dal nostro inviato a Parigi
[6] N. Djokovic b. M. Cressy 7-6(1) 6-4
Il sei volte campione del Rolex Paris Masters festeggia con una bella vittoria il suo esordio nell’edizione 2022 del torneo. Il 35enne Novak Djokovic supera Maxime Cressy 7-6(1) 6-4 in un’ora e 43 minuti, al loro primo faccia a faccia. Il serbo non concede palle break e oggi si è davvero dovuto superare il risposta, contro uno dei giocatori più offensivi del circuito, capace di andare a rete letteralmente su ogni punto quando è alla battuta.
Nell’intervista in campo al termine del match, rigorosamente in francese visto il suo poliglottismo, Nole ha detto: “È la prima volta nella mia carriera che affronto un tennista che serve la seconda più forte della prima ed è stato per me più difficile rispondere sulle seconde che sulle prime”.
“Una stagione particolare ma negli ultimi 3/4 mesi ho ritrovato l’equilibrio e le emozioni positive. Ora sono pieno di motivazioni e sono ancora molto giovane quindi posso giocare ancora molti anni” ha poi concluso con ironia.
IL MATCH – Come si evince dal nome, il ‘serve-and-volley’ è fatto per il 50% dal servizio, e per gran parte del primo set Cressy, uno degli ultimi esponenti di questa specialità, è stato formidabile con questo colpo. Con la battuta ha messo seriamente in difficoltà uno dei migliori ribattitori della storia del tennis, Djokovic, servendo ottime prime e altrettanto ottime seconde che viaggiavano a velocità pressoché uguali. Quella di tirare la seconda palla come la prima è stato recentemente riportato in auge sia da Kyrgios che da Medvedev, ma se per loro è una soluzione estemporanea, oggi per Cressy è stata una vera e propria tattica di gioco con la quale ha messo seriamente in difficoltà il n.7 del mondo. Proprio con il servizio Cressy ha annullato tre palle break nell’ottavo game, e senza ulteriori sussulti si è giunti ad un meritato tiebreak.
Il servizio che fino a quel momento aveva regalato solo gioie al n.34 del mondo, si inceppa all’inizio del tiebreak e un doppio fallo costa un mini-break allo statunitense. Il serbo lo difende con cura prendendosi i dovuti rischi al servizio e gestendo gli scambi da fondo, conquistandosene subito un altro con un bel passante in corsa di dritto. Al cambio campo siamo 5-1 per Nole, che chiuderà senza perdere più punti (complice anche un altro doppio fallo di Cressy) allo scoccare della prima ora di gioco.
Il secondo set inizia sulla falsa riga del primo, con la differenza che al tiebreak non ci si arriva. I migliori punti del match si condensano sul 4-4, quando Djokovic piazza il break decisivo vincendo un paio di faccia a faccia a rete davvero notevoli. Uno su tutti, terminato con un rovescio strettissimo vincente che la maggior parte dei tennisti avrebbero giocato a una mano, è seguito da una vigorosa esultanza di Nole che incita il pubblico a sostenerlo. La frustrazione accumulata durante una partita, tutto sommato ostica, si fa evidente e nel game successivo, quello conclusivo, si lascia andare alla sua classica esultanza dopo una volée vincente di rovescio al primo match point che gli vale il 6-4.