Il centro del mondo del tennis femminile odierno, al Western & Southern Open di Cincinnati, si divideva tra due partite: la sconfitta di Naomi Osaka contro Shuai Zhang, e quella subito a seguire tra la leggenda che ancora vuole provarci, Venus Williams, in tabellone tramite wildcard, e la bombardatrice Karolina Pliskova, n.14 del seeding. Una partita che per un set c’è anche stata, ma la forma attuale (semifinale a Toronto la scorsa settimana) e la propensione ai campi in cemento della ceca hanno avuto la meglio alla lunga, con la partita vinta per 7-5 6-1. Sicuramente pesa anche la condizione di Venus Williams, che fisicamente non avrebbe alla lunga potuto reggere i ritmi di questo livello, per quanto nel primo parziale sia anche stata in vantaggio e abbia avuto più occasioni di break, prima di capitolare su un buon ritmo anche in risposta di Pliskova. La ceca, da parte sua, chiude come sempre con numeri di qualità al servizio, il fondamentale che tanto le ha dato e continua a darle: 71% con la prima e 8 ace messi in campo per battere l’americana. Al prossimo turno troverà un’altra delle protagoniste di giornata, e cioè Elise Mertens.
Vittoria decisamente più comoda per la belga, che lascia solo due game ad Anhelina Kalinina in una devastante vittoria per 6-1 6-1, dove perde solo tre punti quando mette in campo la prima di servizio, dominando dall’inizio alla fine. Dunque pronta a ripartire, dopo la sconfitta al secondo turno di Toronto contro Giorgi, la n.33 al mondo, ben determinata e capace di avere un altro ritmo rispetto all’ucraina, che non riesce mai a mettersi in partita, pagando anche l’attitudine che ha sempre mostrato su questi campi Mertens, già due volte ai quarti di finale qui, nel 2018 e nel 2020 (quando si arrese poi in semifinale ad Osaka). Altra protagonista del giorno, da un punto di vista di risultati schiaccianti, è Shelby Rogers. La n.30 al mondo (best ranking) e di recente finalista a San José nel miglior risultato della carriera sul cemento, ha sconfitto nettamente 6-2 6-1 quello che ormai è il fantasma della giocatrice che fu Sofia Kenin, che si aggira sui campi della WTA. L’ex campionessa Slam non ha saputo onorare neanche al minimo la sua wild card, vincendo solo 31 punti su 88, subendo l’impeto dell’avversaria in risposta, ma soprattutto al servizio (dove Shelby ha perso solo 2 punti). Al prossimo turno Rogers avrà Amanda Anisimova, che ha battuto Dasha Kasatkina all’esordio.
La partita di giornata è però anche quella che serve la più grande sorpresa, l’unica in cui una testa di serie viene mandata a casa, tra Belinda Bencic e Sorana Cirstea. 6-2 6(3)-7 6-4 il finale in favore della rumena in 2h e 40 di tennis spettacolare e ben giocato tatticamente, tra due giocatrici che spiccano appunto nell’organizzazione e nel saper accelerare o cambiare ritmo a piacimento. E proprio questa è stata la chiave in favore di Cirstea, sempre bravissima a tagliare e variare sui propri colpi, mettendo in difficoltà specie avversarie che amano stare nello scambio come la svizzera, n.12 del seeding. Entrambe chiudono con buoni numeri al servizio, 66% per Bencic contro il 71 della romena, che delle due è quella che più ha saputo sfruttare i game di risposta e il suo bel rovescio per portare a casa un interessante secondo turno contro Petra Kvitova, un’altra che come lei ama cambiare spesso e non tenere mai lo stesso tipo di gioco, cercando costantemente l’imprevedibilità, però con maggiori numeri al servizio.
Tornando a Naomi Osaka, diversi problemi fisici quest’anno per Naomi lei – l’ultimo a Toronto, dove si è ritirata nel corso del match di esordio – e non era quindi da aspettarsi un suo ritorno in grande stile già a Cincinnati. Certo, quella battuta da una solida Shuai Zhang, n. 44 del ranking di singolare (e numero 2 in doppio), era una versione turista per caso della quattro volte campionessa Slam che solo a un passo dalla sconfitta ha mostrato segnali di reazione, peraltro svaniti nell’arco di pochissimi minuti. Tanti errori, poca reattività e la sconfitta per 6-4 7-5 è arrivata in un’ora e un quarto.
La trentatreenne cinese va subito avanti approfittando anche di un doppio fallo di Naomi sul vantaggio esterno del game di apertura. Confermato il break, arriva una fase in cui entrambe sbagliano tutto e presto. Aggiustata un po’ la mira, Zhang fa vedere ottime cose soprattutto con il rovescio, per quanto il dritto non sfiguri affatto di fronte a quello giapponese – alla sua versione odierna, chiaramente, con un paio di tentativi degli “stretti” letali di cui ci ricordiamo che finiscono a metà rete. Il servizio e qualche errore anche dell’altra tengono a galla Osaka che tuttavia non va neanche vicina a rientrare e il primo set è archiviato.
Non cambia molto nel secondo parziale, tra il break subito al terzo gioco dall’ex numero 1 del mondo, spesso anche pigra in uscita dal servizio e l’altra che fa il suo, tiene il palleggio e ogni tanto trova spazi che Osaka non prova neanche ad andare a chiudere. Il “come on” urlato da Naomi quando tiene la battuta per il 4-5 è una dichiarazione: l’altra dovrà guadagnarsi il match. Così è, perché nel game migliore della sfida, Osaka si prende aggressiva il 15-40, pareggiato con due vincenti dopo il servizio, ma la terza palla break, guadagnata grazie a un nastro, è quella buona. Tanto rumore per nulla, però, perché il doppio fallo e l’errore dopo la battuta mandano nuovamente avanti Zhang che questa volta ottimamente supportata dal servizio chiude senza problemi. Prossimo turno contro Ekaterina Alexandrova.