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Berrettini non ha giocato molto bene quest’estate: arriverà il riscatto a New York? L’orizzonte è Stefanos Tsitsipas agli ottavi. Musetti, c’è subito Goffin. Nadal ha un tabellone piuttosto comodo: riuscirà a centrare lo Slam numero 23? E per quanto riguarda le donne, Giorgi e Trevisan ci regaleranno un’impresa? Al link sottostante, che indirizza alla sezione “Sottorete” del sito di Intesa Sanpaolo, si può ascoltare l’intero commento di Ubaldo Scanagatta ai tabelloni dello US Open 2022.
Clicca qui per guardare il video-commento completo di Ubaldo Scanagatta ai tabelloni dello US Open 2022 sul sito di Intesa Sanpaolo
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Era iniziato alla grande il 2022 di Denis Shapovalov, con il meraviglioso quarto di finale contro Rafa Nadal all’Australian Open, con la rimonta da due set di svantaggio sfiorata, nonostante si fosse da poco separato (a fine 2021) dal suo coach Mikhail Youzhny, in un sodalizio che durava ormai dal torneo di Winston-Salem del 2019, dunque poco prima dello US Open. Il russo, ex n.8 al mondo, noto al grande pubblico per la delicatezza della sua tecnica e il tennis spumeggiante sempre messo in campo, ha accompagnato Denis alla prima semifinale (Wimbledon 2021) e i primi quarti Slam (US Open 2020), aiutandolo soprattutto ad affinare il rovescio in slice, colpo che può essere fondamentale per il gioco del canadese. Al posto di Youzhny era arrivato un coach esperto come Jamie Delgado, che in passato ha allenato anche (e vinto con) Andy Murray, ma dopo gli Internazionali d’Italia è stato rimpiazzato da Peter Polansky, ex compagno di Coppa Davis.
Le cose però, come anticipato, con Delgado prima e Polansky poi, non sono proseguite per niente bene durante l’anno per Shapovalov, con una sola semifinale trovata (e persa contro Vesely), risalente a febbraio a Dubai, oltre a un record orrendo di 8 sconfitte e una sola vittoria dal Roland Garros fino alla scorsa settimana a Cincinnati, dove ha perso agli ottavi contro Medvedev. Le cose stanno andando nel verso sbagliato per Denis, che sta però comunque proseguendo l’avventura con Polansky, con cui sembra aver trovato un minimo di quadratura, ma ieri si è rivisto sul campo di allenamento insieme a una vecchia conoscenza ben dotata, che è appunto Youzhny.
Non si sa il russo in che vesti sarà, né per quanto tempo rimarrà all’angolo di Shapovalov, ma una cosa è certa: insieme all’ex artista di Mosca, di recente divenuto 40enne, l’attuale n.21 al mondo ha vissuto il periodo più brillante della carriera, che lo ha consacrato nell’élite del tennis. E tutto iniziò in questo periodo, 3 anni fa, in un luogo che si dimostra magico per il sodalizio tra due dei più acuti esteti degli ultimi anni di tennis. Nel 2019 era una promessa in divenire Shapovalov, ora sta a Mikhail Youzhny far in modo che non rimanga per sempre tale, e che non venga solo ricordato come un giocatore bello e brillante, ma perdente, come lui, bensì come un campione che abbini la bellezza all’efficacia.