D. Galfi b. [9] L. Bronzetti 4-6 6-2 6-4
Al Transylvania Open By Verdino, Lucia Bronzetti non riesce ad approfittare della posizione nel tabellone solitamente riservata alla prima testa di serie e al primo turno ssi arrende alla rimonta dell’ungherese Dalma Galfi, n. 89 WTA, dopo un’ora e tre quarti. In origine prima esclusa del seeding, Lucia aveva preso il posto della n. 1 Krejcikova, ma la nona tds non le ha portato fortuna. Si allunga così a sei la striscia di sconfitte consecutive della romagnola, arrivata in Romania con il bagaglio di quattro eliminazioni consecutive all’esordio dopo la finale persa al WTA 125 di Vancouver in agosto. L’ultimo incontro vinto nel Tour maggiore resta dunque la semifinale a Palermo. A parziale consolazione, a metà settembre era arrivato il best ranking di n. 57 della classifica WTA. Alla fine, 19 errori non forzati per entrambe, ma sono 31 i vincenti di Galfi, venti più di quelli azzurri.
IL MATCH – Galfi parte subito con un atteggiamento iper aggressivo, cercando di prendere la rete fin dal primo colpo, anche nei games di risposta. Dunque le intenzioni sono assolutamente da apprezzare, ma il risultato non rispecchia minimamente la sua ferrea volontà d’incidere da fondo. O meglio, le esecuzioni dell’ungherese indirizzano eccome la sfida, tuttavia nella direzione non desiderata da Dalma bensì prendendo l’autostrada per Rimini. Le accelerazioni della n. 89 WTA, difatti, vanno tutte completamente fuori giri: l’impatto è spesso scentrato, con la palla che vola via sovente sui teloni. Anche a rete mostra una certa rigidità, la 24enne di Veszprém, con errori marchiani in cui arriva in costante ritardo sulla sfera di feltro. Dall’altra parte, però, meriti non indifferenti di Bronzetti che mette in mostra estrema solidità. Questo fa sì che ad aprire le danze, sia un perentorio parziale di Lucia da ben 9 punti consecutivi: la striscia negativa per la tennista magiara s’interrompe sul 2-0, 15-0. A confermare il break a freddo, anche un beffardo nastro di matrice italica. Ma non c’è discorso sulla fortuna che tenga, quando si assiste ad una serie così irrefrenabile di gratuiti come quelli in successione commessi dalla 24enne ungherese. Eppure, Dalma avrebbe anche l’occasione per rientrare in scia, grazie ad un rovinoso schiaffo al volo bimane romagnolo scaraventato in corridoio a campo completamente sguarnito. L’italiana, però, è implacabile: rimonta dal 15-40 iniziando anche a dominare gli scambi, specialmente con il dritto, per muovere l’avversaria e non limitarsi solo ad una – nonostante ottima ed efficacie – fase difensiva. A proposito di dritto, questo fondamentale si sta rivelando il vero tallone d’Achille per Galfi: sembra proprio averlo lasciato negli spogliatoi, lo esegue continuamente strappando il movimento e non trovando mai le giuste misure. Dunque la doppia chance di contro-break sfuma, l’azzurra si salva e sale 3-0. Dopodiché finalmente l’ungherese riesce a muovere il punteggio, ma è ancora poco pericolosa nei turni di risposta soprattutto per merito di una grande Lucia in termini di rendimento al servizio. La n. 63 WTA a parte il game in cui ha concesso break point per propri demeriti è stata perfetta in battuta portandosi a casa i successivi due giochi di servizio a zero. Tutto però cambia, nel sempre delicato settimo gioco, quando sul 4-2 la tattica di Galfi inizia a dare i suoi frutti – con qualche minuto di ritardo – e semplicemente si assiste ad un classico epilogo trasportabile dal mondo del calcio: l’ungherese finora aveva fatto gioco, creando tante opportunità per arrivare al vincente ma le era mancata precisione e cinismo nello sfruttare tali chance e andare in “goal”; mentre