Dal nostro inviato a Napoli
[3] L. Musetti b. D. E. Galan 6-3 6-0
Napoli in festa, la Rotonda Diaz sul lungomare Caracciolo elettrizzata. Stati d’animo di gioia e felicità, con il cuore palpitante degli appassionati partenopei. Tutte queste emozioni, prodotte nel venerdì della Tennis Napoli Cup by Banca di Credito Popolare, sono state sciorinate dal braccio di Lorenzo Musetti. La tds n. 4 del torneo campano ha dominato il colombiano Daniel Elahi Galan per 6-3 6-0, quando mancava appena un minuto allo scoccare delle due ore di gioco, abbinando solidità (85 % di punti vinti con la prima di servizio, 28/33) e classe (25 vincenti a fronte di soli 8 non forzati, al cospetto del 13/15 avversario) regalandosi così la terza semifinale consecutiva nel circuito – dopo Sofia e Firenze -. Un vero e proprio cambio di rotta, dopo che invece il toscano aveva perso i primi tre quarti stagionali a livello ATP. Inoltre per il giovane azzurro si tratta della 38esima affermazione dell’anno, già grazie al successo in ottavi contro Djere aveva fatto registrare il suo miglior bottino in carriera – che al massimo lo aveva visto vincere 36 partite, nel 2019 e nel 2021 -. Adesso potrà gustarsi l’ultimo incontro di giornata, che designerà il suo avversario: il primo favorito dell’evento napoletano Pablo Carreno Busta se la vedrà con la tds n. 5 Miomir Kecmanovic.
SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Lorenzo Musetti al microscopio
IL MATCH – La partenza di Musetti è la migliore possibile, il carrarese è centratissimo: il primo game è il manifesto completo dei grandi miglioramenti compiuti da Lorenzo sul servizio. La tds n. 4, infatti, mette – nel suo primo turno alla battuta – in campo quattro prime su altrettante giocate, ottenendo il punto diretto o la facile chiusura con il dritto in avanzamento. L’azzurro è dominante nello scambio, non permette mai a Galan di poter prendere l’iniziativa costringendolo ad una sistematica fase difensiva – certamente non il punto di forza per eccellenza del tennista colombiano -. È così il Muso “nazionale” variando opportunamente con il back, non dà in nessuna circostanza la possibilità al giocatore sudamericano di appoggiarsi sulla velocità della palla italica. Questo porta il classe 2002 toscano, subito avanti di un break. Nel terzo gioco Daniel Elahi, però, grazie ad un rallentamento del ritmo nella manovra da parte del n. 3 d’Italia, entra a piene mani nella partita potendo lasciare andare le sue violenti fiondate di diritto: difatti, è tutta un’altra storia quando il 26enne Bucaramanga può colpire da fermo. Al contrario, invece, se costretto a subire il gioco avversario vendendo sballottato da un lato all’altro del campo; le sue armi si depotenziano notevolmente. Il n. 73, perciò avendo più spazio e tempo per spingere, sale velocemente sullo 0-40, ma un grandioso Musetti rimonta meravigliosamente affidandosi sempre con eccezionale mestiere alla battuta, foriera di quindici gratis. Il giovane toscano oltre all’ottima solidità, decide che è arrivato il momento per deliziare il pubblico tra pallonetti, straordinari recuperi e opere d’arte moderna in movimento da esporre al Moma – il suo fantasmagorico rovescio ad una mano -. Lollo si procura due set point già in risposta nell’ottavo game contro un colombiano che oramai spaesato, prova a gettarsi in avanti nella speranza di qualche regalo dal cielo. Galan riesce a salvarsi, ma la fine del parziale è pressoché scritta: il campione junior dell’ Australian Open 2019 scherzando l’avversario a suon di palle corte seguite da chirurgici lob, o all’occorrenza da slice dolcissimi mette in cascina il primo set per 6-3 in 40 minuti.
La seconda frazione non cenna a voler cambiare il proprio spartito, anzi Musetti continua imperterrito ad “eccitare” gli spalti della Rotonda Diaz, attraverso una compilation di prodezze immaginifiche che solo lui e pochi altri eletti nella storia di questo sport possono eseguire. Rovesci in contro balzo inside-out, dritto ficcante e risolutivo. Ma soprattutto il povero Galan è costretto a fare il tergicristallo, non però come comunemente avviene in orizzontale bensì in verticale. Inoltre il sudamericano è in totale balia della capacità toscana di alternare sapientemente angoli, profondità ed intensità dei suoi colpi: alla quinta palla break, passante vincente di dritto a suggellare il doppio vantaggio italico (3-0 pesante). Qualche prima in meno, contestualmente ad un Galan che prova il tutto per tutto; Lorenzo deve fronteggiare tre opportunità di contro-break – essendo andato sotto 15-40 -. Tuttavia il servizio ritorna prepotentemente impattante, e abbinato ad un dritto sempre più chirurgico regala il 4-0 all’italiano. L’incontro è sostanzialmente terminato, un altro paio di magie del Muso e il bagel è servito.