Il 18 luglio, poco più di un mese fa, Ben Shelton da Atlanta, figlio d’arte, occupava la posizione n.323 del ranking ATP. Dopo aver vinto la prima partita in tour proprio nel torneo di casa, e con l’impresa degli ottavi nel Master 1000 di Cincinnati ,raggiunti tramite la prima vittoria su un top 10 (Ruud), il giovane americano è arrivato al n.171 al mondo. Una classifica ben più lussuosa, che gli mostra vette più alte, ma con un unico cruccio: non poter ricevere premi in denaro per i suoi risultati. Shelton, infatti, faceva (fino ad oggi) parte della squadra tennistica del college della Florida, dunque non rientrava ancora nella categoria dei professionisti di questo sport al momento delle vittorie che ne hanno battezzato l’ascesa. E proprio il dubbio tra rimanere collegiale o lasciare la NCAA accompagnava il mancino della Georgia verso il prossimo US Open, dove giocherà avvalendosi di una wild card.
La fatidica scelta però, come annunciato dallo stesso Shelton sul suo Twitter, è arrivata: lascerà la squadra di tennis dell’università della Florida per lanciarsi a tempo pieno nel circuito ATP, e diventare professionista. Una scelta che non sempre i giocatori compiono in così tenera età (basti pensare a Danielle Collins) ma che, visti i risultati già ora maturati in questo swing americano sul cemento, appare più che sensata per il mancino frizzante e dalla castagna facile. Ora, per Ben Shelton, è tempo di iniziare a fare sul serio, con uno sguardo verso le Next Gen Finals di Milano, a metà tra sogno ed effettivo obiettivo per il ragazzo di Atlanta.