Dal nostro inviato a Vienna,
D. Thiem – T. Paul 2-6 7-6 (2) 7-6 (6)
Una partita folle, con tutti gli ingredienti della favola sportiva: l’eroe decaduto, la miseria iniziale, la battaglia senza quartiere e l’ambiente da corrida per la redenzione finale. Era solo un primo turno ma chi ama lo sport ama anche questi momenti. Magari da un punto di vista giornalistico un po’ faticoso, visto che stavamo già ipotizzando un apertura del tipo: “Rientro amaro a Vienna per Thiem; Paul recita fino in fondo la parte del cattivo e nega l’happy end alla folla, niente happy end Disneyano oggi a Vienna”.
Ma veniamo al racconto del match per chi non l’ha visto
Dopo un anno di assenza il beniamino del pubblico di casa, Dominic Thiem, torna a rendere visita nel torneo della sua città natale, Vienna. L’austriaco, seppure molto lontano dalla condizione fisica e mentale mostrata fino al 2020, sta dando ultimamente segnali di ripresa: il tunnel imboccato con l’ìnfortunio e la striscia di 10 sconfitte consecutive al primo turno sembra ormai alle spalle; come ha raccontato l’austriaco nell’incontro di ieri con la stampa adesso la priorità è cercare di ritrovare la continuità per rientrare nei top 100 e accedere dalla porta d’ingresso principale al tabellone degli Slam. Fondamentale quindi vedere quale sarà la sua prestazione a Vienna e se a Parigi Bercy gli organizzatori gli garantiranno una wild card; qualora le cose dovessero mettersi male Dominic ha comunque chiarito che alle brutte cercherà di recuperare punti e sensazioni passando per i challenger di fine anno.
C’è grande attesa anche da parte degli organizzatori che ribattezzano la giornata odierna come il Thiem Day e il pubblico risponde presente, con quasi 8000 spettatori sugli spalti, per un match iniziato verso le 17.30
Forse proprio in virtù delle aspettative e del fatto che questo non è un torneo come un altro, l’austriaco non inizia il match nel migliore dei modi. Pronti, via e l’americano breakka a zero l’asutriaco, con una bella doccia gelata per i tanti presenti. e l’incubo continua anche nel successivo turno di servizio di Thiem: altro giro e altro turno perso a zero; facciamo fatica a ricordare un Thiem che fino al 2020 perde due turni di servizio consecutivi a zero, specie dopo la “cura Massu”. Il primo set quindi dopo un perentorio avvio da 4-0 per l’americano ha poco da dire, con l’austriaco che quanto meno cerca di entrare in partita, “limitando” l’emoraggia a 26 punti a 11, comunque un’enormità.
Secondo set nel quale Thiem sembra aver preso confidenza con il livello di gioco di un top 30 come Paul e quanto meno si mantiene a galla. Poco a poco la tensione comincia a sciogliersi e il braccio comincia a girare più fluido, con alcuni lampi vintage del trademark di Dominic, il rovescio lungolinea. Si arriva così al terzo game nel quale Thiem si scioglie definitivamente e salvando due palle break porta a casa il game più lungo del match, da 15 punti.
L’austriaco chiaramente non è quello dei giorni migliori, specie nei recuperi, che tradizionalmente erano una delle specialità della casa; ma si arrangia come può un po’ facendo ricorso al servizio, sia come punti diretti, sia come apriscatole tattico, specie con il suo servizio da sinistra in kick. Un altro dato che aiuta a capire come Thiem non sia più l’androide di un tempo è quello degli scambi prolungati; a metà del secondo set, (tralasciando per carità cristiana e perchè poco significativo il primo) il dato è il seguente:
Difficilmente anche in questo caso ai tempi belli un avversario si sarebbe permesso di dominare bellamente gli scambi prolungati contro l’austriaco.
Tuttavia più il match procede, più Dominic trova qualche sprazzo del vecchio Dominator e il match vale il prezzo del biglietto. Nel sesto game Thiem avrebbe anche le prime palle break ma non riesce a sfruttarle. Allora Paul con grande generosità nell’ottavo game prova a dare una bella mano con 3 errori non forzati, ma non basta neanche stavolta. L’inversione di tendenza comunque è netta e si arriva così al tie break in perfetta parità con 42 punti vinti per parte nel parziale.
Il primo punto esclamativo del tie break lo piazza Thiem con un missile lungo linea di rovescio e poi riesce a tenere botta soffrendo l’indicibile, ma invitando infine Paul all’errore dopo una maratona da 19 colpi. L’americano soffre il colpo e si gira sul 5-1 Thiem. Secondo set che quindi prende la via di Vienna e match che dopo un secondo set maratona da 1 ora e 15 minuti (che per essere un match indoor sono proprio tanti) torna in parità, con l’inerzia che a questo punto dovrebbe essere tutta per Thiem, anche in virtù del poderoso supporto del pubblico amico.
Alla fine un parziale un po’ folle, nel quale Thiem ha fatto il suo al servizio, mentre Paul nonostante poche prime palle in campo, è riuscito quasi a compensare con un irreale 70% di resa sulla seconda, percentuale che nel 99% dei casi è sinonimo di vittoria.
Terzo set nel quale lo stato confusionale di Paul sembra continuare, subito due palle break per l’austriaco nel game di apertura, con Thiem che da tutto, in uno scambio da 19 colpi nel quale fa il tergicristallo dall’inizio alla fine. Ma la finestra di opportunità si chiude e l’americano non senza problemi tiene il servizio. Un passaggio che sembra rivelarsi fondamentale: Thiem per lo sforzo profuso cede di schianto nel game successivo e con un game pieno di errori consegna la battuta a zero al suo avversario, per la terza volta nel match. Thiem fino a questo punto del match ha avuto 5 palle break ma si è sempre fermato sul più bello; sembra proprio che nonostante gli sforzi manchi ancora un quid e così si arriva al nono game con Paul che serve per il match; Thiem però ha ben chiaro che non è disposto a lasciare nulla di intentato e si regala altre due palle break, un po’ con l’aiuto con l’americano e un po’ mettendoci del suo. ma al sesto tentativo Dominic passa e il pubblico esplode, lasciandosi anche andare ad una ola al cambio campo. Adesso l’ambiente ribolle letteralmente in un clima infuocato da Davis; Paul è davvero da solo contro 8000 indemoniati! Thiem impatta e al cambio di campo già che ci siamo parte una marcia di Radetzky col pubblico a battere le mani come da migliori tradizioni viennesi. Giusto un brivido prima del tiebreak con Paul che si porta sullo 0-30, ma Thiem non trema e si va per la seconda volta al tie break.
Nel gioco decisivo Thiem parte bene, ma si fa raggiungere e superare da Paul che dopo uno scambio infinito e un po’ fortunoso riesce a guadagnarsi due match point per chiudere la partita. Ma stasera non era destino, l’americano non approfitta dell’occasione e con un dirtto affondato a mezza rete consegna a sua volta il match point all’austriaco che non sbaglia e chiude alla prima occasione grazie ad un’ottima prima di servizio.
Il programma del Day 3 – Sinner in campo alle 14:00