L. Musetti b. F. Cerundolo 6-3 7-6(3)
Ci sono delle sliding doors nella carriera di ogni sportivo che segnano indelebilmente i momenti chiave della loro vita da atleti. Frammenti che rimarranno inespugnabili dalla memoria di tutti gli appassionati, quando questi andranno a ripercorrere le tappe fondamentali del cammino dei loro beniamini. Punti nevralgici di un percorso, in grado di produrre emozioni stordenti. Un sentimento così potente, il nostro Lorenzo Musetti lo aveva già potuto sperimentare sulla propria pelle regalando il punto decisivo all’Ital-Davis nel playoff contro la Slovacchia. Oggi ha riprovato quelle stesse sensazioni perché sì, il toscano ce l’ha fatta: domani andrà a caccia del primo titolo della carriera nel Tour maggiore, avendo portato a casa la sua prima semifinale ATP nella cornice dell’Hamburg European Open con lo score di 6-3 7-6(3) in quasi due ore di gioco contro il n. 2 d’Argentina Francisco Cerundolo.
Gli altri tre penultimi atti disputati nel circuito, il classe 2002 di Carrara gli aveva sempre persi: tutti nel 2021, a Cagliari e Lione sulla terra, mentre sul cemento nel ‘500’ messicano di Acapulco. Due volte abbattuto da Tsitsipas, una da Djere – in Sardegna -. Questo risultato vale anche molto sia per il ranking che per i rapporti di forza all’interno del nostro movimento; l’azzurro è infatti virtualmente n. 40 – con un crescita di ben 22 posizioni rispetto alla sua attuale classifica – ma in caso di successo finale salirebbe sino alla piazza n. 31. In ogni caso sarà best ranking e soprattutto staccherà in maniera significativa gli altri due pretendenti, Fognini e Sonego, alla corsa per il ruolo di n. 3 d’Italia verso Casalecchio di Reno.
SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Lorenzo Musetti al microscopio
IL MATCH – Il primo quindici della partita è già esplicativo riguardo alla tipologia di tennista che Musetti rappresenta. Pronti via e gioca subito una smorzata di diritto in uscita dal servizio, ma la palla si ferma in rete. L’obbiettivo primario di Lorenzo, però, non era quello di portare a casa il punto, bensì cercare di capire immediatamente le sensazioni odierne all’impatto con la pelosa sfera gialla. E quale migliore esecuzione della palla corta, tra le possibili da cui attingere dal proprio repertorio da parte del toscano per comprendere in quale giornata si trovi? Il 20enne di Carrara è come quei chitarristi, che prima del concerto devono necessariamente accordare il proprio strumento per poter dar sfogo al loro talento. Le note sembrerebbero quelle giuste, quando ripropone il drop-shot seguito dal lob volante, classico schema del tennis a disposizione del Muso. Purtroppo però il pallonetto è lungo e quindi il n. 62 del mondo è costretto a fronteggiare già in apertura l’insidia dei vantaggi. Il dritto di Cerundolo fa veramente male e giustamente allora l’azzurro insiste sul bimane argentino.
Il game è duro, ma il tennista italico sale sempre più di livello in fase difensiva. Alla quarta opportunità per incamerare il game, ecco il primo gioiello: un altro marchio di fabbrica del gioco del classe 2002, passante incrociato di un’eleganza fuori dal comune e sbracciando con il monomane quasi in controbalzo Lorenzo sale 1-0. Il giocatore albiceleste ha la meglio quando può comandare con il drittone, differentemente sullo scambio prolungato sembra soffrire tremendamente la capacità dell’italiano di variare l’altezza della palla attraverso il top spin. Inoltre la copertura del campo del n. 5 d’Italia – ancora per poco – cresce a dismisura. Francisco invece inizia ad entrare in uno stato confusionale, il dritto ora è meno efficacie: secondo game su due ai vantaggi, ma il finale è sempre lo stesso. Altra meraviglia firmata Musetti, con un passantino stretto in cross abbacinante ed è break Italia. Lorenzo amministra con grande tranquillità, manovra chirurgicamente con il dritto, al contrario del sudamericano totalmente in balia degli eventi e di un Lore in stato di grazia. Un doppio fallo sanguinoso del n. 30 ATP va sigillare il 4-0 pesante, che ha dell’incredibile considerando l’andamento dei primi scampoli del match.
