L’UniCredit Firenze Open – nella prima di due settimane da ricordare per il tennis italiano assieme al torneo di Napoli – ha visto un altro traguardo sui propri campi, che sa tanto di roseo futuro: la prima vittoria in tour di Francesco Passaro, in due set, contro il cinese Zhinzhen Zhang. Che questa sia solo la prima di una lunga serie (e sicuramente i presupposti per cui sia così ci sono tutti) è l’augurio che viene da fare a Francesco, il quale dopo la partita si è concesso, con entusiasmo e cortesia, ai microfoni del nostro direttore Ubaldo Scanagatta.
D: “Poco dopo le 11 hai vinto la tua prima partita nel circuito maggiore ATP, contro il cinese Zhang, che ha un gran servizio. Non gli avevi conquistato nemmeno una palla break in tutto il primo set, nel secondo le hai avute, e poi hai vinto tutti e due i tie-break. Complimenti, perché hai giocato meglio i punti importanti. Ci vuoi descrivere le tue sensazioni dopo questa prima vittoria?“
Passaro: “Sicuramente non è stata una partita semplice, lo conosco molto bene, abbiamo giocato la finale a Trieste nel primo Challenger che ho vinto. Quindi comunque avevo le idee chiare e non è stato semplice perché lui ha servito molto bene, e non ho avuto molte occasioni sul suo servizio. Sono molto contento anch’io di non aver mai preso break; mi pare che lui abbia avuto tre occasioni sul mio servizio (due nel primo set, una nel secondo, ndr) e sono contento di come ho gestito i momenti un po’ più clou della partita. Poi vincere in Italia il mio primo match ATP è bellissimo“
D: “A Trieste giocavate però su una superficie diversa. Qui forse è più difficile visto il suo servizio“
Passaro: “Sì, sicuramente. A Trieste giocavamo all’aperto sulla terra, quindi abbastanza l’opposto, però qua le condizioni del campo sono abbastanza lente. Sono contento perché voglio cercare di migliorare anche su queste superfici più veloci, sul cemento, perché il tennis sta prendendo questa direzione“
D: “Come spieghi però il fatto che, pur essendo il campo più lento, però più veloce della terra rossa, al tempo stesso sul servizio non c’è stato un break?“
Passaro: “Diciamo che il campo è lento quando si gioca da fondo, perché col servizio comunque si riesce a fare male con la prima. Non ho risposto benissimo, lui ha messo tante prime, e batteva quasi sempre sopra i 200 km/h, quindi non è stato semplice per me rispondere, però sono molto contento della prestazione“
D: “All’inizio dell’anno eri 600 della classifica, adesso 123. Dopo questo risultato forse salirai ancora“
Passaro: “Sì, non lo so quanto andrò, però sicuramente un’annata pazzesca e spero di concluderla continuando così, cercando di godermi questi momenti, questa opportunità che mi ha dato la Federazione. Quindi la ringrazio e cerco di dare il massimo“
D: “Adesso devi giocare contro il vincente di un derby americano. Li conosci questi due avversari o li hai visti solo in televisione?“
Passaro: “Li ho visti solo in TV. Stasera cerco di riposarmi e domani, con calma, insieme al mio allenatore vedrò la mia strategia, magari vedremo anche il match“
D: “Dei due che cosa sai, che cosa ti aspetti, e quale dei due secondo te ha un tipo di gioco che si confà meglio con il tuo?“
Passaro: “Li ho visti poco, non mi ricordo bene. Sono solidi comunque, giocano bene sul cemento perché sono americani, ci giocano molto. Però McDonald viene dal Giappone, da Tokyo, perciò vediamo domani come sarà il match e vediamo di trovare una strategia per poterli battere“
D: “Nella tua città, a Perugia, saranno contentissimi. Ci sono dei tuoi concittadini forse anche qui, purtroppo data l’ora in cui è finito tutto non riusciranno a vedere sul giornale oggi, ma speriamo che vedano quello che farai la prossima volta. Quanta gente ti segue a Perugia, suoi tuoi social? Hai molti tifosi che tu sappia? So che il maestro Tarpani ha smesso di seguire come una volta il Tennis Perugia, lo junior, perché segue molto più te, che evidentemente gli dai speranze di andare avanti“
Passaro: “Sì, sicuramente. Roberto mi segue da quando ho sei o sette anni, per me è più di un allenatore, quindi sono molto contento di condividere questo percorso, ed è giusto che lo facciamo anche insieme. Ringrazio anche tutti gli altri maestri del circolo, che danno la possibilità a Roberto di staccarsene un po’ di più, pur essendo lui presidente tutt’ora. Comunque io ho un grandissimo rapporto con il circolo, tutte le persone del circolo quando possono vengono sempre a vedermi in giro per l’Italia. Sono molto contento per questo, e mi fa anche abbastanza onore“

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