantasmi del primo set, con il dritto che già l’aveva zavorrata nel primo set che la tradisce nuovamente. Quattro errori gratuiti di dritto consegnano il break a Martic. Danilovic prova a darsi la scossa, ma sotto di un set e un break la strada è ormai segnata. Martic inserisce il pilota automatico e con quattro game consecutivi chiude il match in poco più di un’ora e trenta minuti.