D. Shapovalov b. [4] T. Fritz 6-1 4-6 6-3
Chiusura intrigante questa sera a Vienna con un match fra nordamericani che promette scintille. Da una parte un Taylor Fritz motivato dalla ricerca del pass diretto alle Finals di Torino. Dopo l’annuncio della conferma di Rafa che sarà della partita a Torino, l’ultimo posto è al momento occupato da un Auger-Aliassime on fire, reduce dal pieno di punti a Firenze e Anversa; un bottino che potrebbe rivelarsi decisivo alla fine dei conti. Dall’altra parte della rete un Denis Shapovalov che nei confronti diretti con lo statunitense è avanti 4-2, anche se Fritz si aggiudicato l’ultimo confronto, poche settimane fa a Tokyo. in quell’occasione il match era una semifinale, oggi solo un secondo turno.
Quando c’è di mezzo un talento come Shapovalov è sempre difficile fare previsioni, sarà interessante soprattutto vedere la diligenza tattica del canadese e la capacità dell’americano di incidere al servizio.
Partita che inizia con Denis subito centrato sia al servizio che in risposta, con l’idea di condurre le danze soprattutto dal lato del dritto, inchiodando Fritz sulla diagonale del rovescio dell’americano, e dando al momento buono la frustata lungolinea o inside out.
Il risultato è notevole: una partita che sulla carta doveva risultare equilibrata vede dopo 15 minuti Shapovalov condurre le danze per 4-1 e doppio break, suggellato da un bella sbracciata di rovescio lungolinea, che è sempre un gran bel vedere. Set che finisce poi nel tempo record di 20 minuti, un vero e proprio Shapo express.
Dopo la sveglia del primo parziale Fritz aggiusta un po’ il tiro, soprattutto sul rovescio; se nel primo set quel colpo era una liability (una posta negativa), nel secondo si trasforma in un asset (una posta positiva). se aggiungiamo che al servizio Fritz riesce ad essere finalmente incisivo con la prima di servizio allora si spiega il bilanciamento di forze. La partita diventa così non solo una questione tecnica ma anche mentale e diventa fondamentale la capacità di mantenere una costanza di rendimento, un aspetto su cui lo statunitense obiettivamente è migliorato parecchio, a differenza del canadese. Si arriva così al quinto gioco con Fritz che porta a casa il break decisivo ringraziando anche qualche errore di troppo di Shapo, che con un errore sanguinoso su una volée abbastanza facile regala il servizio al suo avversario.
Partita che va quindi al terzo con l’inerzia che adesso si è spostata a favore del tennista a stelle e strisce. Adesso la performance al servizio di Fritz è notevole, nei primi 3 turni di battuta serve l’85% di prime in campo; Shapo dal canto suo sembra ritrovare alcuni lampi del primo set, anche se non più con la stessa continuità. Per dirla in inglese dovrebbe trovare di nuovo un purple patch di trance agonistica per sfondare il fortino di Fritz. E infatti nel sesto gioco arriva il punto di svolta del match. Shapovalov risale da 40-0 a palla break con quattro punti consecutivi. Il canadese però rovina tutto sul più bello con un errore banale sulla palla break, con Fritz che aveva tremato in maniera evidente offrendo solo una seconda. L’americano però continua a giocare un game senza prime e stavolta la difesa di Shapovalov è efficace. Nuova palla break questa volta trasformata, con Fritz che affosa un rovescio a rete banalmente. Un sesto game in cui l’americano mette due prime su nove, troppo poco per sfangarla oggi.
Si arriva così in dirittura d’arrivo con Shapovalov che va a servire per il match sul 5-3. Un po’ di tensione probabilmente c’è visto che la prima stecca di rovescio della partita arriva proprio ora. ma il canadese decide di non stare troppo a pensarci e con 3 servizi vincenti e un errore di Fritz porta a casa il match in poco più di 100 minuti.
Queste le parole del canadese nell’intervista a caldo:
“Mi ci è voluto un po’ di tempo per prendere le misure a Vienna, ma sono contento di essere qua e di essere andato avanti (nel 2020 il canadese era uscito al primo turno, mentre l’anno scorso aveva preferito andare al 250 di San Pietroburgo che occupava lo stesso slot di calendario, ma che adesso per ovvi motivi non si è disputato, ndr). Contro Taylor sapevo che sarebbe stata dura, abbiamo avuto altri precedenti combattuti e sono contento di aver passato il turno questa volta. Nel prossimo turno contro Evans (che l’anno scorso aveva perso al primo turno da un Alcaraz ancora in rampa di lancio) mi aspetto un match complicato (tricky match, nelle sue parole); è un giocatore che serve bene, è talentuoso e accorciare e scendere a rete e sa servire molto bene.”