Mettete Martina Trevisan sulla terra, e avrete una giocatrice frizzante, propositiva, mai banale e pronta a giocare lo scherzo a tutti (come al Roland Garros). Ma questa formula ancora non è riuscita a trasferirla sulle altre superfici la n.26 del mondo, come dimostra la partita persa oggi contro Anna Kalinskaya, venendo eliminata per la seconda settimana di fila al primo turno di un 1000 sul cemento. 7-6(2) 7-5 il punteggio a favore della russa, dopo due ore e mezza di intensa e serrata battaglia, non spettacolare né sempre godibile, condizionata più dagli errori che dai meriti. Ma, alla fine, la pesantezza da fondo è trovata più spesso dalla n.69 del ranking rispetto a quanto Trevisan riesca a trovare buoni angoli con il suo dritto e le giuste curve con il servizio, che avrebbero potuto fare la differenza. E dunque Kalinskaya non può che ringraziare e approfittarne, trovando un altro bel risultato in terra americana, per lei che viene dalle qualificazioni, che fa eco al quarto di finale raggiunto a Washington.
Il match – inizio incoraggiante per Martina, che trova buone variazioni e cambi di ritmo per portarsi subito in vantaggio di un break, impedendo alla russa di trovare i giusti appoggi. Ma un passaggio a vuoto nel game successivo subito rimette in equilibrio la partita senza che Kalinskaya debba impegnarsi più di tanto. Si conferma però la poca efficacia dei servizi in questo inizio, con il terzo break consecutivo, che rimette avanti Trevisan, brava a spingere con il dritto (la chiave del match) e ad approfittare dei tanti errori di Kalinskaya, che appare poco decisa e molto insicura, fuori ritmo. Queste parole vengono drasticamente smentite però dal settimo game di Trevisan, che sciupa cinque chance di 5-2, permettendo a Kalinskaya di recuperare di nuovo lo svantaggio, sfruttando un atteggiamento passivo di Martina.
Il primo set si sviluppa su tanti errori, ma quelli di Trevisan sono di più, e ancora diventano fatali: nel nono game una palla a suo favore per tenerlo, di nuovo sprecata permettendo il break a Kalinskaya che si limita a sbagliare di meno, senza un tennis indimenticabile. Parole sacrosante, considerando che al momento di servire per il set prosegue la follia dei servizi, anche per l’incapacità di chiudere della russa, fallosa, che favorisce così il contro-break di una Trevisan più centrata nel game. Il tie-break, conclusione più giusta di un primo set equilibrato ma mai spettacolare, fa assistere a un crollo radicale di Martina, che commette vari errori e, unendoli a un livello più alto dell’avversaria, le costano il parziale in maniera molto meno nobile del previsto, senza giocarlo in pratica.
Trevisan trova bene l’angolo con il dritto, importante per rimanere nella partita, e si procura due palle break allo scoccare del secondo set, annullate però da una Kalinskaya che trova più fiducia da fondo. Livello decisamente migliore all’inizio di parziale, con la russa più incisiva e pesante da fondo, e una Martina capace di dare più continuità alle proprie variazioni, troppo rare nel primo per affondare la zampata. Nel settimo game per la prima volta si rompe l’equilibrio, a favore di Trevisan, concentrata e attenta nel muovere l’avversaria, così da trovare vincenti ed errori da una Kalinskaya a cui toglie ritmo. La partita continua a mostrarsi ciclica, con game che sembrano riproporsi, in questo caso nell’ottavo Trevisan ha tre palle per chiudere, sprecate, e così la russa, anche con merito trovando di nuovo iniziativa da fondo, mette a segno il contro-break.
L’undicesimo gioco, game fiume da 20 punti, può essere un importante crocevia: due palle break per Martina vengono annullate dalla russa che sta giocando molto meglio ora, ben quadrata e con errori che se arrivano vengono da rischi per trovare un colpo decisivo, e non grossolani non forzati. Alla fine, chiude nel peggiore dei modi questa lotta intensa, raramente spettacolare, Martina Trevisan: con un doppio fallo, l’ottavo di una partita in cui il servizio troppo spesso le è mancato. Vince con merito Kalinskaya, più convinta sui punti decisivi, e stacca il pass per un interessante secondo turno contro l’amazzone in crisi Aryna Sabalenka.