Djokovic torna in modalità cannibale ed in quindici giorni porta a casa due titoli mettendo il sigillo sulla qualificazione alle Finals di Torino. Dopo il successo numero 89 a Tel Aviv, ad Astana arriva il titolo numero 90 della sua carriera sconfiggendo in finale per 6-3 6-4 il greco Stefanos Tsitsipas.
Quarto sigillo della stagione dopo Roma, Wimbledon, Tel Aviv. L’Astana Open è il primo titolo a livello ATP 500 vinto da Djokovic da Dubai 2020, anche in quel caso sconfiggendo Tsitsipas. Vittoria numero 8 contro Stefanos Tsitsipas che non riesce a sconfiggere il serbo da Shanghai 2019. Da quel momento sono arrivate 7 vittorie consecutive per Djokovic.
Tsitsipas continua il rapporto complicato con i tornei ATP500. Con la sconfitta odierna il bilancio infatti è di zero titoli e nove sconfitte. Consolazione per il greco il ritorno in Top5, scavalcando il lungodegente Alexander Zverev.
IL MATCH – Inizio del match ad alta intensità. Prestazioni pressoché perfette al servizio, con turni di battuta tenuti con immensa facilità e con pochi scambi. Quando i due tennisti riescono ad entrare in battaglia il livello è senza dubbio alto. Emblematico lo scambio sull’1-1 0-15 che ha visto Tsitsipas ribaltare uno scambio da posizione difensiva fino a giungere allo smash decisivo, deliziando il pubblico anche grazie alle innate capacità in difesa di Djokovic, che obbligano a fare il punto più volte.
Dopo venti minuti di equilibrio si giunge all’ottavo game con Djokovic che mette in cascina il primo punto con una palla corta magistralmente giocata al termine di uno scambio molto combattuto. Poi il dritto di Tsitsipas tradisce l’ateniese. Due errori marchiani si tramutano nelle prime palle break del set al serbo. Anche sulla palla break, il greco sbaglia ancora con un’altra palla fuori giri che si tramuta nella la possibilità per Djokovic di servire per il set.
Break subito che si affianca ad un crescente nervosismo di Tsitsipas, tanto da ottenere a fine game un warning da parte del chair umpire per aver colpito con la racchetta il portasciugamani. Per Djokovic è una pura formalità mettere il sigillo sul primo set con un ace che vale il 6-3 dopo 32 minuti. Un set che ha visto Tsitsipas avere chance in risposta solo nel terzo game dove ha conquistato 2 dei tre punti ottenuti sul servizio del serbo.
L’inizio del secondo set vede Tsitsipas ancora turbato dall’esito del primo parziale come testimoniato dalle lamentele sia verso hawk-eye sia verso il suo angolo. Il dritto tradisce ancora Tsitsipas mentre il serbo gioca ad un livello spettacolare, come testimoniato dal dritto incrociato che trafigge il greco a rete per quella che è la prima palla break del secondo set. A togliere le castagne dal fuoco all’ateniese un rovescio che è giusto mix di potenza e velocità per piegare la resistenza di Djokovic. Il serbo conquista ancora un’altra palla break, ma il greco tira fuori il meglio dal servizio e dal rovescio e porta a casa il game.
Djokovic continua a giocare al suo solito livello mentre Tsitsipas si irrigidisce sempre di più anche a causa di un dritto che il greco sembra non governare a pieno, con diversi errori che palesano la scarsa sensibilità e fiducia di Tsitsipas nella giornata odierna con questo colpo. E i problemi col dritto si tramutano nel break del serbo nel corso del quinto game. Tsitsipas prima si divora un punto quasi in cascina sparacchiando un dritto a rete, nel punto successiva replica sparacchiando il dritto sui teloni. Il greco opta per il serve & volley ma Djokovic tira fuori dal cilindro una risposta sui piedi del greco che non può fare nulla. Arrivano tre palle break consecutive per Djokovic, il greco annulla la prima, ma poi cede il servizio a causa di un tentativo di palla corta mal riuscito.
Ottenuto il break Djokovic mette il pilota automatico e si porta facilmente a servire per il titolo. Il serbo spreca due Championship Point il primo con una rarità rappresentata da un errore di dritto, il secondo viene annullato dal nastro che trasforma in beffarda una risposta di puro istinto del greco. Il terzo Championship Point arriva grazie ad un rovescio sulla riga dichiarato in campo da hawk-eye e per Djokovic arriva il momento di chiudere dopo un’ora e quindici minuti 6-3 6-4.