[1/WC] S. Tsitsipas b. E. Ruusuvuori 6-2 6-2
Quarto della Race e già qualificato per le ATP Finals, Stefanos Tsitsipas raggiunge la sua settima finale della stagione battendo in due set un Emil Ruusuvuori troppo falloso nel tentativo di reggere il passo del più quotato avversario. Il n. 52 ATP non è stato aiutato nemmeno dalla prima di servizio, con la quale ha raccolto appena un punto su due, merito anche di uno Tsitsipas centrato con la risposta di rovescio.
Rimandato per Emil l’appuntamento con la seconda finale della carriera dopo quella di Pune a inizio febbraio persa da Joao Sousa, domenica Stefanos tenterà il terzo centro stagionale dopo Monte Carlo e Maiorca. Ad attenderlo al varco un altro scandinavo (sempre estendendo il termine, l’importante è l’accento sulla seconda A), il danese Holger Rune che nel pomeriggio svedese ha superato dopo quasi tre ore Alex De Minaur. Quel Rune che lo ha battuto nell’unico ma pesante precedente, l’ottavo di finale al Roland Garros.
IL MATCH – La questione sembra mettersi subito in discesa per Tsitsipas, con Ruusuvuori che al terzo gioco sbaglia a ripetizione, scomponendosi pure nel tentativo di forzare. Però, anche se non soprattutto la discesa richiede attenzione, invece Stefanos incappa in due doppi falli e in un altro gratuito, mentre Emil gioca un paio di bei punti. L’illusione è che ci possa essere partita, ma è appunto un’illusione perché il ventitreenne di Helsinki riprende a sbagliare, forse perché infastidito dalla nostra tautologia, forse perché cerca di tenere un ritmo troppo alto contro un avversario dotato di una palla più pesante. Tsitsipas non cade due volte nello stesso errore e vola spedito a incassare il primo parziale.
Un lungo applauso saluta il game di apertura del secondo set tenuto da quello che è evidentemente il beniamino del pubblico, passando la gomma per cancellare sulle velleità greche di disegnare tennis accademico con la matita. Ecco allora che il numero 5 del mondo si ricompone in un attimo e tanto basta ad allungare in un terzo game in realtà giocato tatticamente in modo corretto da Ruusuvuori, spingendo sulla diagonale sinistra per aprirsi il campo sulla destra greca e affondare infine con il dritto lungolinea. Affondare sé stesso, dal momento che quest’ultima parte si risolve con un errore finnico. Stef consolida il break e l’altro riesce almeno a non perdere subito contatto, ma il dritto con la eastern [fonte: papà Apostolos] è spesso ingestibile per lo Jannik Sinner minore. Ci mette anche del suo e di nuovo in negativo, Ruusuvuori, che non chiude punti ormai fatti lasciando definitivamente via libera a Tsitsipas.