ora la rete si “gonfia”. Adesso, difatti, le bordate da fondo della tennista dell’Est Europa lasciano eccome il segno: si accavallano soltanto vincenti, a cui abbina di tanto in tanto anche la variazione con il back di rovescio. La palla di Dalma è più pesante, per cui se le sue sbracciate trovano il campo con continuità, alla fine la tds n. 9 non può reggere nel “parare” un intero scambio ed è lei la prima sbagliare. Eccezionale comunque Lucia, nel rimanere aggrappata alla partita, in un momento della sfida nel quale il furore agonistico e tecnico di Dalma appare avere la forza di un uragano: l’italiana tiene infatti, seppur soffrendo a 30, il proprio servizio sul 4-4 tamponando l’emorragia ed evitando che l’altra potesse intascarsi il terzo gioco di fila. Un break ora, avrebbe permesso alla n. 89 di servire per il parziale. Invece accade l’esatto opposto, ovvero sia, si rivela cruciale il nono game dato che Bronzetti centra la zampata decisiva costruendosi lo strappo finale su una nuova sequela di unforced avversari. Anche se in realtà il vero turning point del set, è il terzo quindici che va in scena sul 5-4: Galfi ha un’indecisione calcolando male la traiettoria di un rovescio riminese pensando che sarebbe terminato fuori, ma che al contrario rimane in campo. A quel punto deve improvvisare la preparazione del colpo consegnandosi all’avversaria, 6-4 Italia dopo 39 minuti.
Il primo set ha portato in dote due chiari spunti d’interpretazione dell’incontro, o – se volete – chiavi di volta: l’ungherese quando sbaglia non si risparmia, ma se i colpi le stanno in campo ha talmente maggiore potenza da far la differenza rendendo quasi del tutto impotenti le difese riminesi. Perciò, la sintesi è: nel bene e nel game a decidere la partita sarà la donzella in completo bianco.
In apertura di seconda frazione, tuttavia, Bronzetti facilita il compito di risalita dell’avversaria mandando immediatamente avanti la giocatrice magiara. Passaggio a vuoto dell’allieva di Francesco Piccari, che sa di rilassamento dopo aver messo in cascina il parziale inaugurale. Dal canto suo Galfi si scioglie ancora di più, come aveva fatto per tre game nel primo set, giocando maggiormente tranquilla grazie al break di vantaggio. E questo non fa che portare ulteriori benefici al gioco della n. 3 d’Ungheria, le sue fiammate fanno di nuovo male: in particolare un magistrale bimane lungolinea che certifica l’allungo magiaro. Le proiezioni in avanti sono adesso mortifere e letali, con smash chirurgici a concretizzare la mole di gioco prodotta. Avrebbe l’opportunità per rientrare Lucia, ma sul 30-30 del quarto gioco il passante di rovescio lungo riga dell’azzurra finisce lungo di pochissimo. A quel punto, dopo due turni di servizio interlocutori – entrambi vinti a zero -, l’emiliana si stacca definitivamente nello score subendo il secondo break del set nonostante Lucia annulli la prima possibilità di doppio vantaggio con un ace. Al momento di chiudere i conti, trema leggermente Dalma mancando due set point – il secondo a causa di un doppio fallo -, ma al terzo tentativo rimanda ogni discorso al set finale: 6-2 in 32 minuti.
Nella partita finale, sul 2 pari, tre errori non forzati di Lucia spianano la strada del break a Dalma e non è una buona notizia perché l’ungherese, come peraltro già nel secondo set, mette in campo due prime su tre con l’88% di conversione. Ed è proprio mediante la serafica performance del suo fondamentale d’inizio gioco che, nonostante Bronzetti rimanga in scia, Galfi lasci due punti alla risposta in tre turni di servizio volando indisturbata a prendersi il secondo turno contro Parrizas Diaz.
(ha collaborato Michelangelo Sottili)