Da Parigi, il nostro inviato
H. Rune [1] C. Alcaraz 6-3 6-6(3-1) rit
Terza vittoria in tre giorni per Holger Rune, che sta vivendo il periodo più straordinario della sua giovane carriera. Dopo tre finali indoor consecutive, il 19enne danese batte il suo coetaneo Carlos Alcaraz 6-3 6-6(3-1) rit. raggiungendo la prima semifinale in un 1000 della carriera, al Rolex Paris Masters. Terza sconfitta ATP da quando è diventato numero 1 del mondo dopo la vittoria agli US Open per lo spagnolo, che ora ha un bilancio di 5-3.
Nella storia del torneo (dal 1986) è la prima volta che due teenager si affrontano in una match dai quarti di finale in su, mentre nei Masters 1000 in generale l’ultima volta fu nella semifinale di Miami 2007, anche lì con i due 19enni Djokovic e Murray. Solo sei giorni di differenza ci sono tra Alcaraz e Rune mentre oggi il divario in campo è stato leggermente maggiore in favore del danese.
IL MATCH – Alcaraz non parte in maniera impeccabile, i suoi colpi da fondo sono un po’ ballerini (il dritto sopratutto) e concede in apertura delle chance al suo avversario. Il servizio regge ancora quindi non al momento non è aria di break, anche se è solo rimandato al sesto game. Il n.1 del mondo sembra in controllo, 40-15, ma è solo apparenza: Rune spinge con più invasività e fisicamente è più reattivo. Complice anche uno smash facile mandato lungo dallo spagnolo, il danese è il primo a piazzare il break, prontamente confermato con delle convincenti discese a rete. Dopo neanche mezz’ora siamo 5-2 Rune.
Come suo solito il neo numero 18 del mondo va di fretta, e chiude alla battuta 6-3 alternando doppio fallo e ace. Ad inizio secondo parziale le cose non migliorano affatto per il numero 1 che inanella una serie di gratuiti uno più grave dell’altro, mandando il suo avversario a palla break. Carlos è ancora una volta costretto ad aggrapparsi al servizio che finora lo tiene a galla. Avere 19 anni significa anche non essere sempre in grado di fare la scelta giusta o ragionare a mente lucida (come dimostrano anche le chiamate dell’occhio di falco); e infatti nella fase centrale del secondo set si alternano bei colpi a errori banali. I più evidenti li commette Holger concedendo due palle break nell’ottavo game, ma uno spagnolo nervoso e falloso non riesce a sfruttarle. In generale il danese è quello che appare molto più convinto e propositivo, con Alcaraz che ingrana strada facendo. Proprio nel momento in cui Carlos aumenta considerevolmente la velocità di palla, arriva un time out medico. Dopo un’ora e mezzo di gioco infatti, sul 6-5 del secondo set senza break, Alcaraz chiede l’intervento del fisioterapista per un problema agli addominali nel lato sinistro.
Forse proprio a causa di questo fastidio, Carlos sembra velocizzare le operazioni durante gli scambi e addirittura nei primi punti del tiebreak tenta un serve and volley, e dopo aver subito il passante vincente di Rune, Alcaraz resta lì a rete per informare del suo ritiro l’avversario e il giudice di sedia, che poco dopo dà l’annuncio al pubblico, scontento del finale. Dunque Rune per la prima volta batte il numero 1 del mondo, 6-3 6-6(3-1) rit. Il pubblico parigino si delizierà un altro po’ con il danese che scambia qualche colpo con un membro del pubblico; in semifinale invece un avversario ben più temibile per lui: Felix Auger-Aliassime.