Ha vinto faticando Carlos Alcaraz, forse più di quanto dica il punteggio stesso. Ha vinto, negli ottavi di finale dell’Amburgo Open, un match che ad un certo punto si pensava potesse sfuggirgli di mano e che invece ha ripreso, governato e fatto suo. Dall’altra parte della rete Filip Krajinović lo ha fatto soffrire più di quanto forse ci si aspettasse, forse più di quanto Alcaraz stesso si aspettava. Ma nonostante tutte le difficoltà patite, per la verità più nel primo e quasi interminabile set, risoltosi soltanto al tie break, la differenza di classe, di forza e di attitudine alla battaglia che si esalta nella terra rossa, hanno premiato lo spagnolo. Un match che ha visto di fronte due giocatori che hanno una curiosa statistica a specchio: sono infatti 5 su 5 le finali vinte in carriera da Alcaraz, mentre sono 5 su 5 le finali perse in carriera da Krajinovic. Il tennis lo sappiamo, è lo sport del diavolo, ma alle volte esagera davvero.
Il match
Il primo set inizia con apparenti difficoltà nei turni di servizio, difficoltà che sembrano appartenere più a Krajinovic che ad Alcaraz; due volte sotto 0-30 Krajinovic nei due turni di battuta è però bravo a recuperare in entrambe le occasioni senza concedere nessuna palla break all’avversario. Palle break che deve affrontare nel quinto game Alcaraz; ne basta una al serbo per strappare il servizio allo spagnolo, portandosi così per la prima volta nel match avanti nel punteggio e consolidando il break nel turno successivo di battuta, senza particolari patemi d’animo. Non si fa attendere la risposta della testa di serie numero due del torneo che nel successivo turno di battuta tiene il servizio a zero, come a zero tiene il proprio il serbo nel turno successivo. Il decimo game è quello decisivo nell’economia del set e forse dell’intero match: in un’altalena di emozioni che ne fanno il gioco più lungo dell’incontro, durato ben 12 minuti e 15 punti, si sono alternate 4 palle break (3 sullo 0-40) e 4 set point, a spuntarla è Alcaraz che nel lungo esercizio di colpi di forza scambiati da fondocampo manda il serbo per più di una volta fuori giri, che, sbagliando un dritto finale di pochi ma decisivi centimetri, porta il match sul 5 pari. Game ai vantaggi anche il successivo e ancora una volta a spuntarla è Alcaraz, riportandosi avanti nel punteggio e conquistandosi, perlomeno, la possibilità di giocare il tie break, naturale conseguenza di un primo set molto equilibrato; tie break che infatti arriva grazie alla vittoria nel 12esimo game del serbo. Prova a scappare Krajinovic spingendosi fino al 4-2 a proprio favore. Ma è in questo momento che la forza dirompente di uno dei protagonisti, presenti e futuri del circuito, stuzzicato nelle più profonde corde dell’orgoglio, rilascia tutta la sua efficacia e a suon di dritti e rovesci, di palle sempre più profonde, non concede più scampo al serbo, che deve soccombere alla rimonta di Alcaraz. Sono infatti cinque punti consecutivi, che fissano il risultato finale del tie break sul 7-4.
Il secondo set si apre sulla stessa falsariga del primo, con un ritmo molto alto, quasi forsennato, nel quale però ad esaltarsi è quasi sempre lo spagnolo che nel terzo gioco è già avanti di un break. Ha speso troppo il serbo, ha ancora tante, forse troppe, energie lo spagnolo che come se nulla fosse, continua a far partire colpi alle volte devastanti, alle volte delicati come qualche smorzata e qualche volée, che gli permettono, non solo di consolidare il break, ma addirittura di raddoppiarlo nel quinto gioco portandosi sul 4-1. Ma il tennis lo conosciamo, tra tutti è forse lo sport che in ogni momento sa riaccendere fiammelle a speranze sopite. Forse complice l’eccessiva sicurezza in se stesso Alcaraz perde il proprio turno di servizio a zero, permettendo a Krajinovic di recuperare uno dei due break subiti. Ma è solo un attimo di distrazione; passabile. Ripresosi infatti dal piccolo sbandamento temporaneo, il numero 6 al mondo non sbaglia più nulla e con due game perfetti nel punteggio, chiude il match sul risultato finale di 7-6, 6-3 in un’ora e 52 minuti di gioco. Grazie a questa vittoria Alcaraz raggiunge il suo settimo quarto di finale nel 2022; ad attenderlo ci sarà Karen Khachanov che ha battuto Fabio Fognini.
Gli altri due incontri di giornata hanno visto la vittoria di Francisco Cerundolo che sembra attraversare un periodo di particolare splendore sulla terra rossa. Giunto infatti alla settima vittoria consecutiva su questa superficie, che gli sono valse la vittoria del torneo di Bastad, l’argentino ha sconfitto nettamente il numero 8 al mondo Andrej Rublev con il punteggio di 6-4, 6-2, in un match dove il russo è crollato dopo essere stato in vantaggio per 4-2 nel primo set. Ad attenderlo nei quarti di finale ad Amburgo, ci sarà Aslan Karatsev, che ha invece avuto la meglio su Daniel Galan grazie al successo per 3-6, 6-3, 6-3.