[3] L. Musetti b. [5] M. Kecmanovic 6-3 6-4
Era il 22 maggio 1988, a Firenze, quando Massimiliano Narducci batté il meno famoso dei Panatta, Claudio, l’ultima volta in cui due giocatori italiani calcarono sul suolo di casa il palcoscenico di una finale ATP. Domani, più di 34 anni dopo, a Napoli, nell’atto conclusivo della Tennis Napoli Cup, di nuovo due azzurri, due giovani che incarnano il futuro del nostro tennis e i sogni degli appassionati, si contenderanno un trofeo. Infatti Lorenzo Musetti, dopo una prestazione da punto esclamativo su Miomir Kecmanovic, ha raggiunto Matteo Berrettini in quella che sarà una domenica da ricordare per il tennis italiano, e per il torneo di Napoli, che farà dimenticare le sfortune organizzative in luogo di una finale che tutti sognavano, ma nessuno avrebbe osato realmente aspettarsi. Sarà l’ottava finale tutta italiana nella storia ATP, la quarta che si terrà nel Bel Paese, e la seconda lontana dalla terra dopo Sinner-Travaglia nel 2021.
Il match – l’inizio è ricco di palle break, addirittura 3 per Musetti nel secondo game, che però non riesce subito a trovare la sua identità di gioco, e forza più del dovuto. Così spreca le chance, anche grazie a Kecmanovic che inizia solidamente, anche quando batte; così il serbo arriva a due palle break nel terzo gioco, che va a chiudere con un dritto vincente dal centro, arma che se ha i piedi ben piantati a terra può far molto male. É bravo però Lorenzo a non disunirsi e applicare il suo piano di gioco, con fitte variazioni e il richiamo alla palla corta, che gli permettono di stanare il rovescio del serbo e recuperare il break. Sta mostrando anche una grande solidità con il dritto finora, un’ulteriore freccia al suo arco, decisiva per trovare qualche crepa sul servizio della tds n.5, andando a prendersi anche il break di vantaggio tirando una carrellata di dritto da fondo. Lo conferma puntualmente grazie a un servizio finora impeccabile, arrecante tanti punti diretti. In piena fiducia, deliziando con il tocco e picchiando con il martello quando serve, tenendo botta all’iniziativa di Kecmanovic, chiude il primo 6-3 Musetti, con un altro dritto vincente.
Nel secondo parziale ancora parte bene l’azzurro, osando e trovando belle giocate, ma il serbo mantiene bene, optando anche per qualche giusta palla corta, data la lontananza di Lorenzo. Eppure la vera chiave è la capacità del n.24 al mondo di giocare alla grande anche in ritmo, sullo scambio prolungato di solito territorio di Kecmanovic, minandogli la fiducia dunque puntando sul suo punto forte, e mostrando che sa smontarlo come vuole e renderlo una sua arma. E questo gli permette di portare a casa il break anche nel secondo set, vincendo a 0 il quinto game. Il ragazzo di Carrara ha anche due chance di doppio break poco dopo Lorenzo, ma il serbo dimostra di esserci ancora e di forza, con grande mano del servizio le annulla. Musetti chiude il match con un altro game perfetto al servizio, senza tremare, cavalcando l’entusiasmo di un pubblico sempre meraviglioso, alternando colpi memorabili a una grande, invalicabile solidità (chiude infatti con 29 vincenti a fronte di soli 6 gratuiti). Domani giocherà la prima finale in carriera sul cemento, forte del suo best ranking al di là del risultato (n.23 in caso di vittoria, 24 in caso di sconfitta, sempre che Rune non vinca la finale di Stoccolma facendolo scivolare al 25) dando anche una bella gatta da pelare ai fan napoletani per scegliere tra lui e Berrettini (n.13 se campione, in caso contrario 14), con l’unica certezza che tutti avranno di che sorridere in questa domenica partenopea di fine ottobre.