Da Umago, il nostro inviato
[1] C. Alcaraz b. [Q] G. Zeppieri 7-5 4-6 6-3
Anche le favole, prima o dopo, finiscono. Ma per quanto si sia conclusa con una sconfitta e con finale amarissimo, per come si stavano mettendo le cose, quella di Giulio Zeppieri a Umago rimane bellissima, dato che il 20enne tennista romano nella sua prima semifinale ATP ha impegnato per quasi tre ore il n. 1 del seeding e n. 5 al mondo, Carlos Alcaraz, che l’ha spuntata 6-3 al terzo. Ma con Zeppieri che è stato colto dai crampi sul 3 pari del terzo set, dopo che aveva appena rimontato i due break di svantaggio ed era tornato in partita, trascinato dai tanti tifosi italiani che lo sostenevano dalle tribune del Goran Ivanisevic Stadium. Probabilmente non una delle migliori versioni di Alcaraz qui ad Umago (dove è salito a otto vittorie di fila, con quelle della scorsa edizione), ma comunque c’è da sottolineare la grandissima prestazione del romano, che soprattutto con il suo dritto mancino (anche in risposta, in particolare sulla seconda del spagnolo oggi meno incisiva del solito) ma anche con il servizio (10 ace) ha spesso costretto sulla difensiva il 19enne allievo di Ferrero, che con questa vittoria si assicura da lunedì la quarta posizione del ranking. Resta chiaramente qualche rimpianto per i tre set point non sfruttati (ma è stato bravo Alcaraz ad annullarli) sul 5-4 del primo set e ovviamente per i crampi che non gli hanno permesso di giocarsela fino in fondo, ma sicuramente sono molte di più le sensazioni positive e le certezze sul suo percorso di crescita che il romano porta con sé da questa trasferta in terra croata, che gli regala da lunedì l’ingresso nella top 150. Come confermato da lui stesso nella conferenza stampa post match: “Sono contento della mia performance di stasera. Ovviamente non mi sento bene adesso a causa dei crampi, ma mi sento bene se penso al mio futuro, ho giocato veramente un bel match e se continuo a lavorare come sto facendo, potrò giocarne altri come questo“.
Iniziava senza timori reverenziali il 20enne romano, che teneva il servizio in apertura e poi, anche grazie a delle ottime risposte, si procurava una palla break, che Alcaraz annullava con il dritto prima di impattare sull’1 pari. Il piano di Zeppieri era abbastanza chiaro (“Sapevo come dove giocare” dirà nel dopo partita): spingere più che si può, soprattutto con il dritto mancino, per mantenere l’iniziativa e non consentire al fenomenale teenager di Murcia di scatenare la propria artiglieria da fondo. Questo comportava qualche rischio e qualche errore in più, come nel terzo gioco quando un errore di dritto e poi un doppio fallo portavano Alcaraz a palla break. Con coraggio – ma in un’occasione anche con la complicità di Alcaraz – Zeppieri la annullava e poi ne annullava altre due, ma dopo non aver sfruttato a sua volta due palle game doveva capitolare alla quarta chance per lo spagnolo, non controllando la volée di rovescio sul passante del n. 5 del mondo. Il break ottenuto e il game successivo tenuto a zero sembravano il segnale che Carlos, che dava la sensazione di essere un po’ più teso del solito (forse per il ruolo di favorito o forse perché doveva abituarsi alle condizioni di gioco: per lui il primo incontro pomeridiano ad Umago, dopo i primi due giocati in serata) potesse prendere decisamente il controllo delle operazioni. Invece Zeppieri non mollava di un centimetro e grazie alla risposta – con cui continuava a creare problemi allo spagnolo – si procurava un’altra palla break e poi, grazie ad un doppio fallo, la seconda. Alcaraz l’annullava trovando un angolo quasi irreale, tanto era stretto, con il rovescio incrociato e poi saliva 4-2. Ma il mancino romano restava tignosamente attaccato nel punteggio, continuando a martellare con il dritto, e nell’ottavo gioco la sua perseveranza veniva finalmente premiata. Anche se in modo rocambolesco: dal 40-0 Alcaraz, che sembrava in controllo del game, il giovane azzurro rimontava e si procurava l’ennesima palla break. La sprecava con una palla corta a metà rete, ma lo spagnolo gli concedeva di nuovo un’occasione con un doppio fallo e poi con un errore in lunghezza con il dritto si faceva raggiungere sul 4 pari. Qui Zeppieri aveva un piccolissimo passaggio a vuoto e dal 30-0 si ritrovava sotto 30-40, ma si riprendeva subito ed annullava l’ennesima palla break, per poi convertire la terza opportunità per tornare avanti nel parziale dopo l’1-0 iniziale. La risposta di Zeppieri continuava a far male (“Contro i mancini il mio servizio in kick non è così efficace e lui ha risposto veramente bene oggi” ammetterà Carlitos in conferenza stampa), soprattutto sulla seconda di Alcaraz (che il n. 5 del mondo fino a quel momento aveva giocato il 50% delle volte, data la bassa percentuale di prime). Il tennista murciano andava un po’ in confusione e doveva ricorrere a tutto il suo talento per annullare tre set point (il terzo arrivato dopo uno scambio incredibile fatto di recuperi da entrambe le parti, che ha fatto alzare in piedi il numeroso pubblico presente sul Goran Ivanisevic Stadium) e impattare sul 5 pari dopo un game durato 16 punti (“Ho giocato bene quei punti, ma lui ha giocato meglio. Del resto è un campione, la cosa non mi ha sorpreso” la risposta di Giulio alla domanda in conferenza stampa se fosse rimasto sorpreso dal fatto che Alcaraz abbia fatto tre scelte tattiche diverse nei tre set point annullati). Come capita spesso, ad un’occasione – in questo caso tre – non sfruttata da una parte segue un’occasione sfruttata dall’altra. E infatti Alcaraz si procurava tre palle break consecutive: Zeppieri annullava le prime due con due ace, ma la terza era quella buona per lo spagnolo che infilava il dritto vincente del 6-5. Il vincitore di 4 titoli ATP in stagione non offriva altre occasioni per rientrare al giocatore che prima di Umago aveva perso 4 match su 4 a livello ATP e chiudeva 7-5 un parziale che era durato 1h 22’. Il match di ieri di Alcaraz contro Bagnis era durato 1h 24’ in totale: solo questo dato fa capire che battaglia era stata il set appena concluso.
