[8] H. Hurkacz b. [4] C. Ruud 5-7 6-3 6-2 (dal nostro inviato a Montreal)
Hubert Hurkacz non è un personaggio molto appariscente, con quella voce sottile e i modi pacati, anche se a volte in campo si lascia andare a qualche gesto di stizza piuttosto colorito. Ma tra i top players della nuova generazione è forse tra quelli con l’arsenale più completo e con la maggiore capacità di adattamento alla partita.
Nella prima semifinale dell’Omnium Banque Nationale di Montreal il polacco è riuscito ad aggiustare una partita che sembrava essergli sfuggita di mano quando, dopo un iniziale vantaggio di 3-0, aveva perduto il primo set ed era andato immediatamente sotto di un break nel secondo contro un Casper Ruud che sembrava pronto a passar sopra a Hurkacz con il suo “diritto carrarmato”. E invece, dando fede alla strategia del serve&volley sulla seconda di servizio che non aveva funzionato troppo nel primo parziale, e insistendo con l’aggredire Ruud sulla risposta e sollecitando quanto più possibile il suo rovescio, è riuscito a rovesciare la partita conquistando la sua seconda finale in un torneo Masters 1000, dopo quella di Miami 2021 nella quale sconfisse il nostro Jannik Sinner.
IL MATCH – L’organizzazione ha provato a tirare per le lunghe quanto più possibile i preamboli prima del match per provare ad evitare la sovrapposizione con la fine della semifinale femminile a Toronto, ma purtroppo per loro (e per l’home broadcaster Sportsnet) alle 15.12 hanno dovuto iniziare, creando un minimo di contemporaneità tra i due campi. Poco male comunque, soprattutto per Hurkacz che è schizzato dai blocchi di partenza piazzando una serie di buone risposte che gli ha permesso di andare subito in vantaggio 3-0.
Ma come si è visto nel quarto di finale contro Auger-Aliassime, Ruud non è tipo da farsi scuotere facilmente, e impostando gli scambi su ritmi un po’ meno forsennati per aprirsi gli angoli per il dirittone il norvegese è riuscito a recuperare immediatamente lo svantaggio impattando sul 3-3.
Hurkacz in diverse occasioni ha provato a variare il servizio per approfittare della posizione molto arretrata in risposta di Ruud, arrivando anche a fare serve&volley sulla seconda di servizio. Sul 5-5 30-15 ha provato ha mettere a segno questa soluzione salvo però essere infilato da una risposta millimetrica del norvegese che ha messo la palla proprio sulla riga. Da lì due accelerazioni di diritto con i controfiocchi hanno propiziato la serie di sette punti consecutivi che ha consegnato il primo set a Ruud dopo 43 minuti di gioco.
Nonostante l’assenza di nomi di richiamo per il grande pubblico, le tribune dell’IGA Stadium erano totalmente piene, confermando la grande tradizione del torneo di Montreal che a tutt’oggi rimane il non-combined di una settimana con il record mondiale per il numero di spettatori (oltre 213.000). Quando Ruud ha conquistato il break all’inizio del secondo set, probabilmente qualcuno degli spettatori ha estratto il telefono per vedere dove prenotare il tavolo per l’aperitivo, ma Hurkacz aveva altri piani: forzando di nuovo la risposta il polacco è riuscito a ottenere immediatamente il controbreak, impedendo la fuga al proprio avversario. Spostando il fulcro del gioco sul rovescio di Ruud, Hurkacz è riuscito a mettersi in una migliore posizione negli scambi trovando con più continuità lo spiraglio per la conclusione a rete. Sul 3-2 in suo favore Hurkacz ha infilato tre rispostone consescutive che, dal 30-15, gli hanno procurato il break, e nel game successivo è riuscito a cancellare due occasioni del controbreak riuscendo finalmente a far funzionare lo schema di serve&volley da sinistra sulla seconda di servizio per mandare Ruud a rispondere da una posizione molto defilata.
Dopo un’ora e 20 minuti di gioco il punteggio tornava in parità e Hurkacz se ne andava in bagno a cambiarsi d’abito, mentre Ruud provava a scambiare due parole con il suo angolo, ripreso però immediatamente dal giudice di sedia Aurelie Tourte: le nuove regole in vigore da dopo Wimbledon, infatti, prevedono la possibilità dell’allenatore di dare indicazioni al proprio giocatore, ma non consentono uno “scambio di idee” bilaterale, o una conversazione.
All’inizio del terzo parziale un game sciagurato di Ruud gli costava il break da 40-0: uno smash sbagliato sulla palla dell’1-0 e un paio di risposte aggressive di Hurkacz, condite da un nastro vincente sull’ultimo punto confezionavano il vantaggio iniziale per il giocatore polacco. A differenza di quanto accadeva nel primo set le traiettorie delle risposte di Ruud erano più prevedibili e Hurkacz riusciva a chiudere più agevolmente a rete seguendo il servizio, e continuando a martellare in risposta sulla seconda dell’avversario il polacco riusciva ad andare avanti di due break issandosi sul 4-0.
Ormai Hurkacz aveva trovato la chiave per scardinare la risposta di Ruud, e dopo aver evitato l’ultimo ostacolo rappresentato da una palla per uno dei due controbreak sul 4-1 si è involato verso la vittoria, chiudendo il match dopo due ore e due minuti di gioco.
A contendergli la vittoria ci sarà un esordiente in una finale Masters 1000, ovvero Daniel Evans oppure l’ammazza-italiani Pablo Carreno Busta, contro i quali è in parità nei precedenti confronti diretti (1-1).