La 27enne tennista ucraina Elina Svitolina, ex n. 3 del mondo, moglie di Gaël Monfils e presto mamma di una bimba ad ottobre, in una recente intervista a The Age ha ammesso di aver voluto prendersi una pausa dalle competizioni a causa dello scoppio della guerra in Ucraina. Elina, fin dall’inizio del conflitto, si è adoperata incessantemente nel venire in aiuto del popolo ucraino con un’intensa attività di beneficenza. E ha spiegato che, nonostante fosse in dolce attesa, avrebbe ancora tentato di gareggiare. Tuttavia, “quando è cominciata l’invasione in Ucraina“, spiega Svitolina, “era difficile mentalmente per me competere sapendo che la mia famiglia si trovava ancora laggiù. Le mie priorità e le mie prospettive sono cambiate. Quando disputavo una partita, non mi sentivo nel posto giusto. Non riuscivo a concentrarmi al 100% sul mio lavoro e, così, ho voluto prendere un po’ le distanze dall’agonismo. Sono felice di prendere del tempo per me e di concentrarmi di nuovo sulla mia vita. Sono accanto al mio popolo quando ha bisogno di me”.
Ricordiamo che il 23 luglio si è svolta infatti una kermesse benefica in Polonia, a Cracovia, a cui hanno partecipato Iga Swiatek, Aga Radwanska, Sergiy Stakhovsky, Andriy Shevchenko e la stessa Svitolina (che, ovviamente, non ha gareggiato). La tennista di Odessa ha inoltre chiarito la propria posizione riguardo alla decisione da parte del torneo di Wimbledon di escludere gli atleti russi e bielorussi: “Tutti noi tennisti ucraini abbiamo incontrato i responsabili della WTA, dell’ITF e degli Slam, per spiegare loro ciò di cui avevamo bisogno, ma hanno deciso di seguire strade diverse ed ero triste nell’apprendere che avevano optato per le loro proprie decisioni. Nonostante tutto, ho molto rispetto per Wimbledon e ci tengo a ringraziare il torneo per aver fatto in modo che i giocatori si sentissero supportati e per i bei gesti nei confronti degli ucraini“.