Doppia grande delusione azzurra nei due match serali andati in scena all’Unicredit Firenze Open, che ha visto entrambi gli atleti di casa impegnati, Zeppieri e Cobolli, abbandonare subito il torneo. Poco da fare per Zeppieri, che perde un match combattuto, con il turco Celikbilek, forse anche più di quello che dica il risultato finale e probabilmente condizionato da un infortunio alla schiena occorsogli durante il secondo set. Un match che ha mostrato comunque una certa fragilità del giocatore italiano, soprattutto nel concretizzare quei punti e quei momenti che sono poi davvero decisivi nel corso della partita. Ancora più grande il rammarico per Flavio Cobolli che ha perso in tre set (6-4, 5-7, 4-6) dal francese Corentin Moutet. Una partita che ha visto il giocatore romano dominante per lunghi tratti del match senza mai riuscire a distanziare il francese che, seppur in difficoltà nel secondo set, e annullando due match point a Cobolli, è riuscito a restare attaccato al punteggio, per poi affondare la zampata vincente nel secondo set prima e nel terzo poi.
[Q] A. Celikbilek b. [WC] G. Zeppieri 6-3 6-2
Un match abbastanza equilibrato nel primo set che vive di fasi estemporanee. Con Zeppieri che vince i primi tre game al servizio a zero, non concedendo praticamente nulla al suo avversario. La partita sembra giocarsi quindi sui turni di battuta del turco, soprattutto nel terzo game, quando sono due le palle break non convertite dal giocatore italiano. Zeppieri sfrutta bene il proprio servizio, fino all’ottavo game quando è lui a dover difendere due palle break: entrambe annullate, con una volée la prima e grazie ad uno schiaffo al volo di dritto, la seconda. Ma come si dice in questi casi, non c’è due senza tre: a causa di un nuovo errore al dritto (molto falloso con questo colpo) dà all’avversario una nuova opportunità di break. Anche questa annullata grazie, stavolta, ad un servizio vincente. Ma è la quinta volta quella decisiva per il turco: errore, questa volta di rovescio, per Zeppieri la cui palla muore in rete. È il break decisivo del set che, grazie ad un turno di battuta perfetto vinto a zero, si aggiudica Celikbilek con il risultato di 6-3 in 32 minuti di gioco.
Il secondo set si apre nel peggior modo possibile per Zeppieri, evidentemente non in serata. Infatti dopo i primi due game che seguono il servizio è il terzo game a dare il break, forse decisivo, al giocatore turco, con Zeppieri bravo ad annullare una delle due palle break prima di arrendersi all’ineluttabilità del destino e del punteggio. Ma c’è evidentemente dell’altro: nel game successivo infatti uno Zeppieri quasi inerme lascia il passo al suo avversario salvo poi richiedere l’intervento del fisioterapista per un problema alla schiena. Problema forse troppo grande per trovare una soluzione nell’immediato. Il match potrebbe sembrare che sia finito qui, in realtà ha una fiammata forse inaspettata e per questo bella: il sesto game del secondo set è il game più bello dell’intera partita con Zeppieri, nonostante tutto, in grado di guadagnarsi due palle break, non convertite, ma comunque regalando spettacolo agli spettatori ormai quasi abbandonati all’idea di un match senza storia. È vero il game alla fine lo vince il turco dopo 13 punti ma a Zeppieri va l’onore delle armi. Onore che vuol anche dire game del 5-2 vinto nonostante tutto. Il game successivo è quello che mette il punto esclamativo all’incontro, anche se soltanto al terzo match point grazie ad un servizio vincente. Si chiude 6-3, 6-2 in favore di Celikbilek in un’ora e 12 minuti di gioco.
