Da Parigi, il nostro inviato
Fra 38 Masters 1000 vinti e un quarto di finale giocato c’è una gran bella differenza, una differenza visibile nel match tra Djokovic e Musetti dominato dal serbo. Novak a fine partita dà una disamina perfetta in conferenza stampa: “Lui non ha giocato al suo miglior livello e lo sa, il pubblico anche se n’è accorto, ma io ho contribuito a questo”. Di seguito il resto delle sue risposte:
Come valuti la tua prestazione?
“Era esattamente quello che volevo ottenere. Sono stato in questa situazione molte volte in passato e cerco sempre di giocare il mio miglior tennis ogni giorno. E oggi è stato questo il caso. Sin dall’inizio del torneo mi sono sentito a mio agio su questo campo; poi un buon allenamento e una buona concentrazione aiutano. Più gioco e più mi sento a mio agio. Sul primo set c’è poco da dire: tutto è andato alla perfezione”.
Qual è stata la tattica per giocare con così tanta fiducia in questa partita?
“In generale io voglio solo essere aggressivo e togliere il tempo al mio avversario. Quando gli concedi il tempo (Musetti) può essere molto pericoloso e lo ha dimostrato questa settimana, e anche negli ultimi due anni. È stato uno dei giovani più in vista che ha molto potenziale e un grande futuro davanti a lui. Io ho eseguito i miei colpi alla perfezione, in particolare nel primo set. Era qualcosa che avevo pianificato di fare, era il mio piano tattico e l’ho eseguito perfettamente. Nel secondo set il pubblico ha cercato di tirarlo su di morale e io ho perso il servizio lì. Ma era importante contro-brekkarlo e l’ho fatto ribaltando il momentum portandolo dalla mia parte e ho continuato su quel livello”.
Fisicamente sembri davvero in forma…
“Non ho giocato molti tornei quest’anno; dopo Wimbledon c’è stata una pausa, e anche dopo Astana e qui, quindi ho avuto molto tempo per recuperare e per prepararmi bene”.
Ubitennis: Ti aspettavi forse qualcosa di più da Musetti?
“Io non mi aspetto niente dal mio avversario e penso sempre a me stesso. Voglio solo essere capace di fare in campo quello che mi sono programmato di fare. Ovviamente lui non ha giocato al suo miglior livello e lo sa, il pubblico anche se n’è accorto, ma io ho contribuito a questo. Il mio livello è stato molto alto, non ho sbagliato molto e gli mettevo costante pressione. Lo facevo correre giocandogli palle aprendomi il campo; forse è stato troppo per lui oggi”.