Troppe persone con voce in capitolo nel team di Emma Raducanu: per questa ragione il coach Dmitry Tursunov ha salutato un paio di settimane fa la campionessa US Open 2021. Decisione sofferta, ma inevitabile a dire del coach russo, passato rapidamente ad allenare la svizzera Belinda Bencic.
Il russo non ha gradito il fatto che ci fossero troppe “guide” all’interno dello staff, un’unica voce sarebbe la soluzione giusta per far esprimere al massimo il talento della diciannovenne britannica.
Tursunov è stato il quarto allenatore di Raducanu in quindici mesi e insieme hanno vinto otto delle quindici partite disputate: “Il progetto della britannica ha bisogno almeno di due anni e mezzo per mostrare risultati in quanto il suo gioco è ancora molto acerbo e servono tanti allenamenti per migliorare”, ha detto l’ex tennista alla BBC. “Per questo le ho detto: dovresti individuare una sola persona per guidarti e darle retta per un po’ di tempo”.
Raducanu strabiliò il mondo del tennis con la sua vittoria agli Us Open partendo dalle qualificazioni, la prima britannica a vincere un Grande Slam in 44 anni. Ma da allora ha vissuto momenti complicati in quanto ha dovuto fare i conti con i cambi di allenatore e con gli infortuni. Raducanu ha lavorato con i britannici Nigel Sears e Andrew Richardson, ma è rimasta senza un allenatore a tempo pieno da quando si è separata dal tedesco Torben Beltz ad aprile.
Ha iniziato a lavorare con Tursunov, con accordo part-time, dopo aver perso al secondo turno a Wimbledon a giugno e il russo è stato suo coach un mese oltre gli accordi, malgrado l’eliminazione al primo turno degli UsOpen. Insieme hanno raggiunto le semifinali del Seoul Open, la prima nel WTA Tour dalla sua vittoria agli US Open. Dei bagliori positivi si sono insomma visti, sotto la guida del tecnico russo, ma la partnership è finita poco dopo.
“Avrei potuto trovare un accordo con lei e accettare quello che la sua squadra proponeva, ma non sarebbe stata la scelta giusta”, ha dichiarato Tursunov rimasto comunque colpito favorevolmente dalla passione e dalla fame mostrata da Raducanu.
“Mi è piaciuto molto – ha proseguito il russo – lavorare con lei ed è stata una decisione molto difficile per me separarmi da una giocatrice che mi piace e rispetto. Il progetto era interessante e speravo davvero di trovare una soluzione per continuare la mia collaborazione con lei, ma non siamo riusciti a fare sintesi e ho proferito mollare”.