[4] N. Djokovic b. [2] D. Medvedev 4-6 7-6 (8) RIT.
Il copione della seconda semifinale dell’Astana Open, il big match tanto atteso tra Novak Djokovic e Daniil Medvedev, stava procedendo regolarmente, mettendo in mostra una partita equilibrata, intensa, con tanti vincenti e soprattutto tanto spettacolo, specie sul finire del secondo set, Ma all’improvviso, dopo aver perso il secondo set al tie-break, Daniil Medvedev si è ritirato per la sorpresa anzitutto di Djokovic e poi del pubblico di Astana, che stava gustandosi una bella partita. Dietro la decisione del russo sembra esserci uno stiramento all’adduttore. Dunque per la settima volta su undici Nole batte Medvedev, che per la seconda volta si ferma in una semifinale 500 quest’anno (unica vittoria ad Halle, perse invece da Nadal ad Acapulco) e, in caso di vittoria di domani di Tsitsipas, da lunedì perderà anche la quarta posizione in classifica. Djokovic cercherà invece cercherà il quarto successo del 2022, nonché in altrettante finali giocate contro il greco.
IL MATCH – L’inizio sembra sorridere a Djokovic, più propositivo e con tentativi di variare ritmo, ma nel quinto game c’è un clamoroso passaggio a vuoto del serbo, mentre dall’altra parte c’è un Medvedev praticamente perfetto da fondo. Una prima di servizio quasi del tutto assente, e un paio di errori sinceramente rivedibili, inusuali per Novak, permettono al russo di andare avanti di un break senza neanche chissà che sforzo. Riesce a supplire immediatamente però il serbo con un superbo game in risposta, sì suggellato con un po’ di fortuna per una palla deviata dal nastro, ma in cui lavora benissimo ai lati Daniil, impedendogli di trovare appoggi e contromisure giuste alla sua risposta. Ma i problemi al servizio, specie per Nole, proseguono nel settimo game, dove arriva il terzo break consecutivo, che consente al n.4 al mondo di ritornare subito in vantaggio; non perfetto il serbo, assolutamente, ma il russo è bravissimo a variare, spingere da fondo e andare a stanare gli errori dell’avversario che gli consentono il 4-3. E porta poi a casa, senza grandi problemi, il primo parziale Medvedev, con il punteggio di 6-4, ringraziando un servizio che finora gli sta dando tantissimo concedendogli di giocare sereno (5 ace e 15 punti su 19 vinti con la prima), e dunque solidissimo, con davvero pochi errori non forzati, meno della metà rispetto all’avversario.
La prima chance di break del secondo parziale è a favore di Djokovic, che prosegue una prestazione abbastanza opaca, con qualche tratto di brillantezza ma un po’ isolato. Nel secondo gioco Medvedev ha qualche accenno di passaggio a vuoto, che è però bravo a scongiurare rapidamente per tenere il servizio e stare in scia, tenendo ancora alla grande da fondo. Il set prosegue liscio lungo i binari del servizio, con un Nole ora decisamente più centrato e sereno in battuta, che ancora però da fondo regala qualcosa; il russo sta invece ampiamente facendo il suo dovere, dovrebbe solo aggiungere quel tocco in più per cercare di tracciare il solco. Non ci sono ulteriori palle break ma il livello di gioco si è decisamente alzato, specie da parte di Djokovic, ora molto più solido e soprattutto tatticamente preciso nel picchiare col rovescio da fondo per cercare di stancare il russo.
Nel tie-break, giocato a un livello spaziale, sono le palle corte le vere protagoniste, cambiale di punti per entrambi i giocatori, sia seguite da passanti sia riuscite alla perfezione come vincenti. Inizialmente l’uso di drop permette a Djokovic di portarsi sul 4-1, ma la resilienza e delle sensazioni in risposta di altissimo tasso di Medvedev gli permettono di arrivare sul 5-5 e anche di annullare un set point sul servizio del serbo. Peccato che l’arma della palla corta, per quanto gran delizia, sul secondo point di Nole si riveli croce per il russo, che non riesce a darle seguito con un giusto passante o lob, consentendo a Novak di portarsi a casa un gran secondo set, di livello alto e di grande equilibrio. Ma il vero colpo di scena non è l’8-6 a favore del serbo, bensì quello che accade subito dopo: Medvedev, per uno stiramento all’adduttore, va a stringere la mano a Nole e si ritira dal match. Daniil spiega il problema al serbo, che però appare sorpreso e allarga le braccia verso il suo angolo dopo il conciliabolo. Insomma, a Djokovic la quinta finale di questo 2022, seconda consecutiva dopo la vittoria a Tel Aviv e seconda contro Tsitsipas dopo l’affermazione del serbo agli Internazionali d’Italia, ma resta l’amaro in bocca per la mancata visione di quello che si annunciava, dati i presupposti, uno spettacolare terzo set.