La seconda giornata del Rolex Paris Master ha visto l’esordio vincente di Novak Djokovic e anche quello di Fabio Fognini, vittorioso sul giovane francese Arthur Fils che appena due giorni fa lo aveva battuto al turno decisivo delle qualificazioni. Il ligure troverà domani Grigor Dimitrov, che si è sbarazzato di Van De Zandschulp con due tie-break. Chiudono una gran giornata di tennis la rimonta di Denis Shapovalov su Francisco Cerundolo e la grande vittoria di Holger Rune, che salva due match point nel secondo set e uno nel terzo a Stan Wawrinka, battendolo al tie-break del parziale decisivo. Ecco cosa è successo negli ultimi match del martedì sera.
G. Dimitrov b. B. Van De Zandschulp 7-6 (5) 7-6 (5)
Nel pomeriggio è stato definito anche l’avversario di Fabio Fognini, che è riuscito a prendersi la rivincita sul 18enne francese Arthur Fils. A sfidare il ligure sarà Grigor Dimitrov, impostosi in due tie-break su Botic Van De Zandschulp. Nel primo parziale è il bulgaro ad andare per primo in difficoltà, cedendo la battuta nel quinto gioco. L’olandese mantiene il vantaggio fino al 5-4 quando, al servizio per conquistare il primo set, manca un set point e rimette tutto in parita, perdendo il servizio alla prima palla break offerta. Dimitrov sale sul 5-5, ne salva un’altra nell’undicesimo gioco e, arrivati al tie-break, mette la freccia nel momento decisivo, vincendo quattro degli ultimi cinque punti e chiudendo 7-6 (5).
Anche nel secondo set il copione è lo stesso, con l’ex numero 3 del mondo che è il primo a subire il break, ripreso però immediatamente. Si giunge nuovamente al tie-break, dove il numero 28 del ranking si procura due match point e converte il secondo al termine di un punto rocambolesco, in cui è decisiva la deviazione del nastro finale. Dimitrov vince 7-6 (5) 7-6 (5) e, come detto, affronterà mercoledì Fabio Fognini.
D. Shapovalov b. F. Cerundolo 6-7 (2) 6-3 6-4
Fin dai primi scambi la partita promette spettacolo, con diversi scambi lunghi e un primo game da sei minuti. Dopo uno scambio di break e contro-break, Cerundolo è il primo a tenere la battuta. Shapovalov lo imita poco dopo, instaurando un grande equilibrio. Entrambi provano a sorprendere l’avversario con frequenti cambi di ritmo, ma il giocatore al servizio riesce sempre a tenere la battuta piuttosto facilmente (a parte quando il canadese recupera dallo 0-30 nell’ottavo gioco grazie a quattro ottime prime). Si arriva così al tie-break, dove il numero 16 del mondo è piuttosto falloso, consegnando 7-6 (2) la prima frazione all’argentino.
Nonostante il set da poco conquistato, il primo a rischiare nel secondo è proprio Cerundolo, costretto a salvare un break point nel secondo gioco. Il numero 30 ATP ne cancellerà un altro nel settimo, ma a forza di insistere gli sforzi di Shapovalov verranno premiati. Avanti 4-3, il canadese sfrutta tre brutti gratuiti del suo rivale e va a servire per il secondo set, chiuso 6-3 senza intoppi. Il match si protrae al parziale decisivo, dove c’è ancora grande equilibrio da fondo. Il livello di spettacolo va in calando rispetto al primo set, ma pronosticare un vincitore rimane un compito estremamente arduo. Il primo a costruirsi chance di break è il 23enne nativo di Tel Aviv, che ne manca due nel quinto gioco e rischia nell’ottavo, dovendo recuperare da 0-30 per impattare sul 4-4. Lì Shapovalov piazza la zampata decisiva, operando il break nel nono game e trionfando 6-7 (2) 6-3 6-4. Decisamente troppi i 45 non forzati di Cerundolo, che è rimasto a lungo in partita anche per via di un canadese spesso a corrente alternata, bravo comunque a raggiungere Carreno Busta al secondo turno (con vista su un possibile ottavo contro Nadal).
H. Rune b. [PR] S. Wawrinka 4-6 7-5 7-6 (3)
L’ultimo incontro di primo turno in programma inizialmente sembra scivolare via abbastanza rapidamente. Tanto Rune quanto Wawrinka sono perentori nei primi rispettivi tre turni di battuta (lo svizzero chiuderà il primo set con un impressionante 13/13 con la prima). Si giunge al 3-3 con pochi scambi prolungati e senza un evidente padrone in quelli più brevi. Il primo a concedere un break point è l’ex numero 3 del mondo, in un settimo game caratterizzato da molte seconde di servizio. Proprio con una gran seconda, tuttavia, il tre volte campione Slam si salva e rimane avanti, portandosi sul 4-3 e poi sul 5-4. Qui il giovane danese si incarta, concentra tutti insieme quattro errori gratuiti e consegna 6-4 la prima frazione al suo avversario.
A proposito di passaggi a vuoto, è inaspettatamente lo stesso Wawrinka ad averne uno all’alba del secondo parziale, cedendo subito il servizio con un brutto errore di dritto. Poco dopo, nel quarto game, è Rune a dover fronteggiare nuovamente due opportunità di break per il suo avversario, cancellate con il servizio. Il 19enne di Copenaghen sale sul 3-1 e ora è lui a fare maggiormente la partita, ma la sensazione è che lo svizzero possa rientrare in partita da un momento all’altro. E, infatti, così accade: sopra 4-3 il danese è vittima di un nuovo turno di servizio horror, in cui come nell’ultimo gioco del primo set infila altri quattro errori non forzati (tra cui due doppi falli).
Wawrinka ringrazia, si porta sul 5-4 e disputa un gran turno di risposta, procurandosi due match point. Rune ottiene due punti diretti dal servizio, ma l’elvetico può recriminare una pessima risposta ad una tenera seconda. L’errore costerà carissimo, poiché sul 5-5 il numero 18 del ranking infila due fantastici rovesci lungolinea, torna avanti di un break e, questa volta, chiude: 7-5. Il terzo set sembra la fotocopia del primo: i game sono decisamente rapidi (così come la maggior parte degli scambi), senza l’ombra di una palla break. Il fuoriclasse svizzero inizia ad accusare un po’ di stanchezza, perde almeno due punti in tutti i suoi primi cinque turni di battuta, ma tiene botta. Al contrario, il danese tiene a zero quattro dei suoi primi cinque turni di battuta, agganciando il tre volte campione Slam sul 5-5.
Il tie-break pare essere l’unico modo per decretare un vincitore, con Rune che ci arriva dopo aver annullato un altro match point, un’ora dopo i primi due. Il danese non sbaglia niente ed è letteralmente perfetto, portandosi lui ad un solo punto dalla vittoria. I match point consecutivi sono quattro, con il secondo che si rivela quello buono. Finisce 4-6 7-5 7-6 (3) in favore del 19enne di Copenaghen, che sopravvive ad un comunque straordinario Stan Wawrinka, che ha dimostrato di poter ancora dire la sua nonostante le due ore e mezza di battaglia e i quasi 20 anni di differenza. Per Rune domani ci sarà la testa di serie numero 10 Hubert Hurkacz: chi vince sfiderà agli ottavi Andrey Rublev, già qualificato dopo la comoda vittoria odierna su John Isner.