La prima volta non si scorda mai, è un assunto vero e verificabile in quasi tutte le esperienze dell’esistenza umana. Certe emozioni, alcuni frammenti di felicità e di gioia che si provano, si vivono in un istante per poi scomparire per sempre dalla realtà e rimanere lì eterni sul fondo dei nostri ricordi dai quali poter ripescare periodicamente per rivivere l’ebbrezza viandante di quei sentimenti. Francesco De Gregori parla di Curve nella memoria, beh siamo alquanto sicuri che queste curve vengano ripercosse quotidianamente dai tennisti e dalle tenniste che scorribandano nel circuito mondiale, perché per quanto poi ogni giocatore nella propria carriera possa avere l’opportunità di raggiungere titoli più importanti e prestigiosi; il primo trofeo alzato avrà sempre un gusto speciale e diverso da tutte le altre soddisfazioni raccolte, conserverà una memoria indelebile di quel momento di vita tennistica vissuta. Ad esempio nonostante successivamente abbiano scritto la storia di questo sport, vincendo in tre 63 appuntamenti del Grande Slam e complessivamente 283 tappe del Tour mondiale, siamo convinti che per Nadal, Djokovic e Federer i rispettivi primi tornei messi in bacheca a Sopot nel 2004, ad Amersfoort nel 2006 e a Milano nel 2001 avranno un posto speciale quando ripercorreranno gli anni delle loro carriere.
L’ESTATE DELLE MANCINE – Ebbene, vediamo dunque chi nel 2022 ha potuto godere dell’emozione sconfinata proveniente dall’aver realizzato il sogno del primo successo in carriera. Sono addirittura 15 i tennisti che hanno centrato il primo alloro in questa stagione, di cui 10 tra gli uomini e 5 fra le donne. Proprio dal circuito WTA emerge l’ultima aggiunta a questa ristretta cerchia: la ceca Marie Bouzkova, trionfante quest’oggi nel torneo di casa contro la russa Potapova. Anche Anastasia però ha potuto vivere la gioia della prima affermazione, lo scorso aprile sulla terra di Istanbul imponendosi nel derby con Kudermetova. A completare il pacchetto delle ladies ci sono due la tre protagoniste più sorprendenti di questa stagione: le due mancine Beatriz Haddad Maia e Bernarda Pera. La brasiliana si è esibita in un inatteso back-to-back sui prati nel mese di giugno con le conquiste di Nottingham e Birmingham, quasi un mese dopo la croata naturalizzata americana ha percorso lo stesso cammino vincendo in due settimane consecutive a Budapest e Amburgo con l’unica differenza rappresentata dalla superficie. Ma la prima donna in assoluto, che nel 2022, si è tolta la soddisfazione del primo successo non poteva non essere una rappresentante del nostro tennis: la fiorentina Martina Trevisan in quella fantastica cavalcata a Rabat, con lo slancio dell’eliminazione di Muguruza, dove superò Lucia Bronzetti in semifinale e poi regalò il primo trionfo stagionale all’Italia.
MUSETTI E AUGER PARTONO CON IL BOTTO – Se tra le regine del tennis mondiale è stata un’azzurra ad aprire le danze, nel circuito ATP l’ultimo ad iscrivere il proprio nome nel club di coloro che hanno suggellato l’essere diventati professionisti con il primo torneo nel Tour maggiore, risultato che rappresenta una tappa cruciale per inseguire l’obbiettivo di diventare un giocatore di alto profilo, è stato un altro alfiere italico: quel Lorenzo Musetti impostosi la scorsa domenica nel prestigioso torneo di Amburgo sull’ormai imminente n. 4 del ranking Carlos Alcaraz. Un’affermazione di grandissimo richiamo per il talentuoso toscano, che in questo speciale raggruppamento è soltanto il secondo insieme a Felix Auger Aliassime ad aver vinto per la prima volta, in un evento ‘500’.
KOKKINAKIS HA ROTTO GLI ARGINI – Tutti gli altri 13 trionfi sono giunti in ATP o WTA 250. Abbiano quindi citato il successo più fresco, ma se riavvolgiamo il nastro il primo tra i maschietti a versare lacrime di gioia per la vittoria spartiacque della carriera è stato Thanasi Kokkinakis. L’australiano agli albori della stagione, dopo anni bui per via di numerosi problemi fisici, ha messo la propria bandierina nella sua città natale – Adelaide 2. Subito dopo, con l’inizio dell’appendice europea sul veloce indoor è stato il turno di Sasha Bublik a Montpellier. In terra d’oltralpe il kazako è stato il giocatore che, tra quelli appartenenti a questa lista, ha bagnato la prima affermazione con il successo più importante considerando il valore dell’avversario superato in finale, avendo sconfitto l’altro Sascha quello tedesco. Alla stessa stregua, ma con la differenza che era già enormemente più avanti in classifica, Aliassime ha superato un altro avversario veramente ostico come Tsitsipas nella finale di Rotterdam, spezzando la maledizione.
ARGENTINA SUGLI SCUDI, MA LA FAVOLA E IL RITORNO AL PASSATO NON MANCANO – Continuando a scorrere i nomi presenti, ci si accorge che il tennis argentino pare aver imboccato la strada giusta per risollevarsi dopo l’addio di Delpo: sono infatti gli albicelesti i più numerosi, con Baez vittorioso ad Estoril e Cerundolo qualche settimana fa a Bastad proprio in finale contro il nuovo El Peque. Sebastian invece aveva lasciato terreno di conquista durante la gira sudamericana a Pedro Martinez, prima gioia arrivata a Santiago per l’iberico. Il più giovane però non è il casse 2000 di Buenos Aires, bensì il 19enne danese del 2003 Holger Rune: s’impose a Monaco di Baviera, complice un Van De Zandschulp menomato. Avrebbe poi raggiunto gli ottavi al Roland Garros, mentre ora sembra essersi smarrito. Lo sport tuttavia lo sappiamo, porta sempre in dote con sé la possibilità di sognare e così non poteva mancare la favola del “Barone” Van Rijthoven sui prati del Bosco Ducale contro l’attuale n. 1 mondiale Medvedev. Infine per non scontentare nessuno ecco anche il ritorno del vintage, grazie al serve&voller Cressy nella sede dell’Hall of Fame.
E potrebbe non essere finita qui, in serata Jenson Brooksby proverà a diventare il sedicesimo giocatore a conquistare il primo successo nel 2022, ma De Minaur vorrà mettergli il bastone tra le ruote.