La seconda frazione iniziava con il n. 5 Atp che si procurava subito due palle break. Ma Zeppieri non aveva ancora intenzione di farsi da parte e martellando con servizio e dritto recuperava lo svantaggio e teneva la battuta. Dopo il tourbillon di emozioni susseguitesi praticamente senza soluzioni di continuità dall’ottavo game del primo set in poi, il parziale proseguiva con il giocatore al servizio che non aveva particolari problemi a tenere la battuta C’era comunque un momento di suspense nel quinto gioco, quando nel frenare la propria corsa in avanti lo spagnolo si procurava una storta (brutta, vista al replay) alla caviglia destra, per la quale chiamava subito il medical time-out e si faceva fasciare l’articolazione (tanto che iniziava un po’ timoroso il game successivo e doveva rimontare dallo 0-30). Da sottolineare comunque l’aspetto più importante: dopo due ore di gioco, Giulio Zeppieri stava ancora facendo match pari con il n. 5 del mondo. Che andando a servire sul 4-5 del secondo forse cominciava veramente a temere che i tennisti italiani per lui quest’anno rappresentino una specie di maledizione (delle 6 sconfitte nei 47 match disputati sinora in stagione, tre sono arrivate da giocatori provenienti dalla penisola: Berrettini a Melbourne, Sinner a Wimbledon e Musetti la settimana scorsa ad Amburgo), tanto da commettere il primo doppio fallo del set e poi concedere a Zeppieri di comandare lo scambio nei due punti successivi. Il romano non si faceva pregare e stavolta chiudeva al primo set point (e prima palla break del parziale): 6-4 Zeppieri e si andava al terzo dopo 2h e 10’ di gioco. Primo set perso da Alcaraz nel torneo e quinto match al terzo su sei disputati (qualificazioni comprese) per Zeppieri.
In avvio di terzo set era bravo Alcaraz ad alzare il livello: sul 30 pari prima una bellissima palla corta di dritto e poi una risposta vincente di rovescio gli permettevano il break in apertura, confermato senza grossi problemi. Quando Zeppieri non sfruttava quattro palle per l’1-2 e con due traccianti di dritto Alcaraz bissava il break per issarsi 3-0, sembrava che il match avesse preso definitivamente la strada per Murcia. Ma un piccolo passaggio a vuoto dello spagnolo, che è giusto dire oggi ha avuto molti alti e bassi – del resto questa era l’ottava partite in meno di due settimane e la 48esima in stagione: il ragazzo è un fenomeno, anche dal punto di fisico, ma la stanchezza la sente anche lui -, permetteva a Zeppieri di recuperare un break. A questo punto il giovane romano tornava a crederci, teneva il servizio e poi sfruttava le indecisioni di un Alcaraz un po’ timoroso per impattare sul 3 pari, facendo entusiasmare i tanti tifosi italiani presenti sulle tribune. Ma proprio sul più bello, dopo 2h e 45 minuto di gioco, le fatiche umaghesi si facevano sentire tutte d’un colpo per l’allievo di Giuseppe Fischietti, che veniva colto dai crampi alla gamba destra mentre ricadeva sull’arto dopo il servizio nel primo punto del settimo gioco. La partita purtroppo finiva cui: Zeppieri era costretto a giocare praticamente da fermo, e con un parziale di 12 punti a 3 in meno di dieci minuti Alcaraz chiudeva la contesa e poteva fare un bel sospiro di sollievo. Quinta finale dell’anno e primo italiano battuto (“Eh, è stata dura anche oggi con Giulio, sempre match difficili con gli italiani. Domani ne avrò un altro, ma spero che con oggi sia finito il mio incubo con loro” commenterà scherzosamente nel post match) per il prossimo n. 4 del ranking. Ma attenzione che domani avrà sicuramente un altro italiano di fronte, Sinner o Agamenone…