C. Moutet b. [Q] F. Cobolli 4-6 7-5 6-4
Che il match fosse complicato lo sapevamo tutti, Cobolli in primis. Non è una sorpresa quindi l’andamento dei primi game, che vedono subito Moutet strappare il servizio in apertura, portarsi abbastanza facilmente sul 2-0 ed avere una palla break per chiudere di fatto il primo set. Ma si sa che nelle difficoltà viene fuori la tempra del tennista: di Cobolli in questo caso che, nonostante tutto, resiste, lotta di dritto, fa muovere l’avversario, lo costringe all’errore e a cedere il game. Il 2-1 con un solo break per il francese è da considerarsi comunque un buon risultato, nonostante tutto. E la dimostrazione di tutto ciò si concretizza poi nel game successivo: sono le due palle break per il romano, guadagnate nel confronto di stili in campo, che trova la sua esaltazione nella seconda di queste palle break: manina delicata quella del francese, forse troppo per Cobolli che con i piedi in campo costringe a due recuperi quasi impossibili il suo avversario per chiudere poi con uno smash che vale il 2-2. Nel quinto gioco, pur salvando una palla break Cobolli mette la testa avanti, impensierendo Moutet a suon di fendenti da fondocampo e chiudendo il game con un dritto che non lascia scampo. Adesso è il francese ad essere in difficoltà e a non trovare il bandolo di una matassa ingarbugliata forse anche più del dovuto: questo significa tre palle break per l’azzurro la prima di queste tramutata nel 4-2 che segna il netto divario in questo momento del match. Troppo brutto per essere vero il giocatore francese che con un moto d’orgoglio e qualche infingardo lob restituisce a Cobolli, in primis le tre palle break, che si concretizzano riportando on serve il set. La rimonta è completata nel game successivo; un match finora che vive di momenti che non seguono un determinato filo logico. O almeno apparentemente. Il filo lo trova infatti, Flavio Cobolli, che in due game compie un piccolo capolavoro vincendo consecutivamente 8 punti che vogliono dire, game del 5-4, break ma soprattutto il primo set. Il 6-4 è il giusto risultato di un set che ha visto su 10 game ben 5 break, che ha vissuto di fiammate. Di Cobolli quella decisiva.
Il secondo set vive della stessa storia del primo. Com’è giusto che sia. Non passano due game on serve, che è subito break Francia e controbreak Italia, con Moutet fiero rappresentante di un tennis champagne e Cobolli di un tennis più corposo, come un buon Chianti, giusto per fare onore alla terra Toscana. Moutet però, giusto per dare contezza del suo repertorio, anche extratennistico, prende prima un warning per atteggiamento antisportivo, poi un penalty point per aver veicolato nella sua racchetta l’unica responsabile del momento poco felice in campo. Il risultato? 3-2 Italia e francese senza più ossigeno al cervello. Ne è chiaro esempio il sesto game che vede il parigino avanti nel punteggio 40-15, ma complice l’ormai residua lucidità di Moutet e il continuo cannoneggiare col dritto del romano, il break del 4-2 è cosa fatta. Ma in questa folle partita, senza un senso logico, come scrivevamo qual che riga più su, a farla da padrona è l’incertezza o perlomeno quella sensazione che le cose non vadano mai come dovrebbero o come consecutio vorrebbe; questo significa immediato controbreak Francia, 4-3 e poi 4-4. Il francese è tutt’altro che fuori dal match ed in questa fase della partita, tra smorzate, volee dorsali e smash si regala una chance, restando aggrappato al punteggio. Il nono game è una cavalcata romana verso quello che potrebbe sembrare la fine del match. Sul 5-4 Cobolli, Moutet è costretto a salvare due match point e lo fa con la classe di cui è dotato: due volee stupende, la prima di queste con effetto ad uscire da manuale del tennis. Il 5 pari fa iniziare forse un’altra partita, in cui è Moutet a prendere le redini dell’incontro ottenendo un break a zero, che significa 6-5 Francia ma soprattutto servire per portare la partita al terzo set. E così è: Moutet ormai padrone del campo, dopo due match point annullati opera prima il sorpasso e poi conquista il settimo game del set e riaprendo una partita che fino a qualche minuto prima sembrava chiusa. Il secondo set va in archivio quindi con il punteggio di 7-5.
Ovviamente il terzo set non poteva essere troppo diverso dagli altri due. Da cosa lo possiamo notare? Dai giocatori in campo, dai loro colpi caratteristici…e dai break. In una partita che finora ne ha contatti 10 su 22 game, la questione non è se ma quando. Al terzo game in favore di Moutet, al quarto in favore di Cobolli. Il risultato è di 2-2. La partita va avanti con l’impressione che soltanto uno scossone, un ulteriore scossone possa metterla una volta per tutte in discussione, in un verso o nell’altro. Arriva nel settimo game con il break , l’ennesimo, stavolta di un’importanza capitale. La partita è ormai nella mani e nella racchetta di Moutet che non sembra farsi scalfire dai continui colpi di Flavio Cobolli e anzi allunga vincendo il proprio game di servizio a zero. Sul 5-3 il francese ha due match point, come Cobolli nel set precedente; le similitudini continuano perché anche stavolta non trovano il proprio sbocco naturale nel fine match che anzi continua, una volta ancora. Il 5-4 con il francese al servizio è però l’ultimo game del match che si chiude con un ace da sinistra al centro e segna il 6-4 finale in 2 ore e 34 minuti di gioco.
Ad uscire dal campo tra gli applausi è il giocatore italiano, tra i fischi il francese che non ha saputo fare breccia nel cuore dei pochi tifosi sugli spalti, forse per gli atteggiamenti sul campo, forse per aver battuto un atleta di casa? Così è se vi pare.