A 28 anni Caroline Garcia è tornata nella top20 della classifica WTA. Lo ha fatto in pompa magna vincendo il Bad Homburg, Warsaw, Cincinnati. Dopo tre anni passati a ritrovarsi, lo show contro Coco Gauff le ha spalancato le porte della semifinale allo US Open 2022: “Sono super felice della vittoria e di aver conquistato questo traguardo. È stata una partita molto intensa. Ogni punto, ogni partita è stata davvero dura fin qui. Ho cercato di trarre il massimo dell’energia del pubblico che giustamente parteggiava per la beniamina di casa. Oggi ho disputato una prestazione molto solida in cui sono riuscita a gestire molto bene l’emozione. Mi sto concentrando sul mio gioco, su cosa mi piace fare, senza caricarmi di stress o altro”.
Quando la sua connazionale Amelie Mauresmo ha vinto Wimbledon disse che non voleva che si parlasse dei suoi “nervi” e forse anche per la stanchezza mentale decise di mollare. Caroline, invece, in questo momento è molto serena: “Ci vuole coraggio, è normale. Vuol dire che ci tieni e che ci metti tanta passione per lo sport che fai. Ma ti porta a fare tanti sacrifici e ti fai vivere grandi emozioni. Poi ci sono anche tanti momenti negativi, ma fa parte del gioco”.
Di sicuro è il punto più alto della sua carriera: “Sono sempre stata aggressiva e di mettere in difficoltà l’avversario dall’altra parte del campo. Però, ero più giovane, vivevo tutto con meno stress. Ora senti più la pressione addosso. Quando vinci è chiaro che ti diverti e vedi con serenità gli aspetti da migliorare. Questo passaggio di crescita è la sfida del mio team”.
La sfida che la opporrà a Ons Jabeur la farà tornare indietro nel tempo: “Abbiamo giocato la semifinale juniores al Roland Garros e altre sfide in altri tornei. Le piaceva sempre giocare, specialmente nelle giovanili. Era davvero raro trovare qualcuna che facesse così tanti dropshot e un rovescio così effettato. Era difficile capire il suo gioco quando eravamo giovani, ora è ancor peggio. È tra le prime cinque al mondo ed è arrivata in finale a Wimbledon: è migliorata molto e sarà una grande sfida. È fantastico vedere giocatrici con le quali sei cresciuta insieme ottenere grandi risultati, che siamo arrivati in cima e continuiamo a migliorare”.
Ma l’attenzione è tutta sul momento di forma della francese che sta mostrando un gioco molto solido, quasi una rarità per il tour attuale femminile. Ma su questo Caroline non si focalizza: “Sto cercando di giocare a tennis. Forse sto più con i piedi dentro al campo per cercare di giocare in risposta il prima possibile. Sì, questa è forse la differenza più grande. Molte ragazze giocano duro, giocano forte, prendono la palla in anticipo. Sto solo cercando di fare tutto un po’ più velocemente e tutto un po’ prima. Ci esercitiamo tanto ed è una grande sfida per tutto il mio team poter essere sempre più dentro al campo. Mi consente di avere tutto sotto controllo”.
Gran prospetto giovanile, a un certo punto aveva perso fiducia in sé anche se ha sempre avuto grandi stimoli dettati da giocatrici di grande fama: “Mi ci è voluto del tempo per arrivare passo dopo passo in cima. Il 2018 è stato un grande anno con tante vittorie, ma ho commesso un grave errore e ho dovuto ricominciare tutto da capo. Si impara sia dagli sbagli che dai grandi momenti come questi”.
Attenzione a Jabeur, “besta nera” di Garcia ai tempi delle giovanili: “Un paio di volte mi ha battuto nelle qualificazioni per uno slam ai tempi delle juniores. È divertente ritrovarla in una semifinale agli Us Open”. Per entrare nel clima, prima del quarto di finale ha messo piede fuori dall’Artur Ashe: “Per godermi l’atmosfera. Non ho avuto molto tempo per farlo, ma ho deciso di godermi il momento. E’ una grande festa, ti dà tanta adrenalina”. Adesso è il momento di entrarci da semifinalista agli US Open.
Paolo Michele Pinto