B. Krejcikova b. [1] I. Swiatek 5-7 7-6(4) 6-3
Difficilmente gli organizzatori dell’Agel Open avrebbero potuto chiedere un epilogo migliore per il loro caro torneo di Ostrava, giunto alla terza edizione, con la prima affermazione di una tennista ceca dopo Aryna Sabalenka e Anett Kontaveit. Infatti la vincitrice del torneo in questo 2022, dopo una finale sensazionale, cornice migliore possibile alla gioia patriottica, è Barbora Krejcikova, che ha battuto Iga Swiatek dopo 3h e 17 di lotta, ma anche di pura estasi tennistica, con giocate, forza mentale, errori, freddezza, pura gioia, che sono il cuore di questo sport. Per la ceca è il secondo titolo di fila, che la aiuta a riscattare un 2022, anche per problemi fisici, al di sotto delle aspettative, e le regala la prima vittoria in carriera contro una n.1 al mondo. Per la polacca è invece la prima sconfitta in una finale dal torneo di Lugano del 2019, quando perse da Polona Hercog. Da allora 10 vittorie di fila all’ultimo atto di un torneo, e tutte senza perdere set. Assume ancora più valore l’impresa di Krejcikova dunque, che punta a un finale di stagione che possa quantomeno riavvicinarla alla top 10, e le premesse, se gioca con questa costanza e questa concentrazione, ci sono tutte.
Il match – la prima a farsi notare in risposta è Krejcikova, che nel terzo gioco ha ben tre palle a break, su cui però si dimostra (specie sull’ultima) poco cinica, concedendo a Swiatek di rientrare e cavarsela sulla propria battuta, dove ancora manifesta problemi, anche sui colpi in uscita, dovuti certo a un buon ritmo in ribattuta della ceca. Ma le occasioni sprecate, contro una cannibale come la polacca, possono essere un’importante tassa da pagare: e infatti nel quarto game Swiatek evidenzia le proprie capacità in risposta, specie da ferma dal lato sinistro, punendo una Krejicikova forse non impeccabile, ma con relative colpe davanti alla n.1 al mondo, che nel gioco successivo appare più serena anche al servizio. La ceca sembra scoraggiarsi non poco nel sesto game, in cui va praticamente a regalare il doppio break a Swiatek, con errori banali, salvo poi ritrovarsi con uno splendente game in risposta a seguire, in cui attacca bene e riesce a muovere la polacca, togliendole riferimenti e recuperando un break. Completa una clamorosa rimonta Krejicikova, che con freddezza annulla un set point sul suo servizio, e gioca a braccio libero quando la polacca serve di nuovo per il set, instillandole una sorta di tensione, che rende più contratto il braccio di Swiatek, portando al recupero di entrambi i break con una bella mano della giocatrice in vantaggio.
Un lungo undicesimo game, da 16 punti, frena il parziale di 4-0 a favore della padrona di casa, che spreca anche tre palle break, sulle quali ha qualcosa su cui riflettera, anche perché la vittoria di questo gioco potrebbe ridare un po’ di fiducia alla polacca, sul finale apparsa più decisa e centrata sia con il servizio che in uscita. E, così com’era stato ad inizio set, le occasioni sprecate da Krejcikova collimano in nuova linfa per Swiatek, che trova un dodicesimo game di altissima qualità in risposta, comandando il gioco come e quando vuole, e chiudendo con un risposta di dritto vincente un primo set che aveva in mano sul 5-1 e in cui ha rischiato una clamorosa rimonta, stoppata proprio all’ultima curva.
Inizia nel peggiore dei modi il secondo parziale però la n.1 al mondo, con un game condito da qualche errore di troppo che, unito all’intraprendenza di Krejcikova, le permette di andare subito avanti di un break. Il set prosegue su binari di grande equilibrio, e Swiatek che ancora fa la voce grossa in risposta, dove spesso, sfruttando servizi un po’ più morbidi, riesce a prendere il comando. Questo le comporta tre palle break nel quarto game, che Krejcikova è ben lucida nell’annullare, alzando il tasso del servizio e trovando vincenti (già vicina alla doppia cifra solo nel secondo set). Alla fine, a forza di andare vicina e alzare il ritmo in ribattuta però, Swiatek ottiene il contro-break nell’ottavo game, in cui è il rovescio a fare la differenza e mandare anche fuori giri la n.20 al mondo, che regala un paio di punti per rimettere nel set la polacca. Si arriva alfine al tie-break, conclusione più giusta di questo secondo parziale, dove la capacità di alzare il livello in risposta, sfruttare seconde ed errori è stata la chiave, prima di Krejcikova per andare avanti, poi di Swiatek per rientrare. La ceca domina, vincendo sì per 7 punti a 4, ma facendosi annullare tre set point, per poi chiudere con servizio e dritto un bel secondo set, in cui ha saputo trovare le giuste contromisure in risposta per togliere certezze alla polacca e giocare punti di livello eccelso, e anche con determinati servizi per evitare gli attacchi della n.1 al mondo sin dalla ribattuta.
Il terzo set, complice anche un po’ di stanchezza, si sviluppa sui binari dei servizi, con neanche un game ai vantaggi nei primi cinque, in cui nessuna delle due giocatrici sembra avere la forza o la voglia di prendere l’iniziativa in risposta, quasi aspettassero di stanare gli errori dell’avversaria, per quanto Krejcikova provi a prendersi qualche rischio in più. Nell’ottavo gioco emergono i dubbi della n.1 al mondo, che per due volte si butta a rete per accorciare lo scambio, ma senza colpi risolutivi e nella terra di nessuno, permettendo comodi passanti a Krejcikova, che va poi a prendersi il break grazie a un non forzato di rovescio, che sa tanto di resa, della sua avversaria, colpevole di un unico passaggio a vuoto in questo set. Un ultimo game lungo, intenso, con cinque match point e una palla break annullati, e un paio di punti da pura cineteca specie da parte della polacca per rimanere in partita, va infine ad incoronare, dopo 3 ore di battaglia, Barbora Krejcikova, che chiude con un ace una grande finale, cogliendo una vittoria meritata, contro un’avversaria come la n.1 al mondo, che ha dato tutto e anche di più, ma l’entusiasmo e la voglia della ceca hanno prevalso. Secondo titolo consecutivo per Krejcikova, che tra l’altro da domani tornerà tra le prime 15 al mondo (n.14) e sarà la n.1 di Repubblica Ceca.