L’alfiere italico sta fornendo una prestazione perfetta, c’è anche il bacino al nastro dopo una magistrale demi-volée e il “cappotto” prosegue: 5-0. Si arriva così al momento della verità, tutto parrebbe andare liscio, almeno sino al 40-15. Qui infatti, all’improvviso Cerundolo si ritrova, gli errori diminuiscono e il Muso non riesce a chiudere. Probabilmente il toscano ha sentito anche un po’ di comprensibile tensione, vedendo la posta in palio avvicinarsi; ma fondamentalmente è risalito portentosamente il bonarense. Lorenzo adesso sbaglia qualcosa in più, e così giunge minacciosa una palla per far sì che il n. 2 d’Argentina recuperi totalmente lo svantaggio. Per fortuna si tratta soltanto di uno spavento passeggero, poiché arriva subito dopo il terzo set point a favore del carrarino. Musetti lo trasforma, 6-3 dopo 45 minuti.
La chance non concretizzata per rimettersi pienamente in corsa nel primo set, è una doccia gelata per Francisco. Ha sfiorato l’ebbrezza della clamorosa remuntada, ritrovandosi invece comunque sotto nonostante abbia assaporato il gusto del recupero. E allora il déja vu è servito: Lorenzo torna a far cantare il rovescio e i corrispettivi tagli, a fronte del maggiore dei Ceundolo che osserva contrariamente il proprio colpo migliore incespicarsi di nuovo. Un parziale di 10 punti vinti consecutivamente avvicina sensibilmente l’azzurro al doppio break anche nel secondo. Ad un passo dal burrone, però, il 23enne di Buenos Aires si scuote e si mantiene quantomeno in scia. Basta poco, lo sappiamo, per ribaltare le situazioni e Lore difatti rischia di restituire il favore facendosi riprendere dal 30-0, ma affidandosi al suo kickone di servizio – si complimenta con se stesso per l’ottima esecuzione – si salva continuando a fare gara di testa.
Nel sesto game però il pericolo torna a fare capolino, questa volta si materializzano anche le prime palle break della frazione per il Top 30 dell’America Latina. La prima se ne va grazie all’ennesima gemma di Musetti, ma sulla seconda l’italiano non può nulla. Siamo 3-3, tutto da rifare. Anche Cerundolo fa vedere di avere una mano educata, però quando Lorenzo ha la possibilità di disegnare a piacimento dal lato sinistro l’argentino può soltanto subire. Il nuovo vantaggio italico sembrerebbe decisivo, ed invece il bonarense produce il massimo sforzo contemporaneamente ad un Muso che avverte il momento. La terza palla del contro-break è quella buona, il dritto albiceleste è tornato a frullare in modo imperioso. Dopo 12 punti e un match point non sfruttato, dove il toscano ha provato a chiudere alla Kyrgios, è 5-5. Ora Lorenzo deve tenere e far passare la bufera, rischia di compromettere tutto andando sotto 15-30 nel dodicesimo game, ma con caparbietà trascina la contesa al tie-break. Francisco sale 3-1 in versione robotica, ma proprio sul più bello anche lui sente la pressione: commette un errore di valutazione lasciando scorrere una palla che pizzica la riga, e in men che non si dica filotto di sei punti a zero per il 20enne carrarino. Match ball conquistato con il suo uno-due prediletto: palla corta e passante ad una mano. Poi la prima di servizio, questa volta “da sopra”, ed è festa azzurra dopo 1h56‘.
(a cura di Vanni Gibertini) ALCARAZ RISPONDE – Ma per completare una settimana da favola, Lorenzo avrà bisogno di un’impresa dato che dovrà affrontare la testa di serie n. 1 del torneo, Carlos Alcaraz, che è anche uno dei due giocatori più giovani di lui che gli sono davanti in classifica (l’altro è Rune). Lo spagnolo vincitore quest’anno già di due Masters 1000 (Miami e Madrid) e 2 ATP 500 (Rio de Janeiro e Barcellona) ha battuto in due set lo slovacco Alex Molcan. Il match si è chiuso 7-6(2) 6-1 in poco più di 1h30 ma avrebbe potuto chiudersi anche più in fretta se Alcaraz non avesse mancato l’opportunità di chiudere il set, sul 5-3 e servizio e poi anche nel gioco successivo non trasformando 2 set point avuti a disposizione in risposta. Lo sforzo per rientrare nel parziale è comunque costato parecchio al n. 48 del mondo, che ha ceduto di schianto nel tie-break: Alcaraz si è portato avanti addirittura 6-0 prima di chiudere per 7 punti a 2. Non c’è stata poi partita nel secondo parziale dove l’iberico si è issato a palla break, anche nell’unico gioco perso.
L’unico precedente tra Musetti e Alcaraz è a livello Challenger: lo spagnolo vinse in 3 set a Trieste, sempre su terra battuta, all’aperto a fine agosto